Viale del tramonto

REGIA: Billy Wilder

CAST: Gloria Swanson, William Holden, Eric Von Stroheim, Nancy Olson, Cecil B. de Mille, Buster Keaton
ANNO: 1950

TRAMA:

Uno sfortunato scrittore di soggetti, Joe Gillis, fa per caso la conoscenza di una diva del muto in decadenza, Norma Desmond. Questa lo ingaggia per aiutarla a finire la stesura di una sceneggiatura su Salomè e lo ospita in casa sua. Ben presto se ne innamorerà e lo ricoprirà di regali e attenzioni morbose. Inizialmente Joe si rifiuterà, ma poi vedrà in questa opportunità, l’occasione per sfondare nel mondo del cinema con i suoi soggetti.

 



ANALISI PERSONALE

 
Quando un film si può definire capolavoro? Quali sono i criteri che ci portano a questa definizione? La regia, il cast, la sceneggiatura, le scenografie, insomma tutti gli aspetti tecnici, verrebbe da rispondere. In parte è vero, ma in questo caso (come in pochi altri) si aggiunge un elemento sbalorditivo: Viale del tramonto è un viaggio cinico e spietato nel mondo del cinema che conserva ancora oggi, a più di 50 anni di distanza, una fortissima attualità e rispondenza alle logiche a volte perverse e crudeli di un mondo che dovrebbe essere tutto votato all’arte e alla magia delle storie che racconta, ma che molto spesso si riduce ad essere un business, un’impresa che dimentica tutti i suoi “operai” (scrittori, sceneggiatori, macchinisti, elettricisti, divi del passato), lasciando spazio solo a coloro che costituiscono un guadagno, una rispondenza di mercato.
La parabola discendente di Norma Desmond (un personaggio ormai entrato nel nostro immaginario collettivo) e il suo inconsapevole cammino verso gli inferi, raccontano proprio questo e lo fanno mascherandosi da noir, peraltro ottimamente costruito. A narrarci le vicende è Joe Gillis, uno spiantato scrittore di soggetti che ha problemi economici e che non sa come fare a proteggere la sua auto dalla mano dei suoi creditori. Ma la cosa straordinaria è che Joe, ci racconta questa storia da morto. Il film comincia proprio così, con il suo cadavere galleggiante su una piscina di una villa del Sunset boulevard (il viale del tramonto, metafora anche della caduta di una famosissima e grandissima diva del muto), che cerca di raccontarci i sei mesi precedenti alla sua morte, prima che qualche giornale riporti la sua verità distorta. In questi sei mesi avviene l’incontro fatidico tra queste due personalità molto differenti tra loro: l’attrice cinquantenne che vive ancora nel ricordo della sua giovinezza e della sua fama e che attribuisce la sua decadenza all’avvento del sonoro nel cinema, ma che ancora non si rassegna ad abbandonare quella che è forse la sua unica ragione di vita e lo scrittore di belle speranze che non vuole tornare a scrivere per un giornaletto di provincia, ma vuole
sfondare e diventare ricco per non dover essere più inseguito da creditori che vogliono togliergli l’auto. La prima (la straordinaria Gloria Swanson, ex-diva del muto, che non recitava da almeno 15 anni e che quindi era perfetta per la parte, rifiutata da un sacco di altre dive prima di lei) è una donna sostanzialmente sola, disperata e ancorata ad una realtà fasulla nella quale crede ancora di poter avere una chance, anche grazie al fatto che il suo maggiordomo (il grandissimo Eric Von Stroheim) continua ad alimentare le sue false speranze;

il secondo (l’affascinante William Holden anch’egli scelto dopo il rifiuto di numerosi divi che non vollero interpretare la parte di una sorta di gigolò o amoreggiare con una donna in età avanzata) è un uomo cinico e materialista, che alla fine però arriva a disprezzarsi per essersi concesso a Norma pur non amandola (come dimostra la scena nella quale mostra alla sua amata Betty lo squallore al quale si è sottoposto).
Billy Wilder riesce a rendere perfettamente l’idea e il messaggio che sta alla base di questa meravigliosa pellicola, anche giocando con dei camei davvero memorabili come quello di Buster Keaton, compagno di bridge di Norma e soprattutto come lei fantasma dimenticato dal cinema o quello di Cecil B. de Mille che ci tiene a non far soffrire la sua vecchia amica e cerca di non causarle ulteriori dolori dovuti al rifiuto del suo copione su Salomè.
Viale del tramonto ci regala oltre a questa bellissima riflessione senza tempo sul mondo del cinema, alcune sequenze davvero memorabili: quella della proiezione in casa di Norma di uno dei suoi vecchi film muti (trattasi de La regina Kelly che vedeva Gloria Swanson come protagonista e Von Stroheim come regista); quella in cui Norma si esibisce per il suo amato, imitando Charlot; quella della festa di Capodanno durante la quale Joe rifiuta Norma; quella nella quale Norma si reca a visitare il set di de Mille e un operatore le punta il riflettore sul volto causando il visibilio di tutti i presenti nel teatro di posa (metafora del fatto che tutti possono diventare dei divi se hanno il riflettore puntato addosso); quella iniziale del funerale della scimmia (che contribuisce a donare al personaggio di Norma quel senso del ridicolo e al contempo compassionevole); e quella famosissima finale della discesa di Norma lungo le scale che ci mostrano il suo volto ormai planato in un’altra dimensione. E’ proprio lei, Gloria Swanson, con la sua magnifica interpretazione a rendere questo film un vero e proprio capolavoro intramontabile. Con i
suoi occhi sempre più persi nel nulla e alcune volte quasi terrificanti, la grande diva ha dato vita ad un personaggio indimenticabile che racchiude in sé tutta una serie di emozioni che si trasferiscono facilmente anche nello spettatore meno sensibile.
Con tre Oscar all’attivo (scenografia, colonna sonora e sceneggiatura), Viale del tramonto costituisce una pietra miliare della cinematografia, un importantissimo e non trascurabile pezzo di storia del cinema destinato a rimanere per sempre nei cuori degli appassionati.

