Woody Allen

Regista, clarinettista, battutista, sceneggiatore, attore, e chi più ne ha più ne metta. Woody Allen, nonostante non sia un adone, è l’uomo che quasi ogni donna (o perlomeno io, meglio parlare per sé), desidererebbe al suo fianco, e ne sono un esempio gli amori che ha vissuto negli anni, tutti con donne bellissime. Woody Allen riesce a farti ridere con battute intelligenti, sarcastiche, mai stupide o scontate, nonostante gli argomenti a lui cari siano praticamente sempre gli stessi: la psicoanalisi, l’ebraismo, il sesso, il cinema, la filosofia. Ma riesce a farlo in maniera così ironica e così diversa e divertente ogni volta, che non ti fa mai stancare di guardare i suoi film, tutti più o meno meravigliosi e tutti più o meno forieri di successi immensi. Ovviamente nella sua vastissima produzione ci sono delle pellicole di livello inferiore rispetto alle altre, ma è cosa del tutto normale in un artista a tutto tondo e così longevo come il caro e buffo Woody. Un ‘altra cosa che adoro in lui è l’amore pazzesco che ha verso la sua città, New York, amore che riesce a trasmettere a noi spettatori, quasi conoscessimo a menadito come lui la meravigliosa Manhattan, molto spesso immortalata in alcuni dei suoi migliori film. Insomma, Woody è uno dei miei registi ma anche attori preferiti, nessuno mi fa ridere, emozionare e riflettere come lui, proprio perché sono delle risate, delle emozioni e delle riflessioni intelligenti. Peccherà forse di troppo intellettualismo? Meglio, io adoro gli intellettuali!

 
«Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà a dirotto.»

«Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l’ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico.»

«Gli americani non gettano mai via i loro rifiuti. Li trasformano in show televisivi!»

«É assolutamente evidente che l’arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla TV.»

«Il mio primo film era così brutto che in sette stati americani aveva sostituito la pena di morte.»

 

Biografia e notizie tratte da Wikipedia

Allen Stewart Königsberg nasce il 1° dicembre 1935 a Brooklyn, New York in una famiglia di modesta condizione sociale di origini russe ed austriache. Il padre, Martin Königsberg (19002001), svolge diversi lavori: lavora prima come incisore di gioielli presso un orafo, poi come cameriere a Manhattan e infine come tassista; la madre, Nettea Cherry (19082002), detta Netty, è impiegata come contabile presso un fiorista ed entrambi provengono da famiglie ebree di origine europea. Nel 1943 nasce sua sorella, Letty Aronson, che in futuro lo sosterrà sempre e gli sarà sempre molto vicina.
All’età di 3 anni la madre lo porta al cinema a vedere primo lungometraggio d’animazione della Disney, Biancaneve e i sette nani (1937), che affascina e segna il piccolo Woody indelebilmente; da allora, come spesso ha raccontato successivamente in diverse interviste, la sala cinematografica diventa la sua seconda casa. Da ragazzo il suo film preferito è La fiamma del peccato (1944) di Billy Wilder.
Il primo anno di scuola viene messo in una classe avanzata grazie al suo elevato QI, ma sviluppa da subito un odio per lo scuola diventando un ribelle, non svolgendo i compiti a casa, rispondendo male agli insegnanti e disturbando continuamente in classe. Sorprendentemente si dimostra molto abile negli sport, pallacanestro, football americano, baseball, stickball, sia a scuola che nel quartiere; si appassiona anche al pugilato, allenandosi per diversi mesi prima che i suoi genitori gli chiedessero di smettere.
Soprannominato Red, "rosso", dai compagni per i suoi capelli rossi, si distingue tra gli studenti per il suo straordinario talento nei giochi di carte e nei trucchi di magia, cui si appassiona e che in seguito spesso appariranno nelle sue opere. All’età di 15 anni partecipa ad un’audizione per il programma televisivo The Magic Clown, per il quale esegue un trucco chiamato Passe-Passe Bottles, ma non viene messo in onda perché comprendeva l’uso di bottiglie di alcolici, ed il programma era destinato ad un pubblico di bambini. Nel frattempo inizia anche a suonare il clarinetto.
Dopo aver frequentato la scuola ebraica per otto anni e quella pubblica, la Public School 99, Allen viene iscritto alla Midwood High School di Brooklyn, dove conosce Mickey Rose, futuro co-autore di alcune delle sue prime sceneggiature, con il quale condivide gli interessi per il basket, il baseball, il cinema e la musica jazz. Durante quegli anni vive sulla Avenue K, tra la 14a e la 15a Est.
Continua a dimostrare poco interesse per lo studio e la lettura, preferendo di gran lunga la scrittura di gag e barzellette, che spedisce ai giornalisti umoristici Walter Winchell e Earl Wilson, i quali, entusiasti del materiale ricevuto, decidono di contattare l’autore e di trovargli un agente, David O. Alber, che inizia a far pubblicare Allen su diverse riviste e giornali.


