Across the universe

REGIA: Julie Taymor

CAST: Jim Sturgess, Ewan Rachel Wood, Joe Anderson
ANNO: 2007

TRAMA:

Jude è un ragazzo di Liveropool che si imbarca per l’America alla ricerca di un padre mai conosciuto. Qui incontrerà Max, costretto ad arruolarsi nella guerra del Vietnam, e Lucy sua sorella, di cui si innamorerà ma di cui non condividerà lo spirito rivoluzionario.

 



ANALISI PERSONALE

Una vera e propria esplosione di colori, di note e di emozioni questa sorta di musical accompagnato straordinariamente da 33 canzoni dei mitici Beatles, riarrangiate e reinterpretate dai diversi protagonisti che si ispirano a personaggi realmente esistiti o presenti nelle canzoni dei quattro di Liveropool: da Lucy di Lucy in the sky with diamonds a Jude di Hey, Jude!, a Jimi Hendrix, a Joe Cocker (che appare anche in un piccolo strabiliante cameo). La straordinarietà e l’unicità di questa pellicola risiede proprio nella visionarietà ed originalità con la quale sono stati interpretati visivamente e musicalmente i favolosi testi delle canzoni dei fab four, che raccontano passo dopo passo le avventure e disavventure dei vari protagonisti. Indimenticabili rimarranno le sequenze di Strawberry fields forever, con il protagonista che imbratta le tele e i muri della sua stanza con delle fragole che grondano sangue o quella di I want you, che viene cantata minacciosamente dai cartelloni e dai vari militari al povero Max che si rifiuta di arruolarsi, ma anche quella di Come togheter cantata straordinariamente da un Joe Cocker travestito da barbone o quella della straordinaria ed emozionantissima Hey, Jude cantata da Max al suo amico ormai lontano Jude, o quelle magnificamente sovrapposte di Helter Skelter cantata da Sadie in un suo concerto e di A day in the life cantata da Jude nella metrò o quella simpaticissima di Happiness is a warm gan cantata da una Salma Hayek quintuplicata. Ma in realtà, bisognerebbe citarle davvero tutte, perché sono una più visionaria, grottesca e colorata dell’altra.

Jude (il sorprendente Jim Sturgess) è un giovane ragazzo facente parte della classe operaia di Liverpool che un giorno decide di andare a cercare in America il padre che non ha mai conosciuto e che è ignaro della sua esistenza. Lascia mamma e fidanzata e si imbarca in una nuova avventura. Una volta arrivato, scopre che suo padre lavora come custode in un’università e qui Jude, dopo aver parlato con lui e aver chiarito di non pretendere nulla se non che egli sappia della sua esistenza e viceversa, fa la conoscenza dello scapestrato Max (il perfetto Joe Anderson), ragazzo di buona famiglia ma un po’ sopra le righe. I due diventano presto amici e Max, porta Jude a pranzare dalla sua famiglia. Qui il ragazzo fa la conoscenza della bella e dolce Lucy (l’espressiva Ewan Rachel Woods che ci regala forse la sua migliore interpretazione), fidanzata con un militare, ma contraria alla guerra.
Max e Jude decidono di andare a vivere insieme e trovano “accoglienza” nell’appartamento della stramba cantante Sadie. Ben presto i tre diventano molto amici e ad aggiungersi al gruppo, arrivano Prudence (una ragazza segretamente innamorata di un’altra ragazza), Jo Jo (personaggio chiaramente ispirato a Jimie Handrix) e la stessa Lucy, sconvolta dalla morte del suo primo amore in guerra.

Ben presto il loro idillio però viene interrotto dalla chiamata alle armi di Max, che fa di tutto pur di non andare ad uccidere e a farsi uccidere, ma che alla fine è costretto a capitolare. Nel frattempo Sadie e Jo Jo imperversano nei locali di New York con i loro concerti e Jude e Lucy cominciano una meravigliosa storia d’amore. Ma Lucy (dopo aver visto il suo primo fidanzato morire in guerra e suo fratello avviarsi verso la stessa sorte) comincia ad entrare in una realtà fino ad allora sconosciuta: quella delle rivoluzioni pacifiste e controculturali. Jude non pare essere d’accordo con la sua ragazza, e si rifugia nella sua passione: l’arte e il disegno. Trova un buon lavoro ed è orgoglioso di se stesso, ma Lucy gradirebbe una sua maggior partecipazione, la quale non arriverà mai. I due quindi si divideranno molto presto, anche a causa di un arresto collettivo di Lucy e del suo gruppo di rivoluzionari e dello stesso Jude che tentava di salvare la sua amata. A seguito del tragico avvenimento, Jude verrà scoperto come “clandestino” e verrà rimandato nel suo paese, nonostante suo padre si sia fatto avanti per aiutarlo. Ed è così che sembra spegnersi per sempre il sogno d’amore e di libertà di Jude. Ma la speranza è l’ultima a morire e ce lo raccontano nel finale tutti i protagonisti riuniti su un tetto intenti a cantare appassionatamente la bellissima All you need is love che pian piano ci sospinge verso i titoli di coda accompagnati dall’ultima di queste 33 straordinarie canzoni: Lucy in the sky with diamonds.