VOTO: 10

 



CITAZIONE DEL GIORNO

"Allora dimmi, ragazzo del futuro, chi è il Presidente degli Stati Uniti nel 1985?". "Ronald Reagan". "Ronald Reagan??? L’attore ?? Hah!! E il vicepresidente chi è Jerry Lewis? Suppongo che Marilyn Monroe sia la First Lady e John Wayne il Ministro della Guerra!". (da "Ritorno al Futuro" di Robert Zemeckis) – Un incredulo Doc Brown chiede informazioni sul futuro a Marty)


LOCANDINA


36 commenti su “Viale del tramonto

  1. Stupendo questo filmazzo. Complimenti per il blog, all’altezza di MyMovies o FilmUp e gestito da una sola persona. Complimenti.

    Ti ho linkata nel mio blog. Ci si legge.

  2. Zenn, in effetti hai ragione. Grazie per essere passato ^^

    Filippo, anche io l’ho rivisto due giorni fa con i miei.

    Grazie drakoz, troppo gentile davvero…

  3. viale del tramonto non è solo una pietra miliare del cinema, è un pezzo di storia in senso assoluto.

    uno di quei film che accende la scintilla. onore al merito tuo che hai avuto il coraggio di recensirlo, e di farlo bene.

  4. Viale del tramonto è un capolavoro assoluto; si incnetra sul dramma che passa l’attrice per il passaggio del cinema dal muto al sonoro; un cambiamento epocale del cinema..il finale poi è da brividi per bellezza. Wilder per il finale era avanti anni luce. Per quanto riguarda la citazione..simpatica, l’ho visto “Ritorno al futuro” qualche volta; un po’ paninaro ma fa sempre ridere. Ciao!

  5. Eccone un altro che devo recuperare…a quanto ne so è il capolavoro assoluto di Wilder…quindi è da vedere assolutamente…

  6. Anche io sono per il 1/2 punto in più 🙂

    Quando l’ho visto per la prima volta mi ha colpito moltissimo la sua attualità. E’ un film invecchiato benissimo, o forse non è mai nemmeno invecchiato e mai invecchierà. Per questo motivo è anche per me un capolavoro. Ottima recensione!

    Ciao,

    Lorenzo

  7. Corrado, Ritorno al futuro è un cult!!

    Al, recupera assolutamente!!!

    Lorenzo, anche secondo me non è affatto invecchiato…

    Fede, ma stai scherzando no? 😛

  8. Il capolavoro per autonomasia, anche più di Quarto Potere. Billy Wilder ci regala una delle due sue sceneggiature più autentiche, geniali e perfette che il cienma abbia mai scritto, la Swanson disegna un personaggio memorabile, delirante e ipnotico e il film entra di diritto e prepotentemente nella Storia. Un 10 sarebbe un voto mediocre per questo film, film che, insieme a pochi altri, merita di stare nell’Olimpo dei capolavori.Esistono Capolavori e capolavori e questo ha la C maiuscola.

  9. Ripeto quello che ho letto nei commenti sapendo di essere ripetitivo: capolavoro (è tra i miei primi 30 film di tutti i tempi). Ma aggiungo altro: Viale del tramonto è IL FILM.

  10. Davis e Luciano, avete perfettamente ragione. Ponderando anche a giorni di distanza, mi convinco sempre di più che Viale del tramonto sia davvero uno di quei rarissimi capolavori assoluti.

  11. Beh sì, non posso che accodarmi: uno dei 10 più grandi film della Storia.

    Per questi il voto davvero non esiste…

  12. Si, si da il 10 perchè è il massimo che si possa dare, ma sono film che vanno al di là di qualsiasi votazione, sono d’accordo.

  13. Quando si recensisce un capolavoro universale si ci trova tutti daccordo…

    memorabile il cammeo di buster con il suo semplice “PASSO”

  14. Viale del tramonto è il mio film preferito in assoluto (non so mai cosa rispondere quando mi chiedono la canzone o il libro preferiti, ma per il film non ho mai dubbi).

    E questa è una delle sue più belle recensioni che abbia letto

  15. Intrigante, cupo, affascinante, delirante, inquietante, geniale, folgorante… Quanti sono gli aggettivi che i critici hanno utilizzato per descrivere questo capolavoro?

    E quante interpretazioni sono state date…

    “Viale del Tramonto” è una tragedia dell’ambizione e dell’erotismo? una storia a metà tra il thriller, il noir e il melodramma? una parabola amara sul mondo del cinema, o un’appassionata dedica a esso? un ritratto spietato, e al contempo sarcastico e sardonico, di Hollywood? l’incontro -scontro tra rappresentazione e realtà? un atto d’accusa contro una società commercialista e insensibile? la premonizione che la fine di un certo tipo di “sogno americano” sta per arrivare?

    Probabilmente ha ragione Pino Farinotti:

    “Questo film non è un noir, non è drammatico tradizionale, non è fantasy, è semplicemente Viale del tramonto!”.

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