Nel 1952, all’età di 17 anni, assume lo pseudonimo di Woody Allen, in onore del celebre clarinettista jazzWoody Herman. Due anni dopo, nel 1954, viene assunto dalla rete televisiva nazionale ABC, della quale diventa l’autore di punta scrivendo per celebri programmi come il The Ed Sullivan Show e The Tonight Show.
Nel 1955 inizia la sua prima relazione stabile con Harlene Rosen, studentessa di filosofia; i due si incontrano casualmente per formare un trio jazz insieme all’amico di Allen Elliot Mills; nel gruppo, che suona insieme in un’unica occasione, Allen suona il sassofono soprano, la Rosen il pianoforte e Mills le percussioni. Nel 1955 passa alla rete televisiva NBC e si trasferisce ad Hollywood, senza Harlene, per unirsi ad un gruppo di scrittori per il programma The Colgate Comedy Hour. L’autore principale dello show è Danny Simon, fratello maggiore dell’autore teatrale Neil Simon, al quale Allen in seguito ha sempre riconosciuto di averlo aiutato a sviluppare il suo classico stile di scrittura.
Il 15 marzo 1956, all’età di 20 anni, la coppia si sposa ad Hollywood, per poi tornare a New York ed andare a vivere insieme a Manhattan. I due divorziano bellicosamente dopo sei anni nel 1962. Harlene Rosen, alla quale Allen si riferiva spesso nei suoi spettacoli di cabaret definendola "la terribile signora Allen" ("the dread Mrs. Allen"), successivamente denunciò l’ex-marito per diffamazione per alcuni commenti che questi aveva fatto in alcuni show televisivi poco dopo il loro divorzio. La versione di Allen nel suo album Standup Comic, che raccoglie i suoi migliori pezzi comici degli anni sessanta, è diversa; nel suo pezzo Allen racconta che l’ex-moglie lo denunciò per una battuta che fece in un’intervista. In un’intervista successiva al The Dick Cavett Show, Allen riaccese la polemica ripetendo i propri commenti, pur riferendosi alla Rosen come alla sua "seconda moglie", e riferendo che l’ammontare della somma richiesta per la causa era di 1 milione di dollari.
I genitori progettano di farlo studiare all’università, ma la frequentazione di Allen alla New York University, dove studia comunicazione e cinema, si limita ad un solo semestre, peraltro senza grandi risultati; frequenta quindi brevemente il City College of New York, ma i risultati sono li stessi dell’esperienza precedente. La sua carriera, invece, non conosce sosta.
Come autore scrive i pezzi per numerosi comici al prezzo di 100$ al minuto, e tra il 1956 e il 1958 lavora al teatro Tamiment, dove fa grande esperienza come autore e regista; il teatro, infatti, produceva settimanalmente nuovi musical e sketch comici, che Woody scrive e dirige. Di nessuno di questi spettacoli esiste ancora oggi il copione, fatta eccezione per lo spettacolo della serata d’apertura, la cui sceneggiatura è stata ritrovata al teatro recentemente.
Nel novembre 1958 inizia a lavorare come co-autore con Larry Gelbart per il The Chevy Show della NBC. Il programma, presentato dalla celebre stella televisiva Sid Caesar, dura per oltre 10 anni.

