Venerdì 13 Parte IV – Capitolo finale

Il quarto capitolo è tutto fuorché l’ultimo

Apparentemente morto dopo l’ennesima strage, il serial killer Jason Voorhees torna a seminare il terrore, prendendo di mira i soliti ragazzi in vacanza, ma non solo…

Comincia con il classico racconto attorno al fuoco. Il racconto, ovviamente, è quello della leggenda di Jason e il luogo è sempre Crystal Lake, luogo di campeggio e di vacanza, momenti quindi apparentemente leggeri e scanzonati, ma sui quali incombe l’ombra del terribile Venerdì 13. Tramite un breve riassunto dei precedenti capitoli, in grado di immergerci totalmente nella natura horror e “splatterosa” della serie, possiamo cominciare questa nuova avventura che vede ovviamente come protagonisti i soliti ragazzi tutto sesso e divertimento, le classiche vittime insomma di ogni serial killer horrorifico che si rispetti.

Non facciamoci ovviamente deviare dal titolo perché questo quarto capitolo della saga non è affatto l’ultimo, dal momento che, fiutato il successo al botteghino, i produttori hanno deciso di continuare su questa strada creando un franchise cinematografico di non poco conto. Oltre al ritorno del grande Tom Savini, creatore per eccellenza di effetti speciali e trucchi horror, possiamo comunque apprezzare lo spirito e la natura poco seriosa di quest’opera che ha avuto anche il merito di lanciare alcuni attori all’epoca poco noti come Crispin Glover e Corey Feldman. Senza considerare l’ottima fotografia che ci immerge perfettamente nell’atmosfera inquietante dell’opera. Non manca, ovviamente, l’ironia nella caratterizzazione anche stereotipata dei personaggi (basti pensare che il ragazzo più intraprendente e spaccone rimarrà “a bocca asciutta”, mentre quello che viene canzonato come “fotti-fiacco” fa centro con una bella ragazza). Decisamente coinvolgente anche l’incipit in cui due infermieri in preda agli ormoni vengono ammazzati brutalmente da un redivivo Jason che armato di sega, e appena “risorto” dall’obitorio, ricomincia il suo folle percorso di sangue e morte.

Venuto dopo “Venerdì 13 – Weekend di terrore”, e in grado di portarsi a casa ben 33 millioni di dollari a fronte dei due spesi per la produzione, “Venerdì 13 Parte IV – Capitolo finale” non è sicuramente un film concettualmente o teoricamente interessante, ma può essere considerato indubbiamente un deliziosissimo divertissement horrorifico con una serie di sequenze decisamente ispirate, come quella succitata del risveglio di Jason all’obitorio; quella che richiama lontanamente la celeberrima scena della doccia in “Psycho”, con la povera vittima sommersa dal sangue; o quelle che vedono protagonista il piccolo Tommy, in grado poi nel finale di far fronte al mostruoso e irrefrenabile Jason, e per questo entrato di diritto tra i personaggi “mitici” della serie.

Piccole note di curiosità: Savini accettò di occuparsi nuovamente degli effetti speciali di “Venerdì 13 Parte IV – Capitolo finale” solo per uccidere definitivamente il personaggio di Jason; l’attore chiamato ad interpretare il serial killer con l’immancabile maschera da hockey, Ted White, decise di non rivolgere mai la parola a nessun altro interprete, con l’intento di incutere negli attori il giusto timore nei suoi confronti, cosa che gli riuscì anche abbastanza bene.

Pubblicato su www.supergacinema.it

8 commenti su “Venerdì 13 Parte IV – Capitolo finale

  1. la mia serie horror preferita.Grandissimo Giasone ,il mio serial killer infernale preferito.Questo capitolo è l’unica cosa decente diretta dal fetentissimo Joseph Zito,quello di Invasion u.s.a. e Red Scorpion,missing in action e altre coglionate devastanti-viste e riviste da ragazzino-

    1. Leggo solo ora il tuo commento. Al più presto ti risponderò tramite mail. Grazie mille per i complimenti al blog!

  2. L’altro giorno ho rivisto un vecchio film degli anni ’80, Scuola di mostri, in cui un ragazzino dice al padre: “Andiamo a vedere Venerdì 13 – Parte 12?”. Ovviamente all’epoca si trattava di una battuta, eppure alla fine di film di Venerdì 13 ne hanno fatti addirittura 12 o più. Questo episodio lo ricordo come più o meno uguale agli altri, diciamo che forse si salva solo il primo, a mio parere. Un saluto!

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