REGIA: Alfred Hitchcock
CAST: Cary Grant, Ingrid Bergman, Claude Rains, Louis Calhern, Leopoldine Konstantine
ANNO: 1946
TRAMA:
Helena è figlia di un’americana e di un tedesco. Suo padre, condannato a 20 anni di carcere, è una spia tedesca infiltrata negli Stati Uniti. Ma la figlia è di parere diverso. Per questo motivo viene avvicinata dall’agente Devlin che le chiede di collaborare per stanare alcuni nazisti in Brasile.
ANALISI PERSONALE
Notorious: il film di spionaggio per eccellenza, ma anche e forse soprattutto uno dei film d’amore più veri e reali mai visti. E’ famoso per il bacio più lungo della storia del cinema, ma anche per alcune inquadrature all’epoca davvero inconsuete. Il grande Hitchcock firma uno dei suoi capolavori con un coraggio impareggiabile: dato che parlare di uranio e della costruzione di bombe atomiche a pochi mesi da Hiroshima non era proprio indicato. E, infatti, il produttore decise di abbandonare l’impresa e lasciò regista e attori nelle mani della grande produzione RKO che guadagnò l’impensabile, a dimostrazione di quanto la forza delle idee e l’estrema maestria del regista superassero (e continuano a superare) qualunque ostacolo. Nessuno come lui ha saputo creare dei film così carichi di tensione, di pathos e al contempo così ricchi di ironia e di analisi psicologiche molto interessanti e profonde. Notorious è incentrato sul tema dell’amore e del dovere. Entrambi i protagonisti, a turno, sacrificheranno i propri sentimenti per assolvere ai propri compiti primari, o quelli che credono tali. Ma si sa, alla fine l’amore trionfa sempre, non senza però farci prendere qualche colpo a causa dell’estrema suspance.
Una sera, durante una festicciola in casa sua, fa la conoscenza del bel tenebroso Devlin (l’impeccabile Cary Grant) che la porta a spasso con la sua auto e la riaccompagna a casa ubriaca fradicia. Il giorno dopo, l’uomo misterioso svela l’arcano: è un agente della polizia che è lì per arruolarla in una missione pericolosa. La sua squadra (che la pedinava e la “spiava” già da tre mesi) ha ascoltato una conversazione che aveva avuto con suo padre prima che questi fosse arrestato, nella quale si rifiutava di abbracciare i suoi ideali tedeschi e lo disprezzava per il suo tradimento. Per questo motivo, Devlin e compagnia, ritengono che lei sia la donna giusta per infiltrarsi in una crosca di nazisti che si trovano a Rio de Janeiro. La donna, dapprima riluttante, decide poi di aiutare la sua patria e parte con Devlin verso il Brasile. Tra i due è subito simpatia, anzi è proprio amore. Superate le iniziali remore dettate dal passato oscuro della donna, Devlin sembra completamente perso per la brillante ragazza. Ma ad un certo punto arriva il momento di scegliere: l’amore o il dovere? La donna infatti deve avvicinare il capo dell’organizzazione nazista, tale Alessio Sebastian che in passato era stato amico del padre di Helena di cui si era anche innamorato, respinto.
Devlin protesta con i suoi colleghi, ma l’unico modo per scoprire i traffici illeciti dei nemici è questo. Quando riferisce il piano ad Helena questa rimane molto delusa dal fatto che il suo amato non si sia opposto o non le abbia chiesto di rinunciare. Quindi entrambi hanno scelto il dovere. Il primo perché non riesce a superare i pregiudizi su Helena (dedita all’alcool e forse anche agli uomini) e la seconda perché posta di fronte all’ennesima delusione.
Helena non fa fatica ad avvicinarsi a Sebastian e molto presto ne diverrà la moglie. In questo modo riuscirà a scoprire qualcosa attorno ad una misteriosa bottiglia di vino, a causa della quale uno dei compagni di Sebastian ha perso anche la vita. Intenta a perseguire il suo obiettivo, Helena riferisce tutto a Devlin e insieme escogitano un piano per potere andare nella cantina dove Sebastian tiene tutte le bottiglie di vino. L’unico inconveniente è che la chiave la possiede Alessio e la porta sempre con sé. Trovato un escamotage per impossessarsene, Helena invita Devlin ad un party organizzato nella sua abitazione e con lui cerca di svelare il mistero. Ma Sebastian non tarda a capire di essere vittima di una spia e le conseguenze per la povera Helena saranno disastrose.
Ma, come suddetto, la forza dell’amore vince su tutto e alla fine la giustizia trionferà.
Scena dopo scena Hitchcok costruisce un intreccio molto intrigante e coinvolgente che aumenta la curiosità dello spettatore sulla misteriosa bottiglia di vino. La cura per i particolari è quasi maniacale: stupende inquadrature ci mostrano i personaggi che interagiscono tra di loro, mantenendo però in primo piano gli oggetti fondamentali come le tazzine, le bottiglie, le chiavi. Ad esempio, è rimasta nella storia quella spettacolare carrellata dall’alto che mostra prima la totalità dell’ambiente e cioè il salone di casa Sebastian dove sta avendo luogo la festa e poi il particolare della mano di Helena che stringe la chiave della cantina, sottratta furbescamente a suo marito.