 

In questi anni Allen si accontenta del suo lavoro per la TV, che gli frutta più di 1.700$ a settimana. Dopo aver visto uno spettacolo di Mort Sahl, tuttavia, e con la perdita di interesse nel suo lavoro autore televisivo, prende la decisione di iniziare una propria carriera come cabarettista.
Nel 1958 cambia agenti, passando nelle mani di Jack Rollins e Charles H. Joffe, che saranno poi i produttori di tutti i suoi film, anche se con i due curiosamente Allen non ha mai siglato un contratto ufficiale, ma solo una "stretta di mano", nonostante i suoi manager abbiano nel tempo negoziato per lui contratti da milioni di dollari, senza che ci sia mai stata la minima controversia. I due manager lo spronano a portare sul palco il suo stesso materiale.
L’anno successivo, iniziando a sentirsi malinconico senza capirne il motivo, per la prima volta decide di consultare uno psicoanalista. Da allora, e per più di 30 anni, la terapia diventa un appuntamento fisso alla media di una seduta a settimana, con brevi periodi di pausa e con periodi più intensi con anche 3 appuntamenti a settimana. La psicoanalisi sarà un elemento portante dei suoi film e del suo personaggio.
Nel 1960 inizia ufficialmente la sua carriera di stand-up comedian, esibendosi con grande successo in numerosi night club newyorchesi. Nel frattempo continua a scrivere per la televisione, in particolare per il popolare programma Candid Camera, nel quale appare persino in alcuni episodi. Conosce, nel frattempo, Marshall Brickman, con il quale collabora come autore TV, con il quale in futuro scriverà alcune delle sue migliori sceneggiature.
Insieme ai suoi manager riesce a trasformare le sue debolezze nel suo punto di forza, sviluppando la sua classica immagine nevrotica, cerebrale e timida che diventerà una costante delle sue pellicole. Diventa in breve molto popolare come comico, e i suoi spettacoli diventano sempre più richiesti e frequenti. Durante questo periodo usa qualche volta il nome d’arte di Heywood Allen, anche se mai in maniera ufficiale.
Inizia a scrivere storie brevi per alcune riviste (la maggior parte delle quali per il prestigioso The New Yorker) ed opere teatrali; il primo successo a Broadway arriva con Don’t Drink the Water (1966), che viene replicato per 598 performance.
Il 2 febbraio 1966 si risposa nuovamente, questa volta con l’attrice e comica Louise Lasser. Sceglie la moglie come una delle voci per il doppiaggio suo primo film da regista, Che fai, rubi? (1966), e le trova un ruolo minore nel suo secondo film, Prendi i soldi e scappa (1969). La Lasser sarà da quel momento co-protagonista di altre due delle prime pellicole di Allen, Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971) e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso * ma non avete mai osato chiedere (1972), oltre che del cortometraggio Men of Crisis: The Harvey Wallinger Story (1971), prima della fine della loro relazione, inaugurando quello che poi per Allen diventerà una sorta di abitudine. La coppia divorziò nel 1969; Allen non si risposerà fino al 1997.
Allen continua la sua carriera di comico fino al 1968, diventando sempre più popolare ogni anno; agli inizi nel 1960 guadagnava solamente 75 dollari la settimana, ma già nel 1964 era un comico affermato e richiesto in tutto il paese, e i suoi guadagni settimanali arrivavano ad oltre 5000 dollari. Nel suo periodo come showman pubblica tre album con i suoi sketch, Woody Allen, Woody Allen Volume 2 e The Third Woody Allen Album. Oggi l’unica registrazione reperibile è il CD del 1978 Woody Allen: Standup Comic, una raccolta dei migliori pezzi.

 
Nel 1965 firma la sua prima sceneggiatura cinematografica: Ciao Pussycat, diretto da Clive Donner, nel quale appare in un ruolo minore accanto a Peter Sellers, Peter O’Toole, Romy Schneider, Capucine ed Ursula Andress.
Nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Che fai, rubi?, per il quale firma la sceneggiatura e la regia, e nella quale appare in veste di attore. Il film utilizza diverse clip del film giapponese Kokusai himitsu keisatsu: Kagi no kagi (1965, noto anche con il titolo inglese internazionale di International Secret Police: Key of Keys) di Senkichi Taniguchi, una sorta di parodia di una pellicola di James Bond, i cui dialoghi vengono doppiati in inglese completamente reinventati in chiave comica e surreale da Allen: la storia del film di Taniguchi si trasforma in una lotta per il possesso di una ricetta di un’insalata di pollo.
Del 1967 è la sua partecipazione al film collettivo James Bond 007 – Casino Royale, una parodia "non ufficiale" della saga dedicata a James Bond.

