Drag me to hell




REGIA: Sam Raimi

CAST: Alison Lohman, Justin Long, Lorna Laver

ANNO: 2009

 

Christine, una giovane impiegata bancaria, spera di ricevere una promozione gareggiando con un collega un po’ scorretto. Il suo superiore le dice che ci riuscirà solo se sarà in grado di prendere decisioni difficili e antipatiche. E’ così che quando un’anziana le chiederà l’ennesima proroga di un prestito, lei glielo rifiuterà umiliandola davanti a tutti. La vecchia balcanica allora le lancerà contro una terribile maledizione che in tre giorni dovrebbe portarla dritta all’Inferno.

 

Finalmente dopo anni di allontanamento dal genere, Sam Raimi, geniale ideatore della saga horror-comica “La casa”, ritorna al suo primo amore dopo la parentesi main-stream costituita dai tre “Spiderman”. E mai ritorno poteva essere più atteso di questo. Bisogna dire, anzitutto, al di là della qualità della pellicola, che le aspettative, seppur rischiavano di essere deluse perché molto alte, vengono completamente soddisfatte, perlomeno per quanto riguarda gli amanti dello splatter ironico e grottesco, lo stesso che vedeva come mitico protagonista il Bruce Cambpell/Ash della succitata casa e che questa volta è messo in scena da una tipica brava ragazza americana e da una vecchietta quanto mai malefica, anche se a dirla tutta non le si possono dare tutti i torti.

Dopo uno straordinario incipit a base adrenalinica (una coppia di latino-americani portano il loro bambino da una medium per far sì che scacci il demone che se lo sta portando via agli inferi), veniamo subitaneamente immersi nella tematica principale della pellicola, nascosta sotto una patina di maledizioni, possessioni, sedute spiritiche, sacrifici animali e via dicendo. Trattasi della rincorsa spietata al successo, dello stile di vita americano, della società occidentale sempre più tesa al raggiungimento dei propri scopi, qualsiasi siano i mezzi per raggiungerli, così come insegnava Machiavelli.

Ecco che l’ex-grassona Christine (un’ottima Alison Lohman che non fa affatto rimpiangere la seppur valente Ellen Paige inizialmente scelta per il ruolo), pur di arrivare alla promozione tanto agognata rifiuta alla povera vecchia la proroga del prestito, mettendola letteralmente in mezzo a una strada. Se lo spettatore riesce ad empatizzare con la ragazza proprio perché trovatasi tra l’incudine e il martello, man mano troverà sempre più difficile non pensare che tutto sommato le traversie che attraverserà sono in qualche modo meritate. Perché la donna, fidanzata con uno psicologo di buona famiglia, più volte codardamente e quasi meschinamente tenterà di riversare la colpa del suo operato, frutto di una scelta individuale e se vogliamo “sbagliata”, sul suo capo, pur sapendo che la decisione era stata lasciata completamente alla sua iniziativa.

Sam Raimi si diverte e ci diverte come non mai inscenando l’assurdità attraverso sequenze di squisita fattura e contenuto, come la lotta tra la ragazza e la vecchia all’interno di un auto con tanto di dentiera che vola sul cambio, o la cena a casa dei genitori del fidanzato in cui una mosca creerà il panico (elemento ricorrente nella pellicola, la mosca riuscirà a creare il giusto mix di terrore e divertimento), o la seduta spiritica nel pre-finale con tanto di capra posseduta, di gattini vomitati e di strane e malefiche possessioni.

Senza fare eccessivo ricorso al digitale, il grande Raimi riesce a stupire con effetti speciali quasi caserecci, le solite poltiglie che si riversano sul corpo del malcapitato protagonista, in questo caso della povera Christine che subirà più volte dei faccia a faccia decisamente viscidi e schifosi con la vecchietta, interpretata straordinariamente da un’auto-ironica ma altamente convincente Lorna Laver.

Da notare anche lo stesso percorso “formativo” della protagonista e del mitico Bruce/Ash, affrontato nella scena ambientata al cimitero, in cui Christine da impotente vittima degli avvenimenti (il terribile demone Lamia invocato dalla vecchia la tormenterà per tre giorni spingendola a compiere delle azioni deprorevoli, soprattutto per una vegetariana convinta come lei), si trasforma in una sorta di eroina combattente che cerca di vendicarsi della sua acerrima nemica e di scongiurare il pericolo di discesa agli inferi.

Nonostante il finale sia un tantinello prevedibile, non si può non convenire sul fatto che fosse l’unica conclusione possibile del percorso intrapreso dal regista e dallo sceneggiatore (il fidato fratello Ivan) nella condonna alle pratiche e ai costumi dell’Occidente moderno. Un horror coi fiocchi, dunque, questo “Drag me to hell”, come non se ne vedevano da parecchio tempo sugli schermi. Una succulenta occasione per spaventarsi e divertirsi al tempo stesso, accompagnati dalla mano fidata e per niente stanca di Sam Raimi, che pur tornando ad una produzione low-budget, riesce a creare un prodotto di qualità altissima e di sicura presa sul pubblico di suoi affezionati e di appassionati del genere.

