Watchmen




REGIA: Zack Snyder

CAST: Billy Cudrup, Patrick Wilson, Jackie Earl Haley, Malin Akerman, Carla Gugino, Matthew Goode, Jeffrey Dean Morgan

ANNO: 2009       

 

TRAMA:

 

1985, gli Stati Uniti sono in piena Guerra Fredda, ma stavolta non ci sono più i supereroi che anni prima hanno decretato la vittoria in Vietnam. Il presidente Nixon, al suo terzo mandato, li ha banditi dalla società e ora si ritrova solo ad affrontare una terribile minaccia nucleare. L’unico supereroe ancora in azione, Rorschach, sta indagando sulla morte di un suo vecchio “collega” e in qualche modo riuscirà a riunirli tutti per cercare di salvare il mondo.

 


 


ANALISI PERSONALE

 

Dopo la straordinaria profondità ed intensità di contenuti e riflessioni de Il cavaliere oscuro, non riesce difficile immaginare che un comic-movie possa essere in qualche modo molto di più di una serie di avventure tra eroi mascherati buoni o cattivi che siano. Grazie a Nolan e al suo film (oltre che all’opera di molti scrittori di fumetti tra cui Alan Moore creatore di Watchmen), il genere cinematografico, dapprima molto chiuso in sé stesso e fissato da regole e canoni prestabiliti, ha assunto nuove connotazioni e nuovi contorni. Ed è così che la lotta tra bene e male non è più racchiusa in paletti fin troppo stereotipati e in luoghi comuni esagerati, così come la figura stessa dei cosiddetti supereroi non è la semplice rappresentazione del bene assoluto che lotta e sconfigge il male assoluto, utilizzando solo armi come la giustizia, l’onestà, la bontà, la forza, ecc…Anche “Watchmen” riesce nell’intento di distinguersi da quel modo ormai desueto e scontato di leggere e interpretare le avventure superomistiche, anche se sicuramente gran parte del merito, forse anche tutto, va al fumetto da cui è tratto, considerato addirittura dal Times uno dei 100 migliori romanzi di tutti i tempi. “Watchmen” è soprattutto una dettagliata fotografia della società americana, di tutti i suoi contorti e non sempre puliti meccanismi, di tutto un mondo che da sempre è stato considerato e si è considerato a sé stante. I supereroi che fanno da protagonisti a questa storia sono la rappresentazione di molti dei valori e degli ideali di quella società, valori e ideali che col tempo sono stati spazzati via, modificati o semplicemente dimenticati e relegati ai margini. Con una costruzione ucronica (che rivisita gli avvenimenti della storia in maniera alternativa a come sono accaduti realmente), il film ci mostra cosa sarebbe potuto succedere se la guerra in Vietnam l’avessero vinta gli Stati Uniti, se Nixon fosse stato eletto per ben tre volte grazie all’opera di supereroi che in qualche modo avessero impedito determinati avvenimenti e agevolato il succedersi di altri. Alla fine degli stupefacenti e sbalorditivi titoli di testa che, sulle note della bellissima ballata di Bob Dylan “The time they are a changin’”, mostra gli antefatti di ciò che andremo a guardare (tutta la storia americana degli anni ’60, compreso l’assassinio Kennedy), veniamo immersi a viva forza negli anni ’80: un supereroe ormai in pensione, a causa della legge che vieta di portare maschere, viene trovato assassinato ai piedi di un grattacielo. Lui era il Comico e il suo vecchio amico Rorscharch, ritiene che sia solo il primo della lista e che presto toccherà anche a tutti gli altri: Gufo Notturno, Spettro di seta, Ozymandias e Dr. Manhattan, l’unico di loro ad avere effettivamente dei superpoteri.  Perché in realtà questi supereroi, non sono poi così super, visto che sono degli uomini come tutti gli altri, provvisti anche di debolezze e meschinità, oltre che di valori positivi. Ognuno di loro, per un motivo o per l’altro, ritornerà in pista indossando il vecchio costume e la vecchia maschera e insieme cercheranno di sventare la più grande esplosione nucleare mai vista. La sorpresa finale, insita non solo nell’ideatore dell’esplosione ma anche e soprattutto nella motivazione di questa scelta, li dividerà per sempre, rendendoli consapevoli della loro vera natura. A narrarci quasi sempre in prima persona gli avvenimenti è proprio Rorscharch che scrive sul suo diario tutto ciò che sta avvenendo attorno a lui, ma se questo espediente riesce a immettere lo spettatore a viva forza all’interno dei meccanismi non sempre lineari della narrazione (arricchita anche da una serie di flashback davvero molto funzionali), per certi versi risulta fin troppo ridondante e quasi onnipresente. Apprezzabilissimo, invece, lo stile registico che si avvale di una serie di ralenti e di velocizzazioni che danno vita in maniera apprezzabile a quelle che sono le tavole statiche di un fumetto, rispettandone (a detta degli appassionati) anche molti stacchi di montaggio oltre che quasi pedissequamente il succedersi degli avvenimenti, ad eccezione del finale. Straordinaria anche la colonna sonora che riesce a contestualizzare egregiamente le avventure di questi supereroi, che è poi l’unica grande avventura della società americana, grazie a brani ricercati e di valore (se si esclude una certa sequenza che utilizza la bellissima Hallelujah di Leonard Cohen, in maniera decisamente fuori luogo). Cosa non funziona allora in questo Watchemen, prodotto comunque decisamente considerevole? Innanzitutto alcune scelte stilistiche e narrative, prima su tutte la insopportabile scena di sesso tra due dei supereroi e poi, soprattutto, un pressante ricorso alla battuta ad effetto, all’ammiccamento eccessivo. “La società la proteggiamo noi”, “Ma da che cosa?” “Mi prendi in giro? Da loro stessi”, questo uno dei dialoghi più illuminanti della pellicola, seguito da un’affermazione che ne delinea ancor di più i contorni: “Che cosa è successo al sogno americano?”, “Che si è avverato, lo stiamo ammirando”. Ma il sogno svanirà come neve al sole lasciando negli eroi mascherati una sola, amara e ineluttabile certezza: “La natura selvaggia dell’uomo lo porterà inevitabilmente al suo annientamento”.