 

Dopo aver divorziato da Louise Lasser, nel 1969 durante i provini per la messa in scena a Broadway della sua celebre e fortunata opera teatrale Provaci ancora, Sam, che diventerà un film diretto da Herbert Ross1972 con lo stesso Allen protagonista, incontra Diane Keaton. Lo spettacolo ottiene anch’esso un grande successo e viene replicato per 453 performance.
Durante la loro collaborazione, i due danno inizio a una relazione duratura che darà vita anche ad un proficuo sodalizio artistico; Allen, infatti, sceglierà sempre la compagna come protagonista di tutte le sue pellicole, tra le quali Io e Annie (1977), che frutta ad Allen tre premi Oscar 1978. per il "miglior film, la "miglior regia" e la "miglior sceneggiatura originale", ed alla Keaton quello per la "miglior attrice protagonista". Il film è interamente dedicato alla Keaton: il personaggio di Annie Hall, la protagonista, ha il vero cognome di Diane Keaton, che la interpreta, il cui vero nome è proprio Diane Hall. Annie è inoltre il soprannome con cui Woody Allen chiamava la sua compagna. La coppia non si è mai sposata. Allen, anche dopo il suo matrimonio con Soon-Yi Previn, ha sempre definito Diane Keaton come il grande amore della sua vita.
I due hanno collaborato spesso, anche dopo la separazione, ed insieme hanno girato 8 film: Provaci ancora, Sam (1972), Il dormiglione (1973), Amore e guerra (1975), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987) e Misterioso omicidio a Manhattan (1993).
Tutti i primi film di Allen sono commedie pure che puntano molto su una comicità fisica slapstick, battute fulminee e gag visive, che da sempre caratterizzano i dialoghi di Allen, tenute insieme da una trama esile, creata ad arte come raccordo tra le varie situazioni necessarie per gli sketch.. Protagonista di tutte queste sue prime pellicole è lo stesso Allen, che punta molto sulla sua figura perfetta per il suo stile di comicità. Tra le maggiori influenze di questo periodo figurano Bob Hope e Groucho Marx.

 
Nel 1976 recita in Il prestanome di Martin Ritt, una pungente satira sulle "liste nere" della Hollywoodmaccartista degli anni cinquanta.
I maggiori successi di Allen, critici e commerciali, arrivano nella decade che inizia nel 1977 con l’uscita nelle sale di Io e Annie, che gli vale 4 Oscar 1978 ("miglior film, "miglior regia", "miglior sceneggiatura originale" e "miglior attrice protagonista" alla Keaton) e 1 Golden Globe ("miglior attrice protagonista musical/commedia", sempre alla Keaton). Il film, oggi considerato un classico moderno, segna il passaggio di Allen ad una comicità più sofisticata, mescolata ad aspetti drammatici, segnando allo stesso tempo un nuovo modello per il genere della commedia romantica, ed influenzando la moda con lo stile particolare di vestiti scelto dalla Keaton per il suo personaggio; il film è di per sè un omaggio alla sua compagna.
Alla pellicola seguono in breve tempo altri due successi, sofisticato Interiors (1978), suo primo film drammatico e prima pellicola nella quale non appare in veste di attore, ispirato ad uno degli idoli di Allen, Ingmar Bergman, e Manhattan (1979), una serenata alla sua amata New York con le musiche di George Gershwin, definito da alcuni critici statunitensi "l’unico grande film americano degli anni settanta", condito da una comicità meno buffonesca e più riflessiva.
Negli anni ottanta Allen comincia ad inseire nei suoi film diversi riferimenti filosofici. Al Festival di New York del 1980 presenta Stardust Memories, dalla forte componente autobiografica, ispirato al cinema europeo ed in particolare a Federico Fellini ed Ingmar Bergman, accolto freddamente dai critici. Nel film un regista di successo, Sandy Bates, interpretato dallo stesso Allen, esprime il suo risentimento e il suo disprezzo per i propri fan; sconvolto dalla recente morte di un caro amico, Bates afferma di non voler mai più girare film comici, ed una gag ricorrente per tutto il film vede diverse persone (compreso un gruppo di alieni!) esprimere a Bates il proprio apprezzamento per i suoi film, "specialmente i primi comici".
L’anno successivo scrive e dirige Zelig, tragicomica parodia idiosincratica di un documentario degli anni venti e trenta, da molti considerato uno dei sui capolavori.