 

VOTO:

 


 

29 commenti su “Drag me to hell

  1. Sono contento che ti sia piaciuto, siccome mi aspettavo molto da questo film e avevo sensazioni positive a riguardo, dopo di molti passi falsi di Raimi..

  2. l’ho visto poco fa al cinema e ho apprezzato soprattutto la capacità che ha sam raimi di farti letteralmente cagare addosso, non è da tutti e credo che questo film soddisfi e diverta anche i non amanti del genere perchè è cinematograficamente ben fatto in ogni sequenza e poi a dire la verità mi mancavano da morire quelle atmosfere un pò stregate quelle case attaccate dall’esterno e quegli spaventi veri che l’horror psicologico degli ultimi anni ha un pò messo da parte. sono soddisfatto e voglio vedere al più presto “La casa” che probabilmente ho già visto ma ero troppo cucciolo per farmene un’idea precisa. Ciao buonanotte

    Marco

  3. l’ho appena visto al cinema e devo dire che Sam Raimi ha la capacità di farti letteralmente cagare sotto dalla paura e credo che questo film soddisfi anche i non amanti del genere perchè è cinematograficamente ben fatto in ogni sequenza e poi devo ammettere che mi mancavano da morire quegli spaventi veri che gli horror psicologici degli ultimi anni ci avevano un pò fatto dimenticare, quelle atmosfere stregate, le case attaccate dall’esterno.. sono davvero soddisfatto e voglio rivedere al più presto La casa perchè quando l’ho visto la prima volta ero troppo piccolo per esprimere pareri. ciao buonanotte

    Marco

  4. il genere non mi attira ma raimi val bene un horror. Bene, son contento della tua recensione, nonne avevo lette di entusiastiche dopo le prime anteprime. non vedo l’ora

  5. Assolutamente fantastico. Da rimanere senza fiato per risate e spaventi fino alla fine. Come giustamente precisi, quest’ultimo film di Raimi è un “horror coi fiocchi”

  6. Glore, più che altro finalmente Raimi è tornato al cinema genuino che faceva una volta e non può che fare piacere.

    Ale, leggerò da te spero.

    Marco, recupera assolutamente la trilogia de “La casa”!!

    steutd, se non ti piace il genere forse non ti entusiasmerà all’ennesima potenza. Ma rimane comunque il fatto che si tratta di un buon film .

    Ray, felice che la pensiamo alla stessa maniera ^^

  7. Lo devo ancora vedere… T_T Dovevo andare stasera, ma i miei amici mi hanno dato buca, quindi rimandato a settimana prossima… Non vedo l’ora…

  8. fare un film del genere, con questi effetti più che fittizzi e queste situazioni a volte davvero ridicole [vedi capra parlante], e riuscire a spaventare di continuo (con espedienti per giunta ultra-inflazionati come porte e pentole che sbattono e apparizioni improvvise) non è davvero opera semplice.. Raimi è un grande e ci ha proposto un grande film, esattamente come me lo aspettavo, forse anche meglio. semplice e molto efficace, assolutamente da vedere e rivedere!

    *Asgaroth

  9. Mi fa davvero piacere leggere solo giudizi positivi (compreso il mio) per questo ritorno di Raimi.

    Non so tu, ma personalmente avvertivo davvero il bisogno di un horror “coi fiocchi” come (purtroppo) non ne vedevo da troppo tempo.

    Ed ora aspetto al varco Joe Dante: a mio parre altro grandissimo.

    Un saluto,

    Mr. Hamlin

  10. Purtroppo non riuscirò a vederlo al cinema. Non ho trovato nessuno disposto ad accompagnarmi e non so perché mi rimane difficile vedere un film in solitudine 🙁

    Peccato, mi rendo sempre più conto che è un film imperdibile.

  11. Luciano, io al contrario amo moltissimo guardare i film da sola. Comunque non appena potrai recuperalo!

    iosif, sono d’accordissimo.

    Spyker, credo che adesso si dedicherà al quarto capitolo di Spiderman, però la speranza è l’ultima a morire. Tra qualche anno potrebbe tornare con un horror di questo genere per la gioia di tutti noi.

  12. Davvero ben fatto quest’ultimo lavoro di Sam.

    Concordo con la tua analisi. Ho trovato soltanto un pò sottotono la coppia di protagonisti. La vecchiaccia, invece, è fantastica!

    CST

  13. @Iosif, Ale55andra. Cercherò di seguire il vostro consiglio altrimenti non riuscirò a vedere sul grande schermo neppure un film “di paura”.

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