REGIA: Tony Kaye
CAST: Adrien Brody, James Caan, Marcia Gay Harden, Lucy Liu, Christina Hendrick, Bryan Cranston, Tim Blake Nelson
ANNO: 2012
Henry Barthes, di professione “supplente”, si ritrova ad insegnare per un mese in una scuola di periferia degradata, frequentata da ragazzi sbandati e privi di prospettive per il futuro. I suoi superiori e colleghi sembrano ormai arresi al sistema di cui fanno parte, mentre lui, anche grazie al suo “distacco” nei confronti della vita e dei rapporti umani, riesce quantomeno a scalfire la superficie.
I film di formazione, che affrontano il tema della scuola e delle falle in essa contenute non sono pochi e si potrebbero fare esempi illustri al riguardo. Quelli che lasciano il segno e coinvolgono enormemente lo spettatore non sono invece molti. Questo Detachment – Il Distacco, però, riesce ad attirare tutte le nostre attenzioni e a farci entrare in empatia coi personaggi e con le storie che li riguardano. Ciò che rende dunque particolare quest’opera che affronta un tema sociale di non poco conto è la qualità dello sguardo narrativo e registico (del resto Tony Kaye ci aveva già stupiti con American History X) e il perfetto assemblaggio di un cast su cui spicca un Adrien Brody superbamente intenso e comunicativo accompagnato da altre star degne di note come Lucy Liu, la Christina Hendricks del telefilm Mad Men, Marcia Gay Harden, James Caan e il Bryan Cranston di Breaking Bad in un cameo. La precarietà esistenziale e sentimentale del professore protagonista fa da specchio a quella dei suoi colleghi e, soprattutto, dei suoi studenti che vivono in uno stato confusionario la percezione della propria identità e del proprio posto nel mondo. Confusione che vien ben raccontata tramite il ricorso a diversi linguaggi filmici, partendo dalla patina documentaristica iniziale con camera a mano e interviste varie, passando per l’utilizzo di inquadrature sghembe e di sequenze metaforiche (come quella in cui il professore si ritrova a leggere i versi de La Caduta Della Casa Di Usher di Edgar Allan Poe all’interno dell’aula completamente e letteralmente distrutta), senza tralasciare inserti animati con delle lavagnette sulle quali dei gessi danno vita alle sensazioni dei protagonisti, e non dimenticando la dimensione onirica (i ricordi prima sfocati poi sempre più vividi di un evento passato traumatico) e drammatica, senza esagerazioni di sorta. Sono tre, infatti, i personaggi che rendono meno inflessibile quel distacco che dà il titolo al film: una ragazzina prostituta che Henry prende sotto la sua ala protettrice per cercare di darle una direzione, una studentessa con problemi di autostima e di stima paterna, dotata però di uno spiccato senso artistico (interpretata dalla figlia dello stesso regista) e una giovane collega che comincia a provare per lui un interesse sentimentale. Nel mezzo si pone la figura del nonno in fin di vita, figura che lo tiene ancorato ad un passato doloroso e insostenibile, ma che gli fa comprendere il suo stato di incomunicabilità e impenetrabilità. Stato che non contraddistingue assolutamente il film, decisamente in grado di creare il giusto grado di interesse e, in prima istanza, coinvolgimento emotivo.
Pubblicato su www.ithinkmagazine.it
A. Brody d’un altro livello, in sto film almeno.
M’è piaciuto veramente molto, e il legame tra lui e la ragazzina mi rimarrà impresso, decisamente.
Bel film, ottimo cast, e pochi giri di parole.
Ogni tanto siamo sulla stessa lunghezza d’onda 🙂
Ciao,
piacere sono Cristina. Molto bello il tuo blog!
Anch’io nel mio parlo di cinema anche se la mia specialità sono i film romantici…
Ti va di collaborare? Ho in mente un paio di idee per rendere la cosa interessante per entrambi.
Se l’idea ti ispira, scrivimi su lascatoladelleemozioni@gmail.com
A presto!
Ciao Cristina, ti scriverò al più presto. Grazie mille!
Ale, meravigliosa recensione, mi ha convinto ancora di più a vederlo (ne avevo letto su Rolling Stone Italia qualche mese fa)!.
Grazie mille Salvatore. Vedilo perché sicuramente ti piacerà. E poi correrò a leggere la tua recensione 🙂
Da quello che hai scritto mi sembra già ricchissimo di suggestioni, non vedo l’ora di tuffarmi nella visione!