 

Verso il 1980, Allen inizia una lunga relazione, durata oltre 12 anni, con l’attrice Mia Farrow, la quale, come Louise Lasser prima e Diane Keaton poi, avrà da quel momento i ruoli da protagonista in diversi suoi film. Scrive appositamente per lei Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982).
La Farrow ed Allen non si sposarono mai, ma insieme adottarono due bambini, Dylan Farrow (che ha cambiato il suo nome in Eliza ed è oggi noto come Malone) e Moses Farrow (nota come Misha), ed ebbero un figlio biologico, Satchel Farrow (oggi noto come Ronan Seamus Farrow). Allen non adottò nessuno degli altri figli della Farrow e del suo ex-marito André Previn, compresa l’orfana coreana Soon-Yi Farrow Previn (oggi nota semplicemente come Soon-Yi Previn).
Allen e la Farrow si separarono nel 1992, dopo che la donna scoprì alcune fotografie di Soon-Yi nuda scattate dal compagno, e la successiva ammissione di Allen della relazione con la figlia adottiva. Dopo la separazione iniziò una lunga e pubblica battaglia legale tra i due per la custodia dei figli. Durante il processo, la Farrow accusò Allen di abusi sessuali sulla figlia adottiva di sette anni Malone. Il giudice concluse che le accuse erano prive di fondamento e non si arrivò mai in tribunale. Allen non venne indiziato, ma il giudice definì comunque "inappropriata" la sua condotta. La custodia dei tre figli della coppia venne affidata alla Farrow. Ad Allen è stato negato il permesso di visitare Malone, e può vedere Ronan solamente sotto supervisione, mentre Misha, all’epoca quattordicenne, decise di non vedere suo padre.
In un’intervista del 2005 a Vanity Fair, Allen ha dichiarato che nonostante lo scandalo che ha danneggiato la sua reputazione e la sua immagine, la scoperta della Farrow delle fotografie fu "solo uno degli eventi fortuiti, dei colpi di fortuna della mia vita […] è stato un punto di svolta in meglio." Sulla sua relazione con la Farrow ha dichiarato "Sono sicuro che ci sono delle cose che avrei dovuto fare diversamente. […] Probabilmente in retrospettiva avrei dovuto dichiarare la relazione prima di quanto feci." Solo un anno dopo la separazione e la battaglia legale, Allen considerò brevemente la Farrow come candidata per il ruolo di sua moglie nel film La dea dell’amore, ruolo poi andato a Helena Bonham Carter su suggerimento del direttore del casting.
La coppia insieme ha girato 13 film: Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982), Zelig1983), Broadway Danny Rose (1984), La rosa purpurea del Cairo (1985), Hannah e le sue sorelle (1986), Radio Days (1987), Settembre (1987), Un’altra donna (1988), New York Stories (1989), Crimini e misfatti1989), Alice (1990), Ombre e nebbia (1992) e Mariti e mogli (1992).

