Rick and Morty 4: genio e sregolatezza, nichilismo e filosofia cosmica in un frullato sempre più irresistibile

Finalmente pochi giorni fa Netflix ha rilasciato la seconda parte della quarta stagione di questa serie animata che ha conquistato tutti gli appassionati del genere e non, grazie ad una scrittura straordinariamente ricca di spunti, citazioni, metafore, sarcasmo e ironia e grazie ad una costruzione dei personaggi, soprattutto i due principali, che ce li rende più umani di quello che dovrebbero sembrare, non solo perché sono “animati” appunto, ma perché sembrano superficialmente votati solo ed esclusivamente all’intento dissacratorio della nostra società e dei nostri tempi, ma in realtà nascondono una profondità interiore non indifferente.

Se qualcuno ancora colpevolmente non sa di cosa stiamo parlando ci riferiamo al nonno Rick, scienziato “pazzo”, pieno di sé, egoista fino all’osso, del tutto consapevole dell’insignificanza dell’essere umano nel grande ordine delle cose e il nipote Morty, adolescente dimesso e romantico, un po’ sottomesso al genio incontenibile del nonno, ma sempre curioso di imparare le lezioni che gli vengono impartite, nonostante Rick non si faccia scrupoli di utilizzare qualsiasi mezzo, lecito o meno lecito, per arrivare a dimostrare di avere sempre ragione, piuttosto che per insegnare realmente qualcosa al ragazzo.

Così come successo per Bojack Horseman, serie animata di tutt’altro genere, ma dalla stessa intensità di contenuti e di coinvolgimento, Netflix ha deciso di dividere in due il racconto per episodi, ma laddove avevamo un’ultima stagione da assaporare e con la quale chiudere il cerchio, qui in realtà siamo di fronte ad una serie che continuerà per altre stagioni a intrattenerci con la sua fantascienza filosofica, con la sua prorompente capacità di farci ridere e riflettere al tempo stesso, senza lasciarci mai il tempo di “respirare”, catturati dal caleidoscopio di citazioni cinematografiche e culturali in generale sciorinate senza soluzione di continuità, in una baraonda inebriante di trovate, battute, momenti epici d’azione, di filosofia, di riflessione e, in certi momenti, addirittura di commozione (tornerà il discorso sulla clonazione inerente il personaggio di Summer, figlia di Rick e madre di Morty, con dei momenti in cui sicuramente verremo coinvolti nei risvolti emotivi che questo argomento creerà sia nel padre che nella figlia, o per meglio dire nelle figlie).

Rick and Morty, quindi, continua a filosofeggiare con classe, senza risultare tronfia o boriosa, sul senso della vita e della morte, sul posto che l’uomo ha o dovrebbe avere nel “grande disegno delle cose”, sul macromondo universo e sul micromondo famiglia e lo fa regalandoci altri cinque episodi da vedere tutti d’un fiato per godere appieno della genialità della scrittura e di nuove ulteriori avventure fantascientifiche che stavolta vedono coinvolti un trenino molto particolare (in questo episodio gli autori giocano con gli spettatori a creare mondi narrativi che si intersecano e si accavallano, facendo un discorso metanarrativo decisamente delizioso), una vasca piena d’acido (il cui utilizzo da parte di Rick ci farà sorridere ancora per molto anche dopo la visione dell’episodio), un telecomando che resetta il tempo, accoppiamenti con interi pianeti, citazioni che vanno da Alien a Terminator (ma non solo) e molto altro.

Un’occasione imperdibile per godere di un intrattenimento di altissima qualità, divertendosi al tempo stesso con una deliziosissima commistione di generi narrativi che rende questa serie animata uno dei migliori prodotti televisivi mai creati per il piccolo schermo.

2 commenti su “Rick and Morty 4: genio e sregolatezza, nichilismo e filosofia cosmica in un frullato sempre più irresistibile

  1. Ti giuro che ora che è finalmente disponibile su Netflix, vorrei rivederla di nuovo tutta questa quarta stagione, ne vado pazzo e trasuda genio. Anche in questa quarta stagione ci sono episodi incredibili, hanno un po’ messo da parte la malinconia, ma intravedo un piano, ora che hanno la stabilità di un contratto che permetterà agli autori di lavorare fino alla settima stagione, sono sicuro che inventeranno altre trovate incredibili anche per le trame orizzontali 😉 Cheers

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