Un tuffo nel passato

REGIA: Steve Pink
CAST: John Cusack, Clark Duke, Craig Robinson, Rob Corddry, Sebastian Stan, Lindsay Fonseca, Crisping Glover, Chevy Chase, Lizzy Caplan, Crystal Lowe
ANNO: 2011
 
Adam, Nick e Lou, amici da più di vent’anni, si ritrovano a fare un viaggio per riassaporare i tempi andati e per risollevare il morale a Lou che sembra aver tentato il suicidio. Con loro ci sarà anche Jacob, giovane e asociale nipote di Adam. Arrivati all’hotel faranno il bagno nella vasca idromassaggio, ma una lattina di una strana bevanda energetica illegale, la Chernobly, caduta sui fili della vasca, li farà tornare indietro nel tempo fino ai fantastici anni ’80.

Una commedia davvero appetitosa, soprattutto per gli appassionati non solo del genere, ma dell’argomento di fondo che è appunto quello dei viaggi nel tempo. Nell’ultimo periodo sempre più pellicole si stanno avvicinando al tema, basti ricordare due film bellissimi abbastanza recenti: lo spagnolo “Los Croncrímenes” (“Timecrimes”) e l’inglese “Frequently asked questions about time travel”. Questa volta però siamo oltreoceano e gli americani non riescono a possedere né la straordinaria originalità degli spagnoli, né la misura e l’umorismo degli inglesi. Ma al di là di questo e chiudendo un occhio sulla comicità fin troppo sguaiata e a tratti triviale e scatologica che contrassegna alcuni momenti della pellicola, “Un tuffo nel passato” (titolo originale “Hot tub time machine”) è davvero un’ottima occasione per divertirsi senza ombra di dubbio, ma anche per fare un vero e proprio tuffo, anche se non troppo nostalgico, negli anni ’80 ricreati davvero splendidamente senza tralasciare quanto di buono o cattivo sia venuto fuori da quella decade. I modelli di riferimento ovviamente partono da “Ritorno al futuro”, mitico film che ha fatto da apripista a determinati tipi di pellicole, fino ad arrivare al meno incisivo, ma comunque godibile “Una notte da leoni”. Grande punto di forza di “Un tuffo nel passato”, al di là dell’ottima sceneggiatura che non si perde nei paventabili paradossi, anche se si parla comunque di un film che non ha alcuna pretesa di serietà, sono i dialoghi davvero spassosi e a volte irresistibili e, inoltre, tutte le altre gag che si riferiscono alle invenzioni, o trasformazioni culturali e musicali avvenute nel corso del trentennio che ci separa dagli anni ’80 (bellissimo il momento in cui uno dei quattro canta sul palco di un locale una canzone dei Black Eyed Peas) e che lasciano più o meno di stucco i giovani vestiti con colori sgargianti, con occhiali giganti, che se ne vanno in giro con enormi walkman ascoltando i Poison.
Aggiungiamoci la qualità del cast che al di là del notissimo John Cusack, qui anche produttore, ci offre un duo di interpreti davvero irresistibile formato da Craig Robinson nel ruolo di Nick, l’ex-aspirante cantante ora sposato con una donna che lo tradisce e costretto a lavorare in un negozio di toletta per animali; e da Rob Corddry, nel ruolo di Lou, il più strampalato del gruppo, divorziato e alcolizzato, sull’orlo della depressione (per gli amanti delle serie televisive sarà ancora più impossibile resistergli dopo averlo visto esibirsi in paradossali gag comiche nel serial tv “Childen’s Hospital”). In più avremo anche due chicche di non poco conto e cioè i camei di Crispin Glover (noto interprete di “Ritorno al futuro”, giusto per rimanere in tema) e Chevy Chase (che proprio negli anni ’80 ha avuto il suo boom e, sempre per i fan dei serial tv, che si è fatto notare anche in “Chuck”).
Inutile ribadire l’irrefrenabilità della colonna sonora formata da brani dei Public Enemy, degli INXS, di David Bowie, degli Spandau Ballet, dei Talking heads, dei Mötley Crüe, fino ad arrivare addirittura ad una parodizzazione di brani più moderni come “Hero” di Enrique Iglesias, usato deliziosamente in una sequenza davvero ridicola. Ma anche tutte le altre hit sono decisamente ben contestualizzate e caratterizzano ancor più positivamente un film giù di per sé più che apprezzabile. A condire il tutto, seppur molto blanda e comunque ben nascosta sotto la coltre di idiozie che si susseguono nel corso della narrazione (la sorte del braccio di uno dei protagonisti sarà uno dei leitmotiv dell’intero film), una riflessione su questa generazione di quarantenni allo sbando e sulla possibilità di rivedere la propria vita e le proprie priorità, ben rappresentato da un finale forse fin troppo conciliatore, ma comunque sempre in linea con la componente altamente comica del film.

VOTO:

Pubblicato su www.supergacinema.it e www.livecity.it

10 commenti su “Un tuffo nel passato

  1. ma dev'essere figo allora! e se c'è crispin glover!! poi voglio andare a recuperarmi anche gli altri film che hai citato sui viaggi nel tempo, non li conoscevo..
    ciao!
    alberto

  2. Ho visto sia questo che gli altri due che hai citato. Questo qui non mi è piaciuto molto. FAQATM è tanto carino. Los cronocrimenes è fantastico, un piccolo manuale su come andrebbe fatto un film sui viaggi nel tempo senza errori grossolani. WOW! Se ti è piaciuto il film spagnolo, vedi Triangle, sembra simile ma poi cambia radicalmente registro e l'ho trovato interessante. 

    un saluto :)))

    GGM

  3. Poison,Cinderella,Skid Row,Bon Jovi,Guns n'roses,Quireboys,Dogs d'amour,QuietRiot,White Lion,Whitesnake,Cult,Motley Crue,Ratt,Europe,Scorpions,Dokken,D.A.D.

    LA MUSICA!!!!!!!!!!!

     

  4. GGM, Triangle ce l'ho in lista recuperi da tempo. Devo solo trovare il momento giusto per guardarlo.

    Viga, allora la colonna sonora di questo film ti piacerà sicuramente.

  5. penso di si:quando ero ragazzino mi piacevano i gruppi scritti sopra e poi il genere dark:cure,sisters of mercy,bauhaus,mission,alcune canzoni dei depeche mode.

    C'era davvero della musica buona ,anche se il periodo d'oro per me sono i 70

  6. ciao alessandra, scusa l'off topic ,ma ti spiacerebbe aggiornare i voti di questo film su cineblogger, prima che esca dalla homepage? grazie 🙂

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