Franklyn

REGIA: Gerald McMorrow

CAST: Ryan Philippe, Eva Green, Sam Riley, Bernard Hill

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Un uomo mascherato si aggira per le strade della città di mezzo cercando vendetta. A Londra una ragazza con istinti suicidi lotta per attirare l’attenzione dei suoi cari, un ragazzo mollato prima del matrimonio insegue un amore infantile, un uomo è alla disperata ricerca di suo figlio.

 



ANALISI PERSONALE

 

Atmosfere dark, fotografia cupa,  ambientazione prevalentemente notturna, voce fuori campo molto profonda, protagonista enigmatico e inquietante (con una maschera degna di un film horror). Tutto questo, ma non solo, è “Franklyn”, fantasy-thriller dai contenuti profondi e interessanti. Con continui stacchi di montaggio e salti narrativi che ci mostrano quattro realtà differenti, veniamo catapultati in un mondo, anzi due, dove regnano incontrastati valori come l’oppressione (religiosa e non, visto che nella città di mezzo tutti sono costretti a seguire una qualsiasi religione, persino quella delle “manicuriste”), la depressione, la solitudine, la morte. Le parti che funzionano meglio sono quelle in cui l’uomo mascherato si aggira per la città, decisamente futuristica e gotica, in cerca di vendetta verso un essere da lui denominato “individuo” che qualche anno addietro ha ucciso una ragazzina che lui non è riuscito a salvare, cosa per cui sente forte il senso di colpa. Con una voce fuori campo molto disincantata, l’uomo ci conduce per mano all’interno di questa società immaginaria (ma è poi così immaginaria?), mostrandoci le sue forze e le sue fragilità (molto ben girata la sequenza in cui attacca i poliziotti che vogliono arrestarlo), in cui regna un ordine precostituito e prestabilito, oltre che imposto. La primaria qualità di questa pellicola è il fatto che, nonostante possa sembrare scontato quando si parla di una pellicola, riesce a tenere desta l’attenzione dello spettatore e ad alimentare la sua curiosità per quanto concerne il filo rosso che sicuramente tiene legate queste quattro storie di umanità profonda e disperata. E alla fine si arriva ad una conclusione per nulla scontata e anche molto intensa, che riesce persino ad emozionare e a far riflettere contemporaneamente sullo stato di degrado della nostra società e su come alcuni individui possano rapportarsi ad essa. Ciascuno dei quattro personaggi porta con sé un messaggio ben preciso e soprattutto mostra come forse l’unica via per non soccombere è quella di estraniarsi totalmente o di trovare appiglio in qualcosa di irreale ma salvifico. Molto spazio è lasciato all’interpetazione dello spettatore che si trova di fronte ad immagini in cui realtà e immaginazione si fondono dando vita ad un mondo molto complesso e stratificato. La pellicola è apprezzabile anche per quanto riguarda il punto di vista estetico: un’ottima fotografia incentrata sui toni freddi e cupi che si impreziosisce con alcuni sprazzi di “calore” (come il sangue che sgorga dai polsi di Emilia, la venere dark con gli occhi cerchiati di nero, interpretata dall’ottima Eva Green), una bella e coinvolgente colonna sonora, un montaggio decisamente adeguato per il tipo di storia narrata (si salta non solo da una storia all’altra, ma anche da un’ambientazione all’altra per poi giungere ad un finale “unificante”), e soprattutto un ottimo cast che riesce a dare vita a questa varietà umana. “Se tu credi intensamente a qualcosa, chi può dire se è reale o no?”, questa la domanda che martella nella testa di uno dei quattro protagonisti e nel bene e nel male ognuno di loro ne avrà la dimostrazione. Tocca allo spettatore decidere se lasciarsi trascinare nel mondo fantasioso (ma neanche tanto, trattasi di ipotesi distopiche) creato dal regista, e se lasciarsi impressionare da esso e da come si fonde indissolubilmente con la realtà, lasciandosi sprofondare nelle considerazioni che scaturiscono dalla fusione di queste due realtà-fantasie parallele.


VOTO: 7,5/8




CITAZIONE DEL GIORNO

"Ogni uomo deve attraversare l’inferno, per raggiungere il suo paradiso." (Cape fear)


LOCANDINA


17 commenti su “Franklyn

  1. Già già… Molto interessante, anche perché si tratta di un film d’esordio per un regista (anche sceneggiatore) che a questo punto converrà seguire in futuro. Peccato solo che sia passato in sordina e che stia già sparendo rapidamente dalle sale…

    Ottimo il cast, come sottolinei anche tu.

    Ciao

    Christian

  2. Infatti, come opera prima direi quasi che è sorprendente. Mi sa che questo l’abbiamo visto in quattro gatti, ma vabè, spero che in futuro possa riscuotere un degno successo. Terremo d’occhio il regista ovviamente.

  3. Secondo me non rimarresti delusa, poi ovviamente dipende dai tuoi gusti. Però il film è davvero molto suggestivo a mio avviso, oltre che visivamente molto coinvolgente.

  4. Sinceramente non credo sia un granchè come film eh, ma non abolisco l’ipotesi che magari vedendolo mi ricredo. Appena posso me lo vedo. PS: Non ti è ho più commentato perchè questa settimana non avevo accesso al mio pc 🙂

  5. Bè anche io avevo avuto un’impressione non proprio positiva, un pregiudizio che, a mio avviso, si è rivelato infondato.

  6. Ti dirò, a me è successo l’esatto contrario di quello che leggo qui: il trailer mi aveva convinto come poche altre volte, e le poche recensioni disponibili che tiravano in ballo Alan Moore mi avevano fatto pensare a Preest come a un Roshcarch Versione 2. Alla fine mi sono annoiato parecchio, specialmente quando in scena c’era Milo, e pure la parte di Eva Green alla fine mi è sembrata tirata troppo per le lunghe. Il finale non è male, ma quando ci si è arrivati il mio cervello aveva già perso la pazienza (quello della maggior parte delle persone presenti con me in sala l’aveva persa moooolto prima di me, tant’è che il pubblico presente parlottava di continuo rivolgendo aggettivi poco lusinghieri al film).

    AP

  7. La parte con Milo è la meno riuscita, sono d’accordo. A me le parti con Eva Green e con l’uomo mascherato, che in effetti ricordava parecchio Roscharch mi sono piaciute parecchio invece. Poi ripeto, io sono rimasta affascinata dall’ambientazione, dalle atmosfere, dalla fotografia, dal “sottotesto”. Insomma mi ha coinvolta particolarmente, poi può darsi pure che mi sbaglio e che il film fa cagare, fatto sta che stavolta mi sono lasciata “fregare” ^^

  8. In pochi la pensiamo così, il film non è piaciuto quasi a nessuno mi sa. Peccato, a me sembrava interessante per molti versi, soprattutto quello estetico.

  9. vabè che non vado al cinema da mesi e mesi ormai.. ma questo è un’impresa pescarlo in sala..

    mi pare molto intrigante

  10. Anche per me molto difficile trovarlo in sala. Proverò comunque a recuperarlo perché mi sembra un film (anche in base a quanto scrivi) molto interessante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.