 

VOTO: 7,5

 

 


CITAZIONE DEL GIORNO

 

"Noi siamo sempre dalla parte giusta". "Pure quando sbagliamo?". "Soprattutto quando sbagliamo". (da "Nell’anno del Signore")

 


LOCANDINA

 

14 commenti su “Watchmen

  1. condivido quasi a pieno la tua recensione.. ammettendo che non ho mai letto il fumetto devo dire che come film l’ ho trovato davvero ben fatto, in particolare il montaggio e il montaggio sonoro. e poi Rorscharch è un mito, l’ ho adorato.

    ps. auguri di buon compleanno a questo bel blog 😉

    *Asgaroth

  2. Complimenti innanzitutto per il compleanno del blog (anche il mio è imminente, il 22 marzo!).

    Ma sai che alla fine sono d’accordo con la tua recensione quasi in tutto? E specialmente con questa frase:

    anche se sicuramente gran parte del merito, forse anche tutto, va al fumetto da cui è tratto

    che poi è in fondo il motivo per cui io gli dò un voto leggermente inferiore al tuo.

    Ciao

    Christian

  3. Grazie a tutti per gli auguri, comunque quasi tutti lo consideriamo un buon film, indipendentemente dalla fedeltà o meno al fumetto, di cui io tra l’altro non posso dire nulla non avendolo letto ^^

  4. Non ho letot il fumetot ma avevo avuto l’impressione anche io che molto è dovuto al fumetto, però devo dire che il finale cambiato mi sembra adatto, ho letto su wikipedia il finale del fumetto e onestamente non so se avrebbe funzionato

  5. Davide, io ogni tanto mi “diverto” a scrivere qualche stroncatura, ma è raro in effetti ^^

    Utente anonimo (scusa se ti chiamo così ^^), non ho letto il finale del fumetto perchè conto di recuperarlo in qualche modo, però devo dire che tutto sommato quello del film funziona.

  6. Come da copione questo film mi manca ancora. A questo punto non so se riuscirò a vederlo (anche se spero) perché ho deciso di dare la precedenza a Gran Torino e non vedo l’ora di poter correre in sala. Comunque Watchmen è un film così così, in generale considerato di buona qualità ma con molti difetti. Ad ogni modo mi incuriosisce.

    Anche se con due giorni di ritardo: AUGURI per il secondo compleanno^^

  7. Comincio col farti gli auguri per il compleanno del blog, per quanto riguarda il film devo dire che sono rimasto piaevolmente sorpreso:mi aspettavo una versione del fumetto di Moore spaccona e supereroistica, invece il regista mantiene lo spirito cinico e dark del fumetto (merito maggiore) che, considerando l’ottima colonna sonora (splendidi i titoli di testa sulle note di Bob Dylan com tu fai notare) e la tecnica con cui il film è girato, fanno di Watchmen un ottimo film. D’accordo col tuo voto finale.

    PS:interessante quello che dici sui film dei supereroi:in effetti dopo il film di Nolan le versioni cinematografiche dei comics stano diventando più adulte (anche l’ultimo Hulk non mi è dispiaciuto) così come negli anni’80 il fumetto era diventato “adulto” dopo The Dark Knight Returns di Frank Miller e,appunto, Watchmen di Alan Moore.

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