Zodiac

REGIA: David Fincher

CAST: Robert Downey Jr, Mark Ruffalo, Jake Gyllenhaal, Brian Cox, Anthony Edwards, Chloe Sevigny,
ANNO: 2007

TRAMA:

E’ la vera storia del serial killer Zodiac che imperversò a San Francisco tra gli anni ’70 e gli anni ’80 che non fu mai catturato, nonostante ad essere sulle sue tracce ci fossero dei valenti poliziotti e giornalisti.

 



ANALISI PERSONALE

Iniziamo col mettere subito le cose in chiaro: Zodiac non è il solito thriller pieno di inseguimenti, suspance, lotte e sangue a fiotti e soprattutto non si sofferma a raccontare le imprese del serial killer e i suoi movimenti per nascondersi dalla polizia. Zodiac è, invece, un’intensa, interessante e tesa “ospitata” nella parte opposta, nelle vite di coloro che si sono prodigati per riuscire a scoprire l’identità dell’assassino, in questo caso tre particolarissimi e affascinanti personaggi: il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo), il giornalista in cerca dello scoop Paul Avery (Robert Downey Jr) e il vignettista curioso Robert Graysmith (Gake Gyllenhaal).

Tutto ha inizio nell’estate del 1968 quando a San Francisco vengono scoperti dei cadaveri e il loro assassino comincia a rivendicarne l’uccisione mandando lettere al Chronicle e ad altri giornali locali. Queste lettere sono piene di messaggi cifrati, di codici e simboli difficili da comprendere ed è così che Robert, appassionato di enigmistica comincia ad incuriosirsi al caso e a “tampinare” il collega Paul che si occupa della notizia. Molto presto Zodiac, così si fa chiamare il serial killer, comincia a sfidare anche la polizia che arranca tra 2300 sospetti.
Risolvere il caso diventa cosa alquanto ardua, dato che Zodiac comincia a rivendicare anche omicidi non suoi. Ma la sua presenza comincia a farsi sempre più pressante: continua ad inviare messaggi sia alla polizia che ai giornali, telefona addirittura in diretta ad una trasmissione televisiva per parlare con l’avvocato Melvin Belli (un caratteristico Brian Cox) senza farsi intercettare e continua a mantenere contatti con lui facendo forse quello che è l’unico errore lungo la sua strada.
Nel frattempo riuscire ad identificare l’assassino che continua a mietere vittime e a fare minacce pesanti (annuncia di uccidere un intero autobus di bambini per “porre fine al suo mal di testa”), diventa per i protagonisti di questo film una vera e propria ossessione.
Paul appare in televisione e per questo viene preso di mira da Zodiac che lo minaccia di morte e quando appare chiaro che l’assassino non uscirà mai allo scoperto, il giornalista si lascerà andare all’alcool e alla droga arrivando con gli anni a perdere il proprio lavoro e a trasferirsi in una fetida casa galleggiante.
Toschi, invece, getterà la spugna e dopo essere stato abbandonato dal suo fedele collega Bill Armstrong (Anthony Edwards), comincerà a trascurare sempre più il caso Zodiac sentendosi internamente un fallito per non essere riuscito a smascherare il serial killer che continua a sfidarlo chiamandolo con appellativi poco lusinghieri come “porco”.
L’unico a non mollare la presa sarà il testardo Robert, forse poco soddisfatto del suo semplice lavoro di vignettista, che metterà anima e corpo nella ricerca del fantomatico Zodiac con l’intenzione di scriverne un romanzo.



Arriverà più volte vicino alla soluzione, e molto spesso i nomi a cui si avvicinerà saranno solo la proiezione del suo forte desiderio di trovare a tutti i costi un colpevole. Forte desiderio che arriva quasi ad offuscargli la mente divenendo un’ossessione pericolosa, dato che per esaudirlo abbandona lavoro e fa allontanare persino sua moglie (una rigorosamente perfetta Chloe Sevigny) e i suoi figli.
Nel frattempo Zodiac è diventato un personaggio (sottile critica alla spettacolarizzazione del crimine e della violenza), si fanno addirittura dei film ispirati alla sua figura, dei film nei quali alla fine il poliziotto buono ammazza l’assassino cattivo, cosa che Toschi non può e non vuole fare. E nel corso degli anni i nostri tre protagonisti interagiscono tra loro per riuscire ad incastrare Zodiac, arrivando a restringere il numero dei sospetti, ma senza giungere ad una conclusione positiva.
Sono passati molti anni ma ognuno di loro non è mai riuscito a liberarsi dalla presenza ossessiva di Zodiac che in un modo o nell’altro è riuscito a rovinare le loro esistenze. Ma chi l’ha detto che a lungo andare forse la perseveranza, l’ostinazione, la testardaggine e l’impegno non vengono premiti?