La stessa scena della cantina, quella nella quale Helena e Dovlin scoprono la vera natura del contenuto della bottiglia di vino, è così ricca di tensione e di suspance da far battere il cuore a più non posso. Con una costruzione a dir poco impeccabile Hitchcock ci accompagna, strizzando l’occhio di quando in quando (come quando appare in uno dei suoi famosi camei mentre beve una coppa di champagne alla festa di Sebastian) verso un finale che è contemporaneamente speranzoso e felice per la coppia di innamorati, ma terribilmente crudele e spietato per la terribile coppia Sebastian madre e figlio. Come se non bastasse, il regista ci regala alcuni dei primi piani più meravigliosi della storia cinematografica: due attori in stato di grazia che con i loro volti espressivi e al contempo molto semplici hanno saputo interpretare le loro parti alla perfezione con grazia, fascino ed eleganza.
Regia: 10
Sceneggiatura: 10
Recitazione: 9
Fotografia: 9
Colonna sonora: 9
Ambientazione: 9
Voto finale: 9,5
CITAZIONE DEL GIORNO
Voi non sapete chi sono io! I miei successi sono proverbiali, alla Scala di Milano, all’Ippopodromo di Londra… (Toto’ in "Siamo uomini o caporali?", 1955)
LOCANDINA
Wow!
Come sai anche io ho iniziato a recuperare Hitchcock e dopo questa bella recensione penso che Notorious sarà il prossimo film!
t3nshi, lo stiamo recuperando insieme allora! Si ti consiglio di guardare questo come prossimo film e ovviamente Psycho se non l’hai ancora visto. Anche Gli uccelli, La finestra sul cortile e Complotto di famiglia sono degli ottimi film ^^
Hitckcock è da recuperare…un vero e proprio maestro di suspense..vedendo Psyco si capisce quanto riesca ad essere un genio (ringraziando anche Anthony Perkins che recita perfettamente Bates nel film)…Notorius è uno dei suoi tanti film sicuramente da recuperare…
Il bacio più lungo della storia del cinema, un film denso di malvagità, personaggi e attori strepitosi e una regia che si erge su tutto.
E CHE TI DEVO DIRE!!!!!!!
mario
Notorius: il Cinema. un salutone Ale, continua con lo zio Hitch, dà delle belle soddisfazioni 😉
Al, pienamente d’accordo ^^
Davis, quel bacio!!! Concorso sulla regia che si erge su tutto!
CHETTELODICOAFARE, Mario!!!
Pick, continuerò molto ma molto volentieri. Ovviamente, ricambio il salutone ^_-
capolavoro!
oltre a quelli che hai citato ciìonsiglierei altri capolavori: Intrigo internazionale e Nodo alla gola.
Poi due poco conosciuti ma strepitosi: I prigionieri dell’oceano e Il club dei trentanove (i 39 scalini)
Ce li ho tutti!!!
mamma mia qui ormai hitchcock è di casa!
io ho appena iniziato a recuperarlo e ti confesso che ho già scritto una rece doppia che devo trovare solo lo spazio per pubblicare…comunque recupero anche questo!rece impeccabile al solito!
Stiamo recuperando il grandissimo maestro in parecchi eh? Interessante, così possiamo leggere a vicenda le nostre impressioni! Attendo con ansia la tua rece doppia (sicuramente fantastica ^^).
bene bene…
Su questo film non dico niente. Per me tra i trenta (miei) film di sempre a cui (solo nella mia testa) darei le cinque stelline.
Un altro grande film del Genio… uno dei tantissimi…
Chimy
Claudio, Luciano e Para ovviamente siete molto più avanti di me nella conoscenza del Genio, ma presto spero di potervi raggiungere ^^.
Deve trattarsi quindi di scarso feeling personale se solo pochi film di Hitch riescono davvero a farmelo apprezzare. Sia chiaro tecnicamente siamo sempre a livelli mostruosi ma non riesco quasi mai a farmi davvero coinvolgere.
In ogni caso piano piano me li sto vedendo tutti e qualche soddisfazione comunque riesco ad averla…
Per curiosità: quali sono questi pochi che riescono a fartelo apprezzare?
Comunque si dai, è sempre e solo una questione di gusti personali ^^
Vediamo un po’…
Finora ne ho recuperato una dozzina circa del periodo ’40-’50 più Psyco.
Facile a dirsi che quest’ultimo è davvero un film strabiliante in anticipo sui tempi di almeno vent’anni.
Degli altri mi hanno impressionato Nodo alla Gola e La Finestra sul Cortile e ho trovato ben fatti anche La Congiura degli Innocenti e L’uomo che Sapeva Troppo seppur magari con un tono più leggero.
Come vedi mi “mancano” ancora alcuni dei titoli più conosciuti.
Ti farò sapere appena li avrò
(ri)visti.
Martin
Bè Psycho e La finestra sul cortile sono fantastici, gli altri devo ancora recuperarli ^^
Sul Genio abbiamo già detto tutto, e su Notorius (che Truffaut considerava il suo film migliore) hai fatto notare tutto ciò che c’era di importante…concordo sul fatto che il personaggio migliore sia Sebastian, “cattivo” che però diventa molto simpatico (grazie anche all’ottima interpretazione di Rains). Grandissi anche ovviamente Grant e Bergman.