 
Poco dopo lo scoppio dello scandalo esce Mariti e mogli (1992), l’ultimo film della coppia Allen-Farrow, il film più autobiografico e sincero, con un incredibile cast di quarantadue attori, di cui sette protagonisti, cui segue Misterioso omicidio a Manhattan (1993), che combina thriller e commedia nera, nel quale torna a recitare accanto a Diane Keaton, e Pallottole su Broadway (1994).
Nello stesso anno dirige la trasposizione cinematografica di una sua vecchia commedia per la ABC, Don’t Drink the Water, già precedentemente portata sul grande schermo da Howard Morris, con il titolo Come ti dirotto il jet, nel 1969.
Verso la metà degli anni novanta la sua produzione torna ad assumere toni più leggeri, pur mantenendo uno stile ricercato ed intelligente; nel 1995 esce La dea dell’amore, che frutta un premio Oscar alla protagonista Mira Sorvino; nel 1996 Allen dirige il suo primo musical, Tutti dicono I Love You, ambientato a Venezia, New York e Parigi. Gli attori furono informati dal regista che avrebbero dovuto cantare loro stessi solamente il primo giorno delle riprese. Subito dopo la realizzazione della pellicola Allen ha dichiarato di voler dirigere un altro musical, ma da allora non si è mai saputo più nulla di tale progetto.
Nel 1997 è la volta di Harry a pezzi, altro film meta-cinematografico ispirato al capolavoro del regista svedese Ingmar Bergman Il posto delle fragole (1957) che ottiene una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Il 22 dicembre 1997 sposa a Venezia la compagna Soon-Yi, alimentando nuove polemiche, e si dedica a un progetto sul mondo del cinema e della moda, Celebrity (1998), completamente girato a New York, in bianco e nero, che si avvale della fotografia di Sven Nykvist, col quale aveva già collaborato negli anni ottanta, e che vanta un ricco cast con Leonardo DiCaprio, Melanie Griffith, Kenneth Branagh e Winona Ryder.
Nel 1998 esordisce come doppiatore nel film d’animazione della DreamWorks Z la formica, nel quale dà la voce a Z, il protagonista del film, formica nevrotica modellata sulla sua personalità e sul suo aspetto; esce anche Wild Man Blues, un documentario di Barbara Kopple che ha seguito il tour europeo di Allen e della sua jazz band.
Nel 1999 esce Accordi e disaccordi, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia
dedicato al mondo del jazz degli anni trenta.

Nel 2000 cambia studio di produzione e passa alla DreamWorks SKG: il primo film girato per la nuova compagnia è Criminali da strapazzo, che presenta un’inversione di tendenza: Allen inizia a concedere più interviste e sembra intenzionato a tornare alle origini del suo stile comico. La pellicola è un discreto successo commerciale in patria, ma le quattro successive si rivelano dei flop al botteghino e vengono accolti male dalla critica: nel 2001 dirige La maledizione dello scorpione di giada, un omaggio ai film dell’epoca d’oro di Hollywood, e continua la sua prolifica produzione con Hollywood Ending (2002), nel quale, probabilmente non a caso, interpreta un vecchio regista hollywoodiano in declino, Anything Else2003) e Melinda e Melinda (2004). I suoi film ottengono un maggior successo in Europa, in particolare in Francia, dove il regista ha molti fan, e lo stesso Allen ha dichiarato di "sopravvivere" grazie al mercato europeo.
Nel frattempo nel 2000 recita in Ho solo fatto a pezzi mia moglie di Alfonso Arau.

 

Il ritorno alla ribalta, quando tutti ormai lo consideravano un regista finito, avviene al Festival di Cannes2005, dove presenta un film atipico per la sua filmografia, Match Point, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Allen, questa volta solo sceneggiatore e regista, abbandona i toni della commedia per girare un dramma/thriller di denuncia sociale ambientato a Londra, lontano dalla sua New York, e cambia anche la colonna sonora: non più jazz, ma musica lirica.
Il film incassa negli USA più di 23 milioni di dollari (rivelandosi il suo film più proficuo degli ultimi 20 anni) e Allen riceve ancora una volta una candidatura gli Oscar per la sceneggiatura. In un’intervista rilasciata a Premiere Magazine, Allen ha dichiarato di considerare Match Point il suo miglior film.
Il 28 luglio 2006 esce negli USA il suo nuovo film, Scoop, scritto appositamente per poter nuovamente lavorare con Scarlett Johansson, divenuta sua nuova musa, accanto a Hugh Jackman, Ian McShane e Kevin McNally, e nuovamente ambientato a Londra. Nel film, un ritorno alla commedia, Allen torna a recitare dopo 3 anni di assenza dagli schermi (l’ultima apparizione era stata in Anything Else nel 2003).