Che altro aggiungere per sottolineare la grandezza di questo film? Oltre alle bellissime musiche e ai numerosi camei (tra cui quello alquanto irritante ma sicuramente originale di Bono Vox nel ruolo del Dr. Robert che intona orgogliosamente I am the walrus), possiamo ovviamente asserire che la pellicola vanta delle coreografie davvero ben fatte e una fotografia fenomenale che sottolinea alla perfezione ogni particolarissimo secondo di questa storia, con dei colori e dei toni davvero spettacolari e una profondità ed intensità di temi che solo gli anni ’60 con tutto ciò che li ha contrassegnati possono avere: dalla guerra del Vietnam e la sua spettacolarizzazione in tv, all’impegno dei giovani per opporsi ad essa, alla passione per la musica rock, all’amore libero e via dicendo.
E cosa pretendere di più quando a raccontarci una storia così interessante, originale, così lontana ma al tempo stesso così vicina, sono proprio i favolosi e mitici Beatles, che nel film non vengono mai nominati e a cui non si fa mai riferimento diretto, ma che si ergono con la loro grandezza e maestosità a contrassegnare in maniera indelebile questo straordinario film musicale?

Visionario, psichedelico, grottesco, dolcissimo ed emozionante.

Regia: 9
Sceneggiatura: 8,5
Recitazione: 8,5
Fotografia: 10
Colonna sonora: 10
Ambientazione: 9
Voto finale: 9

 



CITAZIONE DEL GIORNO

I pazzi che leggono diventano insoddisfatti. Cominciano a desiderare di vivere in modi diversi, il che non è…mai possibile! (da "Fahrenheit 451")


LOCANDINA


 

17 commenti su “Across the universe

  1. Film che ancora non sono riuscito a vedere, ma in realtà il commento è un OT ed è solo per dirti che ti ho linkato 🙂

  2. Grazie mille Country ^_-

    Deneil e pensare che anche io odiavo i musical, ma sto avendo sempre più esempi che mi fanno ricredere!

  3. Un film che ha diviso molto e che non ammette vie di mezzo: o lo si ama o lo si odia! Come ben sai, è uno dei mie film dell’anno e non vedo l’ora esca in dvd per gustarlo in lingua originale. Più che un musical, un’opera rock come non se ne vedeva da tempo (e mi viene in mente The Wall di Alan Parker). Mi è piaciuto il fatto che, partendo da situazioni già ben assimilate, la Taymor abbia dato vita ad un film modernissimo e dal messaggio universale.

  4. E vai!! Io credo che sia difficile odiarlo guarda, è talmente fantastico che può piacere un pò di meno rispetto a noi, ma da qui ad odiarlo, mi pare assurdo!

  5. devo dire la verità sono abbastanza lontano dai musical, ma sapere che si ispirava alle canzoni dei Beatles mi ha fatto superare questa specie di pregiudizio…il risultato è stato fantastico. non è un film è un esplosione di suoni e colori…è un viaggio. poi aggiungendo citazioni e camei ancora meglio. Appena ho visto Joe Cocker mi si è stampato un sorriso soddisfatto in volto…grande. grande film.

    da vedere assolutamente.

    e la ragazzina di Thirteen ha fatto strada! beh dopo Marilyn Manson questo la riabilita.eheh

    Max

  6. Anche io non ero una strenua sostenitrice del musical, ma ultimamente sto avendo sempre più la conferma che si tratta di un genere forse troppo sottovalutato ^^

  7. Io penso che sia troppo riduttivo includere “Across the Universe” nel genere cinematografico dei musical. A parte ciò, questo film è un vero capolavoro … un capolavoro che purtroppo non ha avuto successo nelle sale.

  8. Già, ma molto spesso i film migliori sono dei fiaschi al botteghino!! Una realtà triste e desolante, ma purtroppo presente e viva.

  9. Un’opera eccezionale per fantasia inventiva originalità… e non solo.

    Un potente affresco degli anni Sessanta di cui sa esprimere al meglio gli umori i colori la mentalità i sogni le utopie restituendoci un mondo che sembra perduto ma di cui mostra lo spirito di rinnovamento e la sorprendente attualità.

    Una colonna sonora da brivido che pare scritta oggi e mirabilmente inserita nella storia che si racconta.

  10. Ciao a tutti,

    anche a me il film è piaciuto ma ci sono alcune cose che non ho apprezzato e che secondo me impediscono la totale riuscita della pellicola: in primo luogo la fotografia. Ho visto che a te è piaciuta molto e non voglio contraddirti, è ben fatta, ma secondo me da a tutto quanto una patina pubblicitaria e perfettina che guasta un po’. Stessa cosa dicasi della scelta degli attori: tutti così carini e perfetti da risultare un po’ finti. Anche la cantante Sadie, che secondo me cita apertamente Janis Joplin, ha una voce bella, certo, ma priva di potenza e troppo poco “sporca” per essere paragonabile alla Joplin. In definitiva io ho percepito una fredezza di base che mi ha disturbato. Ed è un peccato perchè senza queste pecche, secondo me, poteva essere un capolavoro, e sono d’accordissimo con te sulla forza dei momenti legati a Strawberry fields e I want you. Inoltre amo la regista, autrice di quello splendido film che è “Frida”.

    Ciao, complimenti per il blog.

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