L'uomo senza sonno

REGIA: Brad Anderson

CAST: Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, John Sharian
ANNO: 2004

TRAMA:

Trevor Reznik, operaio macchinista, non riesce più a dormire da un anno cosa che lo ha portato allo sfacelo fisico ma soprattutto mentale. Quale sarà la causa dei suoi mali?

 



ANALISI PERSONALE

L’uomo senza sonno è una brillante commistione di vari generi che alla fine rende il film praticamente inclassificabile in un unico genere. Abbiamo la componente thriller, quella drammatica, quella quasi orrorifica. I richiami e i rimandi, e perché no anche gli spunti, sono tantissimi: si passa da Dostojevskij a Lynch, da Cronenberg a Hitchcoock, da Shayamalan a Polanski, da Fight club al Sesto senso e si potrebbe continuare a lungo.
Il soggetto e lo svolgimento della storia di Trevor non sono quindi del tutto originali, ma a sorprendere in questo film è tutt’altro e cioè la resa formale, il rigore tecnico degno dei più grandi maestri del cinema. Una discreta regia viene accompagnata da un’ottima fotografia dai colori smorti che vanno dal grigio all’azzurrino al quasi bianco e nero, ma soprattutto da una prova recitativa ai limiti della perfezione, con un inedito Christian Bale che per interpretare l’emaciato Trevor è dimagrito di ben 35 chili, in barba al De Niro di Toro Scatenato che ne acquistò altrettanti. Ed è proprio nelle mani del brillante e valente attore che vengono messe le redini della pellicola. E’ grazie alle sue ossa in bella vista e al suo sguardo incavato che il film assume una dimensione quasi paranormale e acquista un interesse altissimo.

L’operaio Reznik non dorme da un anno intero ed è infatti quasi uno spettro vivente: pesa 45 chili, mangia poco e lavora molto, forse per riempire le ore della giornata. Un giorno, distratto da un collega (che apparentemente non esiste), causa un incidente con una macchina che fa perdere il braccio ad un altro collega, tale Miller. Da questo momento in poi Trevor si sente “braccato” dai suoi colleghi, crede che questi stiano organizzando un complotto alle sue spalle per liberarsi di lui. Gli unici a stare dalla sua parte sono Ivan, l’operaio che l’aveva distratto (che sfreccia a bordo di una decappottabile rossa con occhiali da sole perenni sul volto) e la sua amica prostituta Stevie (Jennifer Jason Leigh).
Quando a Trevor viene fatto notare che questo Ivan non esiste e che non ha mai lavorato nella sua fabbrica, il macchinista comincia ad essere ossessionato da questa figura, tanto da arrivare a farsi investire per poter chiedere alla polizia notizie sulla targa della sua auto. La scoperta che ne seguirà sarà sconcertante tanto per Trevor che per lo spettatore (anche se nel corso del film vengono disseminati qua e là numerosi indizi circa la natura di questo fantomatico personaggio molto caratteristico). A perseguitare il povero Trevor si aggiungono numerosi post it che trova puntualmente appiccicati sul suo frigorifero, nei quali gli vengono scritti alcuni indizi, probabilmente inerenti alla persona di Ivan. Lo stesso Ivan, però, sembra prendersi beffe di lui presentandosi ogni qualvolta l’uomo è da solo e non può quindi dimostrare la sua presenza: in un bar dove gli mostra la sua mano sinistra ricostruita con le dita dei piedi (una visione alquanto scabrosa), per la strada dove i due ingaggiano numerosi inseguimenti, persino in una foto abbracciato al suo collega Jackson.
Alla fine Trevor perde il lavoro, ma tramite alcuni flashback piano piano riesce ad intuire la natura di quello che gli sta succedendo, nonché l’identità di Ivan e soprattutto la causa della sua perenne insonnia.

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Ambientato in una cittadina statunitense, ma girato interamente a Barcellona (trovata geniale), L’uomo senza sonno è una bellissima “parabola” sul senso di colpa e su come questo possa segnare indelebilmente la vita di una persona. Lo stato d’animo di Trevor è reso magistralmente dall’ottima prova di Christian Bale, ma anche da una stupenda fotografia che ne disegna i contorni scheletrici, tanto che se fosse leggermente più magro non esisterebbe (così viene ripetuto per due volte all’interno della pellicola). Il colpo di scena finale, che poi tanto sensazionale non è dato che ormai è stato più volte adoperato in numerosi film (tra i quali quelli succitati) riesce a soddisfare lo spettatore, anche perché molto probabilmente poteva essere facilmente intuibile grazie ai numerosi indizi disseminati all’interno della pellicola. Da antologia la scena girata all’interno della casa dell’orrore del luna park dove Trevor accompagna la sua barista preferita Maria con suo figlio.
Durante il percorso orrorifico davanti a Trevor si presentano cartelli con su scritto “Colpevole”, “Delitto e castigo” (uno dei tanti rimandi a Dostoveskij), uomini con arti mozzati (proprio come Miller) e via dicendo. Ma Trevor è accecato dalla teoria del complotto ai suoi danni per rendersi conto della realtà dei fatti, ma dopo una serie di eventi che si susseguono nella sua mente e nella sua vita, il macchinista arriverà finalmente alla consapevolezza di ciò che lo ha portato fino a quel punto e troverà finalmente la pace per riuscire a dormire.
A fare da spalla all’egregio Bale, ci pensano John Sharian nel ruolo dello strambo Ivan che ha gli occhi di colore diverso, le stesse lenti degli occhiali di colore diverso e una mano a dir poco paurosa e Jennifer Jason Leigh nel ruolo della mite prostituta che forse si innamora di Trevor e che decide di cambiare vita smettendo di esercitare la sua “professione”, salvo poi venire maltrattata dallo stesso Trevor che ritiene la sua amica facente parte del complotto ai suoi danni. Sarà proprio lei la prima a fargli aprire gli occhi sull’inesistenza di questo fantomatico complotto e sulla reale natura dei suoi “mali”.

