Toy Story 3 – La grande fuga




REGIA: Lee Unkrich

CAST: Tom Hanks, Tim Allen, Joan Cusack, Don Rickles, Michael Keaton, Timothy Dalton, Whoopi Goldberg

ANNO: 2010

 

Andy, il proprietario di Woody, Buzz e tutti i loro amici giocattoli, è ormai diventato grande e sta partendo per il college. Cosa fare allora dei suoi vecchi giochi? Regalarli, lasciarli in soffitta o buttarli? Per un equivoco di buste e cartoni, i malcapitati si ritroveranno in un asilo governato da giocattoli malefici e dittatoriali. Saranno costretti perciò ad una grande fuga per la libertà.

 

Difficilmente quando si ha a che fare con saghe cinematografiche, animate e non, con l’andare del tempo e dei capitoli si ottengono risultati apprezzabili o comunque all’altezza dei primi lavori. “Toy Story 3 – La grande fuga”, è, invece, un film magico sotto molti punti di vista. Una delle prime grandi magie è proprio quella di sfatare l’esistenza di questa sorta di “trand discendente”, trattandosi molto probabilmente del miglior episodio della saga, oltre che, preso singolarmente, di un film che lascia lo spettatore altamente soddisfatto e felice della visione. Perché, effettivamente, la vera e propria magia di “Toy Story 3 – La grande fuga”, è proprio quella di catturare e imprigionare in una visione infantile e adulta al tempo stesso, proprio come i protagonisti del film sono catturati e imprigionati in un asilo molto particolare. Ciò avviene perché la grande forza di questo film risiede nel suo essere al tempo stesso semplice nella “morale di fondo” (la vita è fatta di tappe e, per quanto possa essere doloroso, arriva il momento in cui bisogna procedere lungo il cammino, abbandonando le cose care che hanno contrassegnato i momenti precedenti), ma anche altamente articolato nel suo impianto narrativo, formale e registico. Non saranno sicuramente i più piccini a cogliere la grandiosità di questi aspetti, tutti presi ovviamente dalle avventure rocambolesche e fantastiche che vedranno coinvolti i famosi giocattoli. Ma un pubblico più educato al cinema, seppur non in maniera necessariamente approfondita, non potrà non cogliere le varie citazioni cinefile che coinvolgono nella narrazione di questa grande fuga vari generi cinematografici, a partire appunto dall’escape-movie, toccando però anche altre tipologie cinematografiche, come la commedia e, in certi frangenti, addirittura l’horror. Un richiamo che non si ferma al tipo di narrazione e alle situazioni che la compongono (la fuga dall’asilo, i vari siparietti comici tra i diversi protagonisti giocattoli, la presenza di un bambolotto dall’occhio pendente che si avvicina minacciosamente ai personaggi che tentano la fuga, ecc…), ma che va a contrassegnare anche la straordinaria regia che si avvale di inquadrature e movimenti di macchina, tipici proprio dei generi succitati oltre che la colonna sonora (straordinarie le inquadrature dall’alto durante le “rivolte” all’interno dell’asilo-prigione, ad esempio).

Ecco che allora questa magia di “Tory Story 3 – La grande fuga” rappresenta totalmente la magia del cinema stesso, proprio perché sono numerose e contrastanti le sensazioni e le emozioni che riesce a trasmettere allo spettatore che passa da momenti in cui è ammutolito per la suspense, ad altri in cui è commosso quasi fino alle lacrime, ad altri in cui le lacrime gli vengono provocate dalle risate che certi personaggi e certi momenti suscitano in abbondanza. Come non chiamare in causa i nuovi “arrivati” che si affiancano ai vecchi protagonisti (abbiamo ancora il coraggioso e fedele Woody, l’unico che Andy avrebbe portato con sé al college, il forzuto e timido Buzz, la cavallerizza Jessie, Mr. e Mrs. Potato, il dinosauro Rex e tanti altri ancora), tra cui un Ken inarrestabile e divertentissimo, che col suo nutrito e ridicolo guardaroba, le sue movenze e le sue battute suscita uno stato di ilarità irrefrenabile? Non sono da meno un’apparentemente stupida e slavata Barbie, che al momento giusto tira fuori motti e citazioni di non poco conto, un malefico orsacchiotto rosa profumato alla fragola, Lotso, a capo del regime dittatoriale della prigione-asilo e un triste e mesto clown, Chuckles, che non sorride mai, o quasi.

