The illusionist

REGIA: Neil Burger

CAST: Edward Norton, Jessica Biel, Paul Giamatti, Rufus Sewell
ANNO: 2006

TRAMA:

L’illusionista Eisenheim si ricongiunge dopo parecchi anni con l’amore della sua vita, la duchessa Sophie, promessa in sposa al terribile principe Leopold. Tra di loro nascerà una sfida all’ultimo sangue e non solo a suon di trucchi illusionisti. Una sfida mediata da un funzionario di polizia, indeciso se assecondare gli assurdi voleri del principe pur di assicurarsi una posizione o indagare più a fondo sulla veridicità o meno delle illusioni di Eisenheim.

 



ANALISI PERSONALE 

Il paragone con The prestige è indubbiamente fuori luogo. L’unico elemento in comune tra i due film è la messa in scena di trucchi di prestidigitazione. Le somiglianze finiscono qui, perché laddove avevamo uno straordinario apologo sulla magia nel cinema e sul paragone tra spettatori di trucchi magici e spettatori cinematografici, nonché una intrigante storia di odii e vendette culminante con un finale generoso di colpi di scena; qui abbiamo una storiella d’amore talmente slavata e banale da ricordare i romanzetti harmony  – o peggio ancora le più becere soap-opera – ed una tale piattezza di contenuti da far sperare in una veloce conclusione che riesca a risollevare le sorti di un film mediocre: il finale però si concentra su un colpo di scena più prevedibile che mai e ci lascia con la spiacevole sensazione di essere stati presi in giro. Sia chiaro, allo spettatore piace essere preso in giro se poi si rende conto che sotto c’è qualcosa di qualità e di spessore, ma se lo scopo è mostrare la solita solfa dell’amore impossibile che porta i due Romeo e Giulietta ad un finale in cui si abbracciano felici e contenti tre le frasche di una verde campagna, allora i conti non tornano. E non tornano soprattutto perché uno dei personaggi più riusciti della pellicola, e cioè il funzionario di polizia interpretato dall’ottimo Paul Giamatti, fa crollare il castello delle sue qualità sorridendo come un matto una volta scoperto l’inganno dei due innamorati, inganno che l’ha portato a compiere un’azione per lui giusta, ma poi risultante alla luce dei fatti più che crudele.
Nemmeno la presenza come protagonista di Edward Norton (che qui si presta ad un ruolo che se all’inizio faceva sperare bene in quanto ad ambiguità ed intensità, si perde poi in sguardi languidi da telenovela rivolti alla sua amata e in ridicole pose plastiche da palcoscenico), riesce a sollevare le sorti di un film che indubbiamente ha degli aspetti positivi (una bella colonna sonora firmata Philip
Glass e un’elegante fotografia che ci mostra una Vienna raffinatissima e quasi maestosa), ma che si poggia su una sceneggiatura insostenibile. Non contribuisce di certo a migliorare la situazione la presenza della bellissima quanto amimica Jessica Biel (nel ruolo della duchessa Sophia) che, dopo aver dato ampio sfoggio di bellissime acconciature e straordinari abiti, per fortuna “scompare” a metà pellicola per poi fare ritorno nel finale costruito per flashback che ci mettono al corrente del trucco più importante dell’illusionista.

Se il film si fosse concentrato sulla contrapposizione ideologica e “politica” di Eisenheim (l’illusionista) e Leopold (il principe ereditario interpretato dal poco credibile Rufus Sewell), contrapposizione che vede fronteggiarsi l’illusione e la scienza, la magia e la razionalità e che mostra l’incredulità del secondo per i trucchi magici del primo, (come nella scena in cui il mago punta la spada di Leopold al pavimento impedendo agli spettatori di riuscire a sollevarla, per poi lasciarlo fare con un minimo di sforzo al principe stesso; scena che porta con sé anche una riflessione sulla “meritocrazia al potere”), il risultato sarebbe stato sicuramente più soddisfacente. E invece, ci tocca ascoltare Edward Norton che pronuncia la frase che rappresenta la vera tomba di questo film: "L’unico mistero irrisolto è perché il mio cuore non riesce a dimenticarti”.
L’incipit fa sperare bene con Edward Norton seduto su una sedia con un pubblico attentissimo, che con un movimento della mano fa comparire qualcosa di non facilmente identificabile e subito dopo viene arrestato da Paul Giamatti con una serie di poliziotti al seguito. Il mistero si infittisce e si spera di arrivare ad una svolta interessante e decisiva, ma poi salta fuori il racconto della vita del mago che comincia da quando ragazzino si innamora della bella duchessina.
L’ambiguità pervade le illusioni di Eisenhem che affacciandosi alla finestra rivolto al suo numerosissimo pubblico di sostenitori e affezionati afferma che non c’è niente di vero nelle sue esibizioni, che sono solo dei trucchi studiati e preparati e che non si tratta affatto di magia o di poteri soprannaturali. Ma appare difficile crederci, dopo aver visto crescere dal nulla un albero di arance o
sdoppiarsi la figura di Sophia in uno specchio che non riflette gli stessi movimenti della donna. Anche questo livello di lettura, se meglio approfondito, sarebbe risultato più che avvincente e stimolante e invece gli sceneggiatori mettono troppa carne al fuoco senza preoccuparsi di andare a fondo a tutte le tematiche più o meno interessanti che vengono solo sfiorate per lasciare spazio all’epica amorosa e al banalissimo finale che accontenta solo gli spettatori meno furbi e maliziosi.