L’uomo senza sonno (titolo originale The machinist) è un’ottima pellicola, molto originale se non nella trama e nel suo svolgimento, nelle sue caratteristiche tecniche a partire dalla già citata ottima fotografia, inusuale ma particolarissima, fino ad arrivare ad una colonna sonora quasi “nascosta” che però accompagna il protagonista verso la conoscenza e la consapevolezza.
Anderson dà ottima prova di sé e non delude con questa sua ottima rappresentazione di un sentimento quale il senso di colpa e di una condizione quale l’insonnia. Andandosi ad aggiungere ad una numerosa schiera di registi omonimi, 
farà sicuramente parlare ancora di sé, ovviamente in maniera positiva.

Regia: 8
Sceneggiatura: 7,5
Recitazione: 8,5
Fotografia: 8,5
Colonna sonora: 7,5
Ambientazione: 8
Voto finale: 8



CITAZIONE DEL GIORNO

Una donna in pelliccia, camminando per strada, viene affrontata da una militante del WWF: "Lo sai quanti poveri animali sono stati uccisi per fare la sua pelliccia?". E la donna: "E lo sai quanti ricchi animali mi sono dovuta scopare per comprarmela?" (Dal film "Nei panni di una bionda")


LOCANDINA

24 commenti su “L'uomo senza sonno

  1. Anche a me è piaciuto moltissimo, e mi ha colpito, come sottolinei tu, che sia sostanzialmente una produzione spagnola che ha trasformato un quartiere di Barcellona in una credibile città californiana. E poi la sceneggiatura non perde un colpo, creando quel clima onirico-paranoico che garantisce la tensione.

    Tra gli attori, oltre all’ottimo Bale, avrei citato anche Aitana Sánchez-Gijón, ad esempio, nella parte della cameriera inesistente: la ricordo anche in “Io non ho paura” di Salvatores.

    Ciao, e ancora complimenti per il blog: bello da vedere ma ricco di contenuti che trasud amore vero per il cinema.

  2. Claudio grazie mille per i complimenti ^^

    Arampo della cameriera non ho parlato più di tanto per evitare di fare spoiler. Comunque mi fa molto piacere apprendere che anche tu hai apprezzato questo film ^_-

  3. questo è un film davvero bello, mi trovo d’accordo con te.

    bale qnd ci mette è davvero un ottimo attore, e sa scegliere i progetti con grande cura!

  4. BAAAAAAAAAAAAALE

    mi sono perso quest’opera di trasformismo di uno degli uomini più fighi al mondo, DEVO rimediare!

    (anche se magari così magro non è più molto figo ^^)

  5. Due bellissimi film (questo e Session 9). “L’uomo senza sonno” poi mi angoscia, perché anch’io dormo poco (non ai livelli di Reznik, ma poco ci manca – 4-5 ore a notte). Ciao.

  6. Ot: auguri e in bocca al lupo per il blog.

    ps:Ma anche voledno suddividere in voti i vari aspetti della realizzazione del film, non mancano le performance del cast?Non che sia un parametro imprescindibile (io difficilmente lo menziono) per la valutazione generale, ma certo pesano di più di costrumi e scnografie.

    A parte tutto, ciao e buon continuo 😉

  7. Ahahah ecco, io mi stavo chiedendo se fossero le paturnie dell’alcool dato che comunque oggi è domenica 😛

    Per me sono quasi tutti allo stesso livello i parametri in cui si suddivide la mia valutazione ^_-

    Si Peppe, impressionante è la parola giusta ^^

    Luciano non mi parlare di insonnia guarda…

  8. Film inquietante mi ha ricordato un pò l’atmosfera kafkiana e cmq chapeau all’attore che si messo in gioco rischiadoci anche la salute. Se non erro ogni giorno interropevano un pò per i check up medici. Ciao Nam

  9. Bè ci credo, dimagrire di 35 chili quando si ha un peso normale significa scendere sotto i 40 chili e di molto credo. Bale si è proprio trasformato in tutto e per tutto.

  10. un film strepitoso, l’arte al servizio del cinema, una trama che avvince, attori sensazionali, una fotografia curatissima…che dire??

    chi non ha questo dvd è del napoli

  11. Ahahahah! Giusto! Oppure è del Bari! E’ uguale. Concordo sulla fotografia: è una cosa fenomenale! Ma anche tutto il resto non scherza! 😛

  12. Bè direi di si 😛

    10 mi pare un tantinello esagerato, ma soprattutto io in recitazione ci metto un pò na media di tutte le interpretazioni del film. Ad esempio per me Bale è da 9 gli altri sono da 8 in media mi viene 8.5 ^^

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