Tutti insieme ci accompagneranno in questo meraviglioso viaggio che ha il pregio di appassionare come solo le grandi avventure riescono a fare e che, in un certo senso, riesce ad essere metafora della vita e della crescita umana, con particolare rilievo sull’importanza capitale dei rapporti interpersonali e degli affetti collezionati lungo il cammino, gli unici in grado di renderci in grado di affrontare qualsiasi tipo di avversità, anche le più insuperabili. A tal proposito, rimarrà nella storia del cinema d’animazione, e non solo, la straordinaria e commovente sequenza dell’inceneritore in cui il semplice gesto di prendersi per mano sarà in grado di trasmetterci una forte emozione tanto da desiderare di tornare a casa e compiere lo stesso gesto con le persone a noi più care. Sembrerà stucchevole e retorico, ma al momento della visione, così non è affatto. Ecco, dunque, l’ulteriore, e non ultima, magia di “Toy Story 3 – La grande fuga”.

 

VOTO:


 


Pubblicato su www.livecity.it

 

21 commenti su “Toy Story 3 – La grande fuga

  1. Un film miracoloso. Ormai con i film della Pixar non si sa più cosa dire, ma fare un'opera del genere al terzo episodio di una saga è davvero qualcosa di straordinario… da vedere e rivedere…

    Un saluto

    Chimy (non loggato)

  2. Chimy, io purtroppo mi sono persa Wall-e, Up e altri capolavori della Pixar, ma conto sicuramente di recuperare.

    Esule, grazie mille anche a te!

  3. Non c'è veramente nulla da aggiungere alla tua recensione che condivido parola per parola. Ormai la Pixar non dovrebbe più sorprendere eppure ogni anno ci riescono ed è incredibile cosa sono riusciti a fare con questo terzo capitolo di Toy Story…semplicemente bellissimo (e la sequenza della fornace non la si dimenticherà facilmente!)

    P.S.: devi assolutamente recuperare Wall-e e UP! ^__*

  4. Weltall, dopo aver visto di cosa sono capaci (anche se ne avevo avuto un saggio con qualcun'altra delle loro pellicole), non posso che recuperare Wall-e, Up ma anche Ratatouille che mi incuriosisce molto!

  5. Mi rimarrà negli occhi a lungo, davvero. Questo finirà sicuramente nella top ten dei film della stagione, e molto probabilmente tra i primissimi.

  6. a) la recensione è bella, completa come sempre, un vero pasto completo per cinefili;
    b)il film mi è piaciuto, mi sono piaciuti i vari richiami che hai evidenziato, il giocare con i generi, alcuni momenti sono divertentissimi ma a mio modestissimo parere mi sembra che manchi la scintilla che lo renda davvero un capolavoro; giocare a imitare il buon cinema, e farlo alla grande, non è lo stesso che fare del grande cinema;
    c)operazione, questa, riuscita con wall -e e up che devi recuperare al + presto.

    😀

  7. steutd, io veramente sono stata coinvolta a tutti i livelli (cinefilo ed emotivo in primis) nella visione di questo che ritengo essere davvero un grandissimo film ricco d'avventura, di sentimenti, di azione, di risate, di tensione, di paura in certi momenti. Insomma, tutto quello che si richiede ad un grande film e al cinema in generale. Gli altri film li recupererò sicuramente, non ci piove.

  8. Che film! A dir poco fantastico in ogni sua parte.
    Certo che quel bambolotto mi sembrava uscito dal film  "La bambola assasina" 😉

  9. Memole, sto notando con piacere che praticamente ha conquistato tutti. Eh si, quel bambolotto credo sia proprio ispirato alla Bambola Assassina, ahah.

  10. Molto bello, e forse contiene la miglior sequenza mai vista in un film Pixar (mi riferisco naturalmente a quella dell'inceneritore). Ma complessivamente non lo considererei un capolavoro, e lo ritengo anche un pelino inferiore a "Toy story 2"… Comunque la Pixar non delude mai!

    Ciao
    Christian

  11. Devo ancora recuperare Wall-e e Up, però secondo me questo rimane, se non un capolavoro, comunque un grandissimo film!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.