Frozen

REGIA: Adam Green
CAST: Kevin Zegers, Shawn Ashmore, Emma Bell
ANNO: 2011
 
Dan, Lynch e Parker si ritrovano a passare il week-end insieme sulle montagne del New England. Dan e Parker sono fidanzati, mentre Lynch è l’amico fraterno di Dan che non ci sta a dividere una passione comune, lo sci, con la ragazza. I tre passano l’intera giornata sulla pista per dilettanti perché Parker non è molto pratica, ma la sera decidono di andare a farsi un giro sulla seggiovia. Il guardiano che li fa salire, però, viene richiamato per dei disguidi e lascia il compito di controllare la seggiovia ad un collega. Questi, inconsapevole della presenza dei tre, va via spegnendo tutto. La cosa terribile è che il parco non aprirà se non dopo una settimana…
 
Sembra proprio che questo sia l’anno del servival-movie, quasi come se lo spirito di sopravvivenza e la consapevolezza di andare incontro a morte certa, siano il leitmotiv di molti film nel cercare di coinvolgere a tutto tondo lo spettatore. Dalla bara interrata di “Buried”, al crepaccio del Blue John Canyon di “127 ore”, arriviamo alla seggiovia di “Frozen”. Certo questo film non possiede l’arditezza e l’estremo coraggio del primo, né la spericolatezza stilistica e formale del secondo, ma riesce comunque a trasmettere un grande senso di claustrofobia, nonostante l’immensità delle distese innevate e la grandezza delle montagne circostanti, e, soprattutto, una serie di paure ancestrali come quelle per il buio, il freddo, la solitudine, l’altezza e gli animali feroci.
Un’altra idea originale, quindi, sta alla base di questo film di Adam Green, giovane promessa del cinema horror che già ci aveva regalato un piccolo gioiellino con “Hatchet”, un parodico slasher-movie omaggio al cinema dello stesso genere degli anni ’70-’80. Riuscire a trasmettere un fortissimo senso di inquietudine e angoscia, ambientando quasi la totalità della pellicola a bordo di una seggiovia con tre protagonisti: questa è stata la scommessa di Green, scommessa sicuramente vinta, visto che lo spettatore rimane incollato allo schermo, non solo per la curiosità di sapere come i tre riusciranno, se riusciranno, a sopravvivere, ma anche perché il realismo della messa in scena e la crudezza di alcuni passaggi sono estremamente coinvolgenti oltre ad avere il merito di riuscire a fare  immedesimare il pubblico nei tre poveri protagonisti.
Dopo l’incipit che ce li presenta e li approfondisce giusto il necessario per entrare in empatia con loro, o magari per cominciare ad odiarli e quindi desiderare per loro delle morti truculente, l’attenzione si sposta subito sulla fatidica seggiovia (presentataci sin dall’inizio in una sequenza che ce la mostra minacciosa e incombente con i suoi rumori metallici e i suoi movimenti precisi) e qui, sui vari espedienti che i tre adotteranno per non morire di freddo o, peggio ancora, sbranati dai lupi che si aggirano per le montagne.
Alternando momenti di introspezione e approfondimento (alcuni dei quali fin troppo dilatati forse per raggiungere il giusto minutaggio), ad altri dal fortissimo impatto visivo e impressionante, la pellicola prosegue senza grandi intoppi, inanellando momenti di puro terrore senza far ricorso a grandissimi effetti speciali, a mostri, serial killer, fantasmi o quant’altro. C’è solo la natura e l’uomo, l’incapacità di quest’ultimo di domare la prima (il sopraggiungere della notte, la neve che cade fitta, il ghiaccio che avvolge la seggiovia, i lupi stessi) per la sua inevitabilità e imbattibilità, anche se lo spirito di sopravvivenza di cui sopra, può in qualche modo contrapporsi ad essa e riuscire ad eluderla, piuttosto che batterla.
Focalizzando l’attenzione sui volti impauriti ed erosi dal freddo, Green ci fa vivere una vera e propria esperienza, andando a sottolineare lo squilibrio mentale nel quale si può incappare quando la nostra incolumità è messa alla prova e la presenza di spirito necessaria per far sì che questo stato non prenda il sopravvento. Il delirio, però, sarà inevitabile e i tre dovranno combattere strenuamente per non soccombere totalmente all’agghiacciante, è proprio il caso di dirlo, destino al quale sono andati incontro.
Riuscirà anche lo spettatore a resistere alla visione di un film che, nonostante la semplicità che lo contrassegna, ci costringe ad un confronto con noi stessi e ci mette alla prova con dure e, queste sì, mostruose decisioni da prendere per salvarsi o salvare le persone che si amano? Adam Green avrà pensato a questo quando ha girato il suo film e bisogna dire che è riuscito nel suo intento.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it

12 commenti su “Frozen

  1. ma i lupi sono alati?Come fanno a sbranarli se son bloccati in alto?
    Piuttosto vi son problemi naturali davvero sconvolgenti: di liquidi e solidi,insomma.
    Film comunque che vedrò senza ombra di dubbio,penso sia interessante!^_^

  2. Bè, non è detto che rimangano sulla seggiovia tutto il tempo del film. Comunque ci sono anche problemi di quel genere, più di liquidi che di solidi…Poi fammi sapere quando l'avrai visto.

  3. Wow, pensavo fosse una cagata e invece forse andrò a vederlo, anche se quel birichino del trailer spoilera un pò troppo…!

  4. Vorrei invitarti a visitare questo sito:
    http://www.nientepopcorn.it/

    E’ un Social Network sul Cinema che consente di esprimere la propria opinione sui film che si amano o si odiano e che permette di scoprire il parere di altre persone, favorendo la conoscenza, il confronto e il dibattito.

    Attraverso l’apposito tool di ricerca, ogni utente iscritto ha la possibilità di  “attaccare” le locandine dei film visti e di quelli che ha intenzione di vedere sulle pareti virtuali di un Muro personale che può essere esplorato sia dai visitatori non loggati che dagli utenti iscritti. Inoltre, solo gli utenti iscritti possono votare i film (valutazione da una a dieci stelline), postare recensioni personali, inserire citazioni tratte dalla pellicola in oggetto, partecipare alle attività dei Gruppi di discussione.

    Questa sera niente popcorn è anche su Facebook:
    http://www.facebook.com/nientepopcorn

    Cordiali Saluti
    Andrea Pompilio
    (ideatore e sviluppatore di Questa sera niente popcorn)

  5. Death, poi verrò sicuramente a leggere la recensione da te. Ah, per la cronaca ho visto Piranha 3D e ovviamente non gli darei mai 8 come hai fatto tu, ma mi è piaciuto proprio!

  6. Sinceramente non lo avevo notato. Letta la tua recensione tutto sommato positiva del film, devo rivedere le mie intenzioni e cercare in qualche modo di vederlo.

  7. E' un film che ha diviso molto devo ammettere. Io sono rimasta positivamente colpita, pur non trattandosi ovviamente di una grande pellicola.

  8. Alta montagna.
    Tre amici rimangono bloccati su una seggiovia.
    Nessuno nei paraggi, scende la notte.

    Costruiteci intorno una storia.
    Facile a dirsi.. e a farsi?
    Molto meno.

    Adam Green c'è riuscito. E bene.
    Punto.

    21

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