The human centipede II

REGIA: Tom Six
CAST: Laurence L. Harvey, Ashlynn Yennie
ANNO: 2011

Martin lavora come guardia in un garage sotterraneo. Affetto da turbe psichiche a causa degli abusi subiti dal padre quando era bambino e di un rapporto molto complesso con la madre, è morbosamente appassionato al film “The human centipede”, che studia profondamente per ricreare ciò che il folle protagonista della pellicola partorisce: unire diversi esseri umani formando un unico apparato digerente.

Assurto al rango di cult horror indiscutibile, il primo capitolo di questa che sarà una vera e propria saga con tre episodi, aveva già shockato, disturbato e impressionato oltre ogni misura. Se pensavamo, quindi, che la mente malata, perversa, ma anche giocherellona e inventiva del regista e sceneggiatore Tom Six non potesse partorire di meglio, o di peggio sarebbe il caso di dire, allora ci sbagliavamo alla grande. Con l’intelligente e riuscitissima idea di rendere ancora più realistico il racconto di una follia inumana tramite l’espediente dello spettatore incallito che si ciba della sua pellicola preferita cercando di emulare le gesta del protagonista, “The Human Centipede 2”, rimane ancora più impresso del suo predecessore, nonostante non si tratti più di una novità impensabile e sicuramente insostenibile.

Insomma, se i deboli di stomaco con il primo non sono riusciti a reggere la visione, difficilmente con quest’opera successiva ce la faranno. Opera che, pur prendendola per quello che è, cioè un divertito e irrefrenabile circo della pornografia orrorifica, risulta ancora più matura e compiuta del suo progenitore. Il film è, infatti, arricchito da un velato sottotesto cinematografico, con il discorso spettacolo-spettatore raccontato non soltanto tramite la figura del “mostruoso” protagonista, ma anche con il moltiplicarsi delle schifezze mostrate, quasi a voler rispondere a quegli spettatori che avevano criticato la precedente pellicola per essere poco rispondente al battage pubblicitario che l’aveva preceduta, limitando il gore più spinto solo ad alcune sequenze.

Con un atmosfera che ricorda lontanamente l’”Eraserhead” lynchiano e un protagonista più alienato e alienante che mai, al centro dell’attenzione del regista che ne scruta morbosamente e profondamente ogni aspetto raccapricciante, il film coinvolge enormemente nella prima parte, quella della preparazione dell’”opera”, con la scelta della location e dei personaggi (il protagonista “recluta” diverse vittime per portare a compimento il suo più complesso centopiedi umano), e disgusta oltremodo nella seconda parte in cui l’opera viene effettivamente portata avanti dall’inesperto autore.

Se il pazzoide dottor Heiter del primo episodio aveva dalla sua almeno l’accuratezza medica nel legare tra loro tre esseri umani,  Martin, questo è il nome del protagonista, agirà in maniera a dir poco sconclusionata, senza anestesie e con metodi a dir poco agghiaccianti, avvalendosi addirittura di spillatrici e altri strumenti di tortura raggelanti. Viene da chiedersi, allora, dopo aver visto legamenti di ginocchia strappati, denti divelti con martelli, pezzi di carne tagliati, lingue estratte con la pinza, neonati schiacciati dalla frizione di un’auto, cosa potrebbe mai succedere nel terzo capitolo.

In attesa della sua visione, dunque, sospendiamo il giudizio sull’opera, dal momento che andrà considerata in tutte e tre le sue parti come un unicum, una delirante operazione fuori da ogni schema, ma soprattutto fuori da qualsiasi concezione umana.

Pubblicato su www.livecity.it

8 commenti su “The human centipede II

  1. Caspita, mi hai fatto quasi venir voglia di vederlo. Ad essere sincero mi ero un po’ scoraggiato dopo aver visto questo titolo tra le nominations per i Razzy awards

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.