REGIA: Harald Zwart
CAST: Matt Dillon, Liv Tyler, John Goodman, Michael Douglas, Paul Reiser
ANNO: 2000
ANALISI PERSONALE
Niente profondità di messaggi o particolarità tecniche (se si esclude l’ottima fotografia che incornicia la bellissima Jewel (la carnosa e sensuale Liv Tyler) in modo diverso a seconda che a ricordarla e venerarla sia uno dei tre protagonisti maschili che di volta in volta raccontano le varie situazioni in maniera differente, a seconda delle loro percezioni e soprattutto dei loro desideri rivolti e riflessi nella bellissima donna), ma un sacco di divertimento e di spensieratezza. Una sorta di rivalsa (ma mica tanto) femminile sul mondo maschile (in questo caso rappresentato da un gruppo ben assortito di attori, a partire dall’ottimo Matt Dillon, dal corpulento John Goodman e dall’esilarante Paul Reiser).
Un ritratto di donna apparentemente frivola e svampita che però porta con sé una sorta di malizia e di furbizia con la quale riesce ad ottenere tutto ciò che vuole, anche a costo di svendere il suo corpo (da reato) al miglior offerente o perlomeno allo stupido di turno che si rivela essere essenziale per la riuscita del suo “malefico” piano. Un personaggio, apparentemente di contorno, che risulta essere la punta di diamante dell’intera pellicola e cioè quel Michael Douglas che all’inizio aveva dato da pensare negativamente e che invece nel corso della pellicola ci offre su un piatto d’argento una serie di battute davvero pungenti (“Eccoli qua, 10.000 dollari. Non li conta neanche?”, “No”, “Si fida di me!”, “No, ma faccio il killer di mestiere”) e che, malgrado l’apparenza da duro, astuto e spietato sicario, alla fine non si discosta neanche tanto dall’ingenuità e l’imprudenza degli altri tre strampalati protagonisti.
Il finale rocambolesco, estremamente divertente, mostrerà i vari protagonisti (tra cui anche un uno strampalato personaggio vestito esattamente come Michael Douglas in Un giorno di ordinaria follia) ingaggiare una vera e propria sparatoria sulle note della famosa canzone dei Village people (e guardando l’abbigliamento dei personaggi si capirà il perché). La morale, se così vogliamo chiamarla, è che tra i tre litiganti il quarto gode.
Un corpo da reato (titolo originale One night at McCool’s, il locale dove lavora Randy) è permeato da un’ironia sicuramente a tratti spicciola e sempliciotta, priva di spessore ma sicuramente piacevole e in tutto e per tutto godibile.
CITAZIONE DEL GIORNO
LOCANDINA
l’ho visto al cinema, mi sono tajato! michael douglas con quei capelli è tremendo, e la scena con YMCA è uno spasso!
e poi liv tyler non si commenta….
beh, ale, vedo che ti stai dedicando al meglio del peggio del cinema made in uSA da due recensioni a questa parte. sei stata fin troppo indulgente con una pellicola che ho visto tanti anni fa e che ho immediatamente rimosso dalla memoria!
mario
è un film che si fa veder bene, senza troppe pretese, poi con matt dillon… però sono d’ accordo con mario, troppo buono quel sei^^
ciao ciao
monia
Alè, infatti Douglas è tremendo!!
Mario e Monia, vabè dai, si fa guardare spensieratamente e non ha nessuna pretesa, per questo sono stata buona.
Non l’ho ancora visto. La tua recensioni mi invoglia a recuperarlo. Ma, mi addormentero? 😉
Bè non è malaccio, però non è nemmeno imperdibile ^^
Di questo film ricordo solo la scena della Tyler con l’automobile. Anche se scavando scavando tra le sensazioni concordo con te nel dire che si tratta alla fin fine di un film simpatico ma non imperdibile.
Già, cmq lei qui molto ironica e al contempo sensuale, una parte apparentemente stupida, ma che comunque cela qualcos’altro.
Ma questo film è una figata, diobono! Voglio rivederlo subito 😉
Direi che questo è uno di quei film ideale per una serata estiva in compagnia. Me lo segno, sembra simpatrico!
Ciao,
Lore
Vabè gahan, non esageriamo dai! 😛
Lorenzo, si hai centrato proprio il bersaglio ^^