VOTO: 4

 



CITAZIONE DEL GIORNO

"Allora, chi sei?". "Un guastafeste, un bastone fra le ruote, una zeppa nel culo!" (John McLane in "Die Hard – Duri a morire")


LOCANDINA

30 commenti su “The illusionist

  1. Io non l’ho trovato così scadente questo film e il colpo di scena finale francamente mi ha molto stupito e preso in contropiede (c’ero cascato anche io che il colpevole fosse il principe) … a ogni modo preferisco anche io “The Prestige” anche se i due film hanno in comune (come hai detto tu) solo l’argomento dell’illusione e della magia.

  2. The prestige a mio avviso è proprio su un altro pianeta. Comunque vabè, saran gusti, ma a me sta soap-opera sentimental-amorosa non è proprio andata giù…

  3. Sai che a me non ha convinto molto nemmeno “The Prestige”? Credo di essere l’unico al mondo.

    Di questo film mi attirava solo la presenza di Edward Norton (grandissimo attore!) e di Jessica Biel (grandissima… ^^), ma alla fine mi sono sempre dimenticato di recuperarlo. E penso proprio che lo lascerò nel dimenticatorio.

    Ciao,

    Lore

  4. Brava…sono d’accodo con il fatto che è impossibile fare un confronto con The Prestige…ma non sono d’accordo con il tuo giudizio finale…almeno una sufficienza gliela do..

  5. questo e the prestige sono due film che non si possono paragonare e neanche accostare, secondo me.

    non mi è piaciuto molto, persino edward norton mi è sembrato svogliato e sottotono, si salva come al solito il grande paul giamatti.

  6. Lore, cosa non ti ha convinto in The prestige?

    Damiani, per me può rimanere tranquillamente nel dimenticatoio…

    Chimy, in effetti forse sono stata pure troppo buona…

    Al, tu invece cosa salvi di questo film?

    Alè, per me non si salva nemmeno Paul Giamatti…cioè non si salva proprio nessuno…

  7. Luciano, non vorrei influenzare nessuno, comunque credo che ci sia altro a cui dare le proprie preferenze…

    Fly, vabè alla fine son gusti ^^

  8. In “The Prestige” mi ha convinto poco la svolta fantascientifica a metà film (tutto il macchinario di Bowie, per intenderci). Avrei preferito una spiegazione finale più razionale e concreta ^^

    Ciao,

    Lore

  9. Grazie, grazie, grazie!

    Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire che questo film è una cagata pazzesca!

    Il finale mi era chiaro dopo la prima mezz’ora – ma dai chi si sarebbe fatto ingannare dalla storia del principe impazzito?! – Edward Norton svogliatissimo…non sembrava nemmeno lui…quasi meno espressivo di Jessica – faccia di marmo – Biel!

    Il principe in realtà era interpretato da una zucchina…

    Giusto Paul Giamatti mi è piaciuto (la sua risata finale è il momento migliore del film) e la colonna sonora di Glass.

    Sono perfettamente d’accordo con te!

  10. La sua risata finale, dal punto di vista recitativo è forse la parte migliore del film, ma dal punto di vista narrativo è un pugno in un occhio…non si può vedere che quello si accorge di aver fatto un errore madornale e se la ride beatamente…

  11. guarda, a me è piaciuto anche il velo dipinto, segno che quando c’è norton non capisco + niente.

    io all’epoca lo giudicai un violento film anti – bush. il mago controlla le masse attraverso il potere del teatro e dell’illusione (all’epoca dei fatti, il teatro era come la tv, serviva a formare le opinioni politiche delle masse); il mago sfrutta questo per sollevare il popolo contro il dittatore e porre le premesse pèer rovesciarlo.

    detta così è un po’ frettolosa vista l’ora ed il fatto che sto ancora lavorando. in soldoni, vorrei solo dire che secondo me il sotto testo politico è molto più forte di quel che sembra… tutto qui

  12. Io trovo The Prestige un grandissimo film; una sceneggiatura pazzesca, due attori sontuosi, una storia davvero coinvolgente ed emozionante. Uno dei migliori film degli ultimi anni.

    Su the illusionist sono sostanzialmente d’accordo: un’idea di base discreta, una parte iniziale non male, ma poi una brusca calata nei ruvidi e antipatici lidi della soap che va clamorosamente a inficiare tutto il film. peccato.

  13. io lo dico…

    Pronti…

    1…2…3…VIA!

    A me è piaciuto!

    (lo dice bisbigliando poi scappa, lasciando solo una nuvola di povere al suo posto…)

  14. (tornando quatto quatto e un po’ timoroso)

    Non me lo ricordo bene, ma ricordo che a fine visione non ero rimasto deluso. Ho apprezzato aprticolarmante la fotografia, le sue tonalità anticate, ottenute con il processo dell’autocromatura, inventato dai fratelli Lumiere, poco conosciuto e ormai caduto in disuso.

    Ho apprezzato quei continui rimandi al cinema muto..

    Poi sulla storia si può benissimo discutere, ma alla fine si tratta di melò, nient’altro e rispetta i suoi canoni stilistici…

    Ma tanto sono l’unico a pensarla così, comincio a perdere la fiducia in me stesso…;P

  15. Bellissima colonna sonora, fotografia originale, effetti speciali molto delicati. Ma dopo le prime scene già storcevo il naso. Il film è strutturato male di suo, il trailer lo ha presentato nel modo sbagliato, Edward Norton forse pensava alle bollette, mah… che peccato una fotografia e colonna sonora sprecati così

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