The Wretched: la strega malefica che non terrorizza nemmeno per un secondo

Ben è in diciassettenne problematico che va a passare l’estate a casa del padre, dopo il divorzio dei genitori. Qui inizierà a lavorare nel porto turistico gestito dal genitore e farà la conoscenza di una ragazza che sembra interessarsi subito a lui e di una famiglia di vicini un po’ troppo strana per i suoi gusti. Ma ben presto, una terribile “entità” arriverà a minacciare la sorte della sua famiglia e non solo.

Un horror estivo in tutto e per tutto, con tutti i difetti che questo tipo di caratterizzazione porta con sé, The Wretched tenta di riportare in auge il tema della stregoneria, incentrando il racconto su una terribile creatura che si impossessa di corpi di giovani donne per poter continuare a cibarsi dei loro affetti, ma non punta mai per un secondo ad una costruzione della tensione e delle atmosfere o ad un approfondimento sul tema in generale, decidendo di assestarsi semplicemente su un plot twist decisamente prevedibile che arriva però solo verso la fine e su una serie di apparizioni (poche) della terribile creatura, volte a richiamare alla mente la folta schiera di j-horror con cui molti spettatori si sono spaventati nel corso degli anni.

Se ci aggiungiamo che l’attenzione è posta su una serie di personaggi scarsamente approfonditi e interpretati svogliatamente da un cast di attori in cui non spicca e non si fa ricordare nessuno, possiamo tranquillamente asserire che The Wretched, pur cominciando con un incipit orrorifico che fa ben sperare di trovarsi di fronte anche solo ad un giocattolino di genere senza troppe pretese, si perde nella voglia di sembrare più serio di quello che avrebbe dovuto essere, col risultato che non riesce a spaventare, terrorizzare o inquietare nemmeno per un secondo e, di contro, non regala nemmeno sorrisi, sussulti o momenti degni di nota dal punto di vista orrorifico.

La strega che si abbatte sulle famiglie al centro del racconto, infatti, come suddetto, appare giusto un paio di volte per pochi secondi in maniera così costruita e prevedibile da non suscitare nessun tipo di sentimento, così come le beghe dell’adolescente alle prese col divorzio dei genitori o impegnato in attività voyeuristiche nei confronti dei vicini (non solo il j-horror, ma anche Hitchcock viene dissacrato, piuttosto che omaggiato), si protraggono senza grossi scossoni e senza coinvolgere in alcun modo.

The Wretched, quindi, risulta a conti fatti un’opera piatta e incolore, che racconta una storia senza nessun tipo di spessore e non si impegna nemmeno dal punto di vista del mero intrattenimento. Un’occasione sprecata in cui con una scelta di campo un po’ più decisa sul piano narrativo ed estetico, avrebbe potuto soddisfare perlomeno gli appassionati del genere.

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