Pushing daisies





Prodotto televisivo di livello estremamente ottimo, “Pushing daisies” purtroppo non ha trovato l’approvazione del pubblico forse abituato a prodotti di scarsa fattura, pur essendo osannata giustamente dalla critica entusiasta. Ed è così che per quei pochi innamorati di questa favola moderna non sarà più possibile raggiungere una dimensione paradisiaca per gli occhi e per il cuore a causa della repentina chiusura dello show.

Dobbiamo accontentarci, dunque, di due serie rispettivamente di 9 e 13 episodi, durante i quali un mondo straordinario ci viene presentato da una voce narrante che a suon di “the facts were these” ci intromette nelle vite dei singolarissimi protagonisti e nelle vicende che di volta in volta li vedono coinvolti.

“Pushing daisies” è incentrato sulle avventure del giovane Ned che sin da bambino ha scoperto di essere dotato di un potere. Con il solo tocco del suo dito è capace di riportare in vita qualsiasi essere vivente o cosa morta. L’unico inconveniente è che se non ritocca entro un minuto il beneficiario del suo tocco, qualcun altro nei paraggi è costretto a morire. E’ quello che capita quando riporta in vita la sua mamma senza più ritoccarla, dato che il papà della sua amica d’infanzia, nonché primo amore, Charlote Charles, detta Chuck, cade stecchito al suolo. Crescendo Ned, temprato anche dall’abbandono del padre che lo manderà in un orfanotrofio, imparerà a tenere a bada il suo potere, utilizzandolo per creare delle squisite torte, facendo rinascere frutta marcia, nella sua pasticcieria “The Pie Hole”. Ma questo non sarà l’unico utilizzo del suo potere, visto che ben presto si alleerà con il detective privato Emerson Cod, che scopertolo casualmente, gli offre di collaborare con lui nella risoluzione di omicidi oscuri. Dunque i due si recheranno dalle vittime per farsi dire in un minuto il nome del colpevole. Le cose però non saranno sempre così facili, visto che molto spesso i cadaveri saranno riversi in posizioni tremendamente assurde e il più delle volte non hanno mai visto in faccia i propri assassini. A complicare ulteriormente le cose, a partire dal pilot, ci sarà la risoluzione di un caso che porterà dritto Ned alla tomba della sua amatissima e mai dimenticata Chuck, assassinata su una nave da crociera e riportata in vita, senza doppio tocco, dal creatore di torte, così come viene chiamato dalla voce narrante. Altro inconveniente, che ha imparato a gestire dopo aver fatto “rinascere” il suo amato cane Digby, è che se decide di riportare definitivamente in vita qualcuno non potrà mai più toccarlo pena la morte assoluta e irreversibile. A completare il quadro di personaggi squisiti e interpretati egregiamente arriva forse la ciliegina sulla torta di “Pushing daisies” e cioè la cameriera del “Pie Hole”, Olive, una biondina piccoletta da sempre innamorata di Ned, ma apparentemente mai ricambiata, senza dimenticare la costante presenza delle due zie di Chuck, coloro che l’hanno cresciuta, davvero molto caratteristiche e bizzarre.

Quello che rende unico e inimitabile, oltre che squisito, questo telefilm è proprio l’insieme di caratteristiche che ne fanno un prodotto di straordinaria valenza estetica e narrativa. A parte dalla bellissima fotografia che ci immerge in un mondo fatto di mille colori (e sapori se si pensa alle torte di Ned e Olive), fino ad arrivare ad una sceneggiatura encomiabile che non solo caratterizza ciascun personaggio in maniera deliziosa e perfetta, ma mette in bocca a ciascuno di essi una serie interminabile e fittissima di dialoghi velocissimi e il più delle volte divertentissimi. Se ci aggiungiamo la componente giallistica che ci fa diventare investigatori provetti ad ogni singolo episodio (il più delle volte  sono autoconlusivi) per cercare di arrivare insieme ai quattro protagonisti alla risoluzione degli omicidi (i cui protagonisti, vittime e carnefici sono quanto di più particolare e originale si sia mai visto in televisione), oltre ai vari e dolcissimi espediendi che Ned e Chuck, innamorati fino al midollo, trovano per avere un minimo di contatto (baci attraverso pellicole, passeggiate mano nlla mano con enormi guantoni invernali, ecc..), allora non possiamo che soccombere inermi all’inevitabile infatuazione e dipendenza nei confronti del telefilm.

Altro grande sottotesto che accompagna le vicende apparentemente superficiali e leggere dei protagonisti, è il binomio vita/morte che ci restituisce una realtà quasi degradante, specchio della nostra attuale società, in cui solo attraverso la morte possiamo comprendere appieno il valore della vita. Ed anche la mancanza di contatto fisico (e di rimando sessuale anche se non viene mai esplicitato pur essendo palese) tra i due innamorati ci restituisce un quadro nettamente discosto da quello che oggigiorno si ha delle relazioni interpersonale, svuotate di significato e ricche di materialismo a volte fine a sé stesso. Ecco che la storia d’amore tra Ned e Chuck assume contorni “universali” che ci rimandano alla genuinità dei veri sentimenti e dei forti legami che legano tra loro gli esseri umani (così come dimostra il personaggio coriaceo e cinico di Emerson Cod che però man mano cede alle lusinghe della pantera Simone, ma soprattutto smania senza posta per potersi ricongiungere alla sua bambina, sottrattagli anni addietro da una compagna-truffatrice).

Seppur concluso fin troppo frettolosamente, a causa della repentina chiusura, “Pushing daisies” ci lascia con l’animo alleggerito e pulito e al tempo stesso arricchito dalle fantastiche e a tratti favolisitiche esperienze vissute dai suoi protagonisti, protagonisti che molto probabilmente torneranno a “vivere” in un fumetto che sarà a loro dedicato.


12 commenti su “Pushing daisies

  1. Me l’hanno consigliato in molti… Credo sia giunto il momento di recuperarlo!

    Io intanto ti consiglio “Lie To Me”, con un immenso Tim Roth.

    Un saluto 🙂

  2. Una delle chiusure piu’ tristi dell’ultimo anno! E io che aspettavo ogni settimana l’usicta della nuova puntata! Probabilmente troppo “per pochi” per avere successo.

  3. Pushing Daisies è una serie semplicemente splendida…veramente inaccettabile una chiusura così repentina ed inspiegabile il poco interesse del pubblico americano verso un prodotto televisivo di livello decisamente alto T__T

  4. lie to me invece non mi piace. Apprezzo Tim Roth : in molti film è stato ottimo. Questo telefilm è maniacale sul linguaggio del corpo, che non è poi così infallibile. Lui è sprecatotet

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