Parto col folle

REGIA: Todd Phillips
CAST: Robert Downey Jr., Zach Galifianakis, Juliette Lewis, Michelle Monaghan, Jamie Foxx
ANNO: 2011
 
Peter è un architetto che non vede l’ora di tornare a Los Angeles per assistere alla nascita del suo primo figlio. Ethan è un aspirante attore combina guai che gira con le ceneri del padre conservate in un barattolo di caffè. Il loro incontro sarà esplosivo e i due, causa alcuni inconvenienti, saranno costretti a viaggiare insieme in auto e a superare una serie di mirabolanti peripezie.
 
Prendete il fascino e l’irresistibile fare ammiccante di Robert Downey Jr. Prendete la faccia buffa e simpaticissima di Zach Galifianakis. Metteteli insieme in un auto per un lungo viaggio on the road, aggiungeteci una serie di sfighe inenarrabili e avrete il contenuto di questa pellicola. Peccato però che gli elementi entusiasmanti di “Parto col folle” (orribile traduzione italiana di “Due date”) finiscono proprio qui visto che il regista Todd Phillips non è riuscito affatto a raggiungere gli stessi risultati della sua precedente pellicola, “Una notte da leoni”, caratterizzata da una straordinaria comicità e da un miscela esplosiva di gag, battute, situazioni assurde, personaggi e demenzialità non indifferente.  Pur essendoci in “Parto col folle” alcuni istanti che strappano sonore risate (soprattutto quello in cui arriva il momento di separarsi dalle ceneri con una battuta di Galifianakis davvero allucinante), per il resto siamo accompagnati da un senso dell’ironia alquanto spicciolo, da gag banali, semplicistiche e triviali (riguardano soprattutto il cagnolino che Galifianakis si porta dietro e l’utilizzo di droghe leggere) e da uno scarso approfondimento delle psicologie dei personaggi (laddove in “Una notte da leoni, pur nella demenzialità, avevamo comunque una sorta di riflessione di fondo su una certa generazione di uomini-bambini).
Se ci aggiungiamo che in questo caso Downey Jr non è così affascinante e irresistibile come sempre e che Galifianakis calca un po’ la mano e gigioneggia alla grande, allora non possiamo che pervenire alla conclusione del fatto che “Parto col folle” non è proprio un film riuscitissimo e fa rimpiangere il suo esilarante e scoppiettante predecessore. Non salvano la baracca, che comunque si mantiene  a galla senza scadere totalmente nell’insoddisfacente, nemmeno le guest star chiamate ad interpretare alcuni camei, a partire da Juliette Lewis nel ruolo di una spacciatrice di marijuana (anche se il siparietto dei suoi bambini che “attaccano” Downey Jr è alquanto simpatico); passando per Jamie Foxx nel ruolo del migliore amico dell’architetto, nonché ex-fidanzato di sua moglie; arrivando a Michelle Monaghan nei panni della moglie incinta che attende l’arrivo del marito. Nessuna di queste interpretazioni fa entusiasmare o si distingue per qualsiasi motivo, così come nessuno di questi personaggi risulta riuscito o indispensabile alla diegesi del racconto, tanto da passare quasi inosservati e far pensare che anche in loro assenza il film non ne avrebbe perso, né tantomeno guadagnato ovviamente.
Calcando tutti i cliché tipici di ogni road movie che si rispetti, senza rielaborarli o rivisitarli in alcun modo, Todd Phillips ci racconta di questo viaggio in auto scadenzato da avventure al limite dell’inverosimile (incidenti, inseguimenti con le guardie di frontiera, masturbazioni canine, lotte corpo a corpo con un diversamente abile), con l’intento di rappresentare un’amicizia maschile, calcando quindi anche i topoi del buddy movie, che all’inizio sembra impossibile, data l’estrema diversità dei due protagonisti, ma poi diventa realtà grazie alle esperienze vissute che uniscono e cementano un forte legame.  
Niente di nuovo o di particolarmente originale, quindi, ma una semplice commedia leggera e sempliciotta, ottima per una serata spensierata, ma soprattutto per uno spettatore senza troppe pretese di una comicità intelligente o perlomeno in qualche modo originale. Ci si diverte a tratti, si raggiunge il finale senza troppi intoppi, si sorride a qualche battuta. Questo si ottiene da “Parto col folle” e il livello di apprezzamento, dunque, dipende da quanto si è disposti ad accontentarsi. Per tutti gli altri, magari, sarebbe consigliabile una visione o revisione di quel gioiellino comico che è “Una notte da leoni”, lodevole esponente del genere che fa ben sperare sul talento di Phillips e su una vicinanza delle sue prossime pellicole a questo film, piuttosto che alla sua ultima opera.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

2 commenti su “Parto col folle

  1. se non sbaglio è il remake di un biglietto per due,con Steve Martin e John Candy.Gradevolissima commedia di fine anni 80 diretta da  John Hughes.

    Uomini-bambini?Una classica invenzione del complotto toghe rosse!Cribbio!^_^

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