ClanDeadStini




REGIA: Fart Film Entertainement

CAST: Antonio Del Franco Natale, Pierpaolo Febbo, Luca Zedone Nespolon, Giovanni Moretti, Valentina Panciera, Giacomo Sandron, Christian Banini, Pietro Moretto, Enrico Romeo Bernardini

ANNO: 2008

 

TRAMA:

 

Degli zombie famelici si aggirano minacciosi tra le vie della città mangiando le proprie vittime o affiliandole al proprio “clan”.

 


ANALISI PERSONALE

 

Uno di quei film indipendenti che molto spesso vengono ignorati e il più delle volte non riescono ad avere la visibilità che meritano affidandosi e poggiandosi sul passaparola che attenti appassionati cercano di effettuare per diffondere l’arte che rimane nascosta, che non riesce a venire alla luce della ribalta, ma che sicuramente vive di vita propria. E’ questo il caso del corto ClanDeadStini che già nel titolo porta con sé una sorta di genialità e di spiccata ironia non indifferente. Al centro di questo fanta-horror (e come ben sappiamo quasi tutti i film appartenenti al genere nascondo dentro e dietro di sé un discorso politico e metaforico non indifferente, e sicuramente ClanDeadStini non fa eccezione), c’è un “clan” di zombie che si aggira per una città del nord spaventando e contagiando cittadini a destra e a manca. Cosa rappresentano in realtà questi zombie se non i veri e propri clandestini visti ormai dall’opinione pubblica come degli esseri quasi spaventevoli e mostruosi dai quali bisogna stare alla larga e che bisogna ricacciare dal posto in cui sono venuti? A questo proposito sono di un sarcasmo e di un’ironia beffarda non indifferente le interviste documentaristiche ai vari abitanti di questa città che sembrano descrivere alla perfezione questi “clandeadstini”, mentre in realtà si stanno riferendo agli extra-comunitari, a coloro che vengono definiti clandestini. C’è chi si lamenta del fatto di non poter più dormire con la porta di casa aperta, chi sostiene che tutti i mali della società moderna sono causati dagli stranieri, chi prova compassione lanciando l’elemosina a quelli che perlomeno non fanno del male standosene ai margini delle strade a suonare qualche strumento e chi “addirittura” offre gentilmente loro qualcosa da mangiare, perché, per carità, “il cibo non si nega a nessuno”. Le interviste, con alcune proposte di risoluzione del “problema” alquanto allucinanti e con riferimenti sempre più lampanti al razzismo che aleggia nell’aria, oltre che alla xenofobia nascosta da una falsa accettazione di questa “gente”, vengono inframmezzate dalle brutali gesta che questi zombie stranieri in terra straniera compiono a danno dei cittadini e che in qualche modo ricalcano alla perfezione la descrizione allucinante che gli intervistati danno dei clandestini. Alcune vittime vengono attaccate alle spalle e contagiate senza nessuna via di scampo, altre vengono ammazzate e sbranate per cibarsi di sanguinolenti organi interni e via di questo passo. Nonostante la scarsità di mezzi di cui molto spesso queste produzioni devono accontentarsi, lo spettatore riesce quasi ad impaurirsi per le gesta degli zombie, grazie a degli effetti speciali che, seppur non eccessivamente spettacolari, riescono a rendere quasi veritiero ciò che viene mostrato sullo schermo (bellissima la sequenza in cui un automobilista viene attaccato da un gruppo di zombie che lo fanno a pezzi e poi mangiano il suo cuore). Una grande metafora, o per meglio dire similitudine, è alla base di questo divertente e divertito corto che oltre ad intrattenere per l’ottima messa in scena, riesce a far ragionare e riflettere su un argomento ormai all’ordine del giorno, un argomento fin troppo strumentalizzato dai mass media nella maniera sbagliata e, molto probabilmente, per dei fini sbagliati.

Chi vincerà questa lotta per la sopravvivenza? I terribili e malefici “clandeadstini” visti come portatori di un morbo pestifero e dunque temuti e tenuti alla larga da tutti o i cittadini benpensanti, apparentemente liberali e democratici, che in realtà nascondono un’ignoranza e una ipocrisia non indifferente? Guardare per ottenere risposta.

 

VOTO: 8

 

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