Al di là della sua eccessiva durata, che sinceramente non si fa sentire, Zodiac è una perfetta analisi psicologica di tre persone unite nell’intento ma separate nei modi di raggiungerlo. Contrassegnato da un’atmosfera garbatamente e perfettamente anni ’70 e da una fotografia dai colori tenui e cupi, il film riesce a tenere alta l’attenzione dello spettatore anche grazie all’abilissima qualità recitativa dei tre attori protagonisti (una triade davvero sublime con un Robert Downey Jr più graffiante che mai, un Mark Ruffalo fortissimo e un Gake Gyllenhaal perfettamente sotto tono all’inizio ed estremamente dinamico alla fine) e ad un via vai di dialoghi sferzanti, veloci e pungenti che fanno apprezzare ulteriormente la perfetta sceneggiatura davvero molto ricca di particolari e priva di qualsiasi sbavatura. Interessantissimo, inoltre, il cambiamento di stile nella regia di Fincher che ci aveva abituati alla velocità estrema delle immagini e dei suoni col suo consueto stile videoclipparo e che qui invece indugia sui volti, sugli oggetti e sulle situazioni. Una regia leggera, insomma, che ci regala però dei momenti di alto cinema come nella scena del primo omicidio sulle note di Hurdy Gurdy di Donovan (nella quale sembra di seguire i passi dell’assassino ma poi ci si accorge di essere “alle calcagna” della vittima) o in quella dell’assalto ad una giovane coppia appartata vicino ad un lago o quella ricca di pathos e lontanamente hitckoockiana dello scantinato (nel film viene ripetuto più volte che è raro che nelle case di San Francisco ci sia uno scantinato) in cui Robert si reca per trovare ulteriori indizi o quella sublime del grattacielo che sorge sulla città.

Un applauso meritatissimo va quindi al regista e al cast della pellicola che sono riusciti a dar vita ad un film secco, forte, teso e ricco, quasi asciutto, insomma, fino ad arrivare all’ultima emozionantissima scena.

 
Regia: 8,5
Sceneggiatura: 9
Recitazione: 8,5
Fotografia: 8,5
Colonna sonora: 8
Ambientazione: 8
Voto finale: 8,5

 

"L’uomo è l’animale più pericoloso di tutti"


CITAZIONE DEL GIORNO

Ho qui il tuo oroscopo: c’è scritto che oggi hai chiuso. (da "Scommessa con la morte")


LOCANDINA


22 commenti su “Zodiac

  1. un fincher che mi spiazzò per la diversità con l’opera precedente del regista

    l’ho amato e a fine film, come nelle migliori occasioni, ne ho chiesto ancora!

  2. Pensa che viene voglia di rivederlo anche a me, se non fosse che mi sono tuffata a capofitto in un’opera di recupero davvero mastodontica!

    Non appena avrò un pò di respiro riguarderò sicuramente alcuni di questi grandi film che sto guardando in questo periodo ^^

  3. Un film che ho rivalutato alla seconda visione..davvero eccezionale..pecca solo di una cosa: non punta alla suspence. Ma attori bravissimi.

  4. Ero poco tentato da alcune persone che ritenevano il film lento dopo la prima ora.. Probabilmente poteva essere tranquillamente più corto senza perdere nulla, ma mi ha preso moltissimo.. Davvero un gran bel film, con un cast strepitoso e secondo me girato benissimo

    Ne ho visti di film davvero lenti e questo non è tra quelli secondo me..

  5. Ciao!
    Innanzitutto ti faccio davvero i complimenti per questo sito: hai messo su una filmografia da paura! 🙂 Pian pianino mi leggerò altre tue recensioni di film che ho visto. Ho letto subito questa su "Zodiac", perchè anch’io sto per postare sul mio blog la recensione di questo film; solo che io ho espresso un giudizio davvero negativo. In realtà a me è parso troppo dispersivo come film, volendo fare una minuziosa ricostruzione dell’indagine investigativa. Avrei preferito che il regista si soffermasse maggiormente su uno, due personaggi e affrontasse meglio temi che ha soltanto abbozzato. Non è che mi abbia annoiato, ma non mi ha proprio detto granchè! Sul cast sono d’accordo con te, era davvero azzeccato e brillante.
    Passerò spesso. Ciao!

  6. kim, grazie mille per i complimenti. Per quanto riguarda il film, anche a distanza di tempo, continuo ad avere ottime impressioni e un bellissimo ricordo. Tant’è che ho ancora stampate nella testa le sequenze che mi impressionarono di più, ma tutto il film in generale direi.

  7. Film stupendo !!!
    Pensa, è stato il primo film in Blu Ray che ho visto, extra sublimi
    Fincher è un regista che mi piace davvero molto !

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