 

Curiosità

  • Allen si rifiuta di guardare i suoi film dopo la loro uscita nelle sale, il regista, infatti, ha affermato che rivedendo la pellicola finita sicuramente penserebbe che il film non fosse sufficientemente buono e che avrebbe potuto fare di meglio. Anche per questo motivo non ha mai registrato un commento audio per nessuno dei suoi film da includere nei DVD, per i quali pretende edizioni semplici, prive di extra, monodisco e con l’audio mono che caratterizza tutti i suoi film.
  • Grande appassionato di pallacanestro, come di molti altri sport, baseball soprattutto, Allen è da molti anni un abbonato della squadra NBA della "Grande Mela", i New York Knicks, dei quali non perde una partita. I piani di lavorazione sono basati anche sulle date e sugli orari delle partite, in modo che Allen possa finire in tempo le riprese della giornata e andare a vedere la partita.
  • Quasi tutte le sequenze dei titoli di apertura e di chiusura dei film di Allen presentano come carattere di scrittura il Windsor bianco su sfondo nero, senza effetti di scorrimento, con musica jazz di sottofondo.

«Adoro la città, non mi piace la campagna. Fuori da New York ci sono solo due città al mondo dove mi sento a casa: una è Venezia, l’altra è Parigi. Sono venuto a Venezia per la prima volta a cinquant’anni e prima di arrivare, mentre stavo sull’aereo, ero preso dalle angosce: non mi piaceva molto l’idea di dovere andare in giro con una gondola oppure su una barca. Quando, però, mi sono trovato per la prima volta a solcare la laguna, il tempo melanconico, le emozioni del paesaggio, la gioia irrazionale che mi derivava dall’esserci me l’hanno fatta amare. So che è pazzesco, ma per qualche motivo che non so spiegare New York, Parigi e Venezia hanno per me un denominatore comune che me le fa sentire molto vicine. Io ho girato tutto il mondo e tutta l’Europa. Queste tre città, nel mio cuore, non hanno uguali.»

FILMOGRAFIA DA REGISTA

 

Inutile dire che di questa lista me ne mancano davvero pochi da visionare ancora, ma sarà fatto al più presto, proprio perché quando guardo i suoi film il tempo sembra non esistere più, tanto vengo immersa nelle sue storie e nel suo modo di fare cinema, così elegante, pulito, così europeo se vogliamo dire. Insomma, nonostante qualche flop (anche se per me non ci sono flop nella sua carriera, al massimo qualche film minore, ma di certo non brutto), rimane uno dei più grandi registi che il mondo della cinematografia oggi può vantare. I film che più mi hanno fatto sognare sono Io e Annie, Manhattan e Stardust memories, ma ho amato tantissime altre sue pellicole.
Il regista inoltre ha vinto numerosi premi: Oscar, Golden globe, BAFTA, Leone d’oro, Orso d’oro e molti altri.

 

Sonja: Oh no, Boris, no! Ti prego! Il sesso senza amore è una vacua esperienza.
Boris: D’accordo ma… nella sfera delle esperienze vacue, è una delle migliori! (Amore e guerra)

Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio.

("Colloqui con Helmholtz" in Saperla lunga)

Metti che tutto sia illusione e niente esista? Ma allora avrei pagato uno sproposito per quella moquette! Se solo Dio potesse darmi un segno! Per esempio intestandomi un conto in qualche banca svizzera. ("Frammenti di diario" in Citarsi addosso)

Annie: Oh, sei in analisi.

Alvy: S-sì. Oh… da quindici anni appena.

Annie: Quindici anni?

Alvy: Sì, hm… adesso gli do un altro anno di tempo… e poi vado a Lourdes.

(Io e Annie)

 

Alvy: Ho una concezione molto pessimistica , io, della vita. devi saperlo, questo, sul mio conto, se dobbiamo frequentarci, mi spiego. Io… secondo me… io ritengo che la vita sia divisa in due categorie: l’orribile e il miserrimo. Sono queste le due categorie. Orribile sarebbero, non so, hm… i casi più gravi, mi spiego? Tutti i ciechi, gli storpi e così via.

Annie: Sì.

Alvy: Non so… Non lo so mica, come tirano avanti. Per me è qualcosa di stupefacente. Mi spiego? Miserrimo sono tutti gli altri. E’ tutto, tutto qui. Quindi, quando pensi alla vita, devi ringraziare il cielo se sei soltanto miserrimo, perché è… è una grossa fortuna… essere… essere miserrimo. (Io e Annie)

" Io credo che il delitto, alla lunga, renda bene. Insomma, offra soddisfazioni. Le ore di lavoro non sono molte, non dipendi da nessuno, viaggi, conosci gente interessante…Insomma, è un buon lavoro. " (Prendi i soldi e scappa)

Sarò giustiziato domattina alle 6 per un crimine che non ho commesso: avrei dovuto essere giustiziato alle 5, ma ho un avvocato in gamba

L’unica volta che i due raggiunsero un orgasmo simultaneo fu quando il giudice porse loro la sente

Preferisco la cremazione alla sepoltura, e tutte e due ad un weekend con mia moglienza di divorzio

L’ultima volta che sono stato dentro una donna è stato quando ho visitato la Statua della Libertà

 

 

" Provo un intenso desiderio

di tornare nell’utero…

…Di chiunque. "

22 commenti su “Woody Allen

  1. Questo è un post monumentale!!

    Io mi ricordo la battuta

    “Non sono un tipo molto atletico, una volta sono stato investito da un auto spinta da due tizi”..

    Buon week..Corra Vec

  2. ecco questo è il mio idolo, nella mia prossima vita io voglio essere woody allen!

    molte sue battute mi hanno praticamente distrutto dalle risate….

    è un genio e non si può che amare!

    complimentissimi per il post

    dome

  3. Hollywood ending mi è piaciuto tantissimo. Mentre natch point davvero una delusione, un po’ troppo lento e confusionario. Davvero un brutto film a mio parere!

  4. Sei Nico?

    A me Match point è piaciuto veramente tantissimo, un film come ce ne sono pochi a dire il vero…

    Hollywood ending nn è di certo brutto, ma Woody ha fatto di molto meglio

  5. Match point quando sono andato a vederlo al cinema avevo grandi sapettative, invece poi è risultato proprio brutto a mio modo di vedere. Davvero 4 euro spesi mali in quell’occasione! Nico

  6. Ma mica parlando di Woody Allen puoi dire “Match point è orrendo”: primo perchè non è vero (:P).. secondo perchè non è certo rappresentativo!

    Match Point fa parte del blocco di film recenti che sta producendo in cui è regista e non protagonista, anche come contenuti è diverso dalle sue storiche commedie…. insomma, Woody Allen è.. che so, Io e Annie! 🙂

    Ad ogni modo… complimenti per il bel post (so quanto vai pazza per Woody, e l’hai “trasmesso” molto bene); condivido tutto: dal volerlo a fianco, ad amarlo come regista e come attore, al morir dal ridere con le sue battute, all’apprezzare anche il suo lato intellettualoide 🙂

  7. Vabè sul fatto che sia orrendo o meno, è questione di gusti…sul fatto che Match point è a sè stante nel contesto dei film di Woody, è verissimo, sono altre le vere pellicole Alleniane ^^

  8. Il mio primo Allen è stato “OMBRE E NEBBIA”, un capolavoro, un’ amore a prima vista che ho passato a tutte le “Schegge”. Ora, ogni suo film è un rito da non perdere.

    Lunga vita al Re della Commedia!!!

    Ciao ALE!

    Concordo sulla trilogia di libri, fantastico umorismo.

  9. Secondo me, era ora che Woody rinnovasse un pò il suo linguaggio con Match Point.

    Negli ultimi tempi cominciava a perdere un pò di colpi.

    Infatti anche Scoop è un gran bel film! Continua così, Maestro!

  10. geniale, esilarante, semplicemente grandissimo….ho da poco visto uno dei suoi film meno noti, che ti consiglio vivamente se non l’hai visto:broadway danny rose…assolutamente straordinario, giusto un gradino sotto manhattan ed io e annie!

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