Non Succede, Ma Se Succede: la rom-com irriverente e citazionistica

Fred è un giornalista idealista, fermamente attaccato alle sue convinzioni, tanto da arrivare a licenziarsi dopo che il piccolo giornale indipendente per il quale lavora viene assorbito da un grande gruppo capitanato da un magnate senza etica. Charlotte è il Segretario di Stato che decide di concorrere alle presidenziali, visto che l’attuale presidente ha deciso di darsi alla recitazione per il cinema, diventando così il primo presidente donna degli Stati Uniti d’America. Dopo essersi incontrati ad un evento ed essersi ricordati di essere stati vicini di casa da adolescenti, lei chiede a lui di scrivere i suoi discorsi che declamerà in giro per il mondo per promuovere un’iniziativa a tutela dell’ambiente. Ovviamente tra i due succederà qualcosa e questa improbabile relazione porterà non pochi problemi a entrambi.

Due tipologie di comicità e di approccio al genere si incontrano e si fondono, così come succede agli stessi protagonisti che si innamorano nonostante appartengano a due mondi totalmente diversi. Da un lato, infatti, abbiamo Seth Rogen, figlio del cinema irriverente, sboccato, demenziale e politically incorrect di Judd Apatow, dall’altro c’è Charlize Theron, negli ultimi anni protagonista di film indipendenti che guardano a un certo tipo di cultura cinematografica e letteraria e la traspongono su grande schermo, così come successo in film quali Tully e Young Adult.

E questa fusione dà soddisfazioni sia in un senso che nell’altro soprattutto grazie alla quasi miracolosa alchimia che le due star trasmettono, coinvolgendo lo spettatore in questa storia d’amore, senza ombra di dubbio molto classica, come da commedia romantica che si rispetti, ma per molti aspetti collaterali anche sorprendente dal punto di vista comico, con momenti di puro, sano e, soprattutto, scorretto divertimento.

In Non Succede, Ma Se Succede (tremendo titolo italiano per Long Shot, perfetto gioco di parole che trova corrispondenza nel film in uno dei momenti più trash ed esilaranti dell’ultimo periodo cinematografico), si ricevono soddisfazioni sia sul fronte puramente romance (basti pensare alla sequenza del primo ballo tra i due, con le note di It Must Have Been Love, in cui prima di stringersi in un’immancabile lento, si lasciano andare in due goffi  e liberatori “assoli”), sia su quello comico con una serie di personaggi di contorno che regalano momenti unici, come il migliore amico di Fred, al centro di una sequenza in cui i due si confrontano su convinzioni religiose e politiche, restituendoci in maniera netta e quasi epifanica, la  necessità di andare oltre le proprie vedute e di ampliarle per riuscire ad avere una visione completa degli altri (esilarante il modo in cui Fred si rende conto che l’amico è repubblicano e credente, ma lui è sorprendentemente razzista).

Infatti, più che il trito e ormai ritrito riferimento alla dicotimica natura dei due protagonisti, che nonostante questo si innamorano, o il discorso sulla difficoltà di personaggi pubblici importanti a poter essere ed esprimere pienamente e realmente se stessi, anch’esso rivisitato ormai in mille salse, a rendere interessante Non Succede, Ma Se Succede è il riferimento alla necessità di ricorrere al compromesso e al sacrificio di alcuni aspetti di se stessi per raggiungere i propri obiettivi. I due, infatti, riescono a incastrarsi pur facendo un percorso opposto: Fred, che rimane abbarbicato boriosamente alle sue convinzioni senza mai muoversi di un passo, si ritrova a rivedere molte di queste convinzioni; Charlotte che ha fatto sua l’arte dell’autocensura e del compromesso, arriva a difendere strenuamente le sue posizioni, a rischio di perdere tutto.

Certo non mancano momenti evitabili con una comicità negativamente demenziale ed esageratamente forzata come la sequenza della serata a base di droga al termine della quale Charlotte, strafatta e in pieno trip, si trova a dover gestire un’emergenza internazionale, ma ad essi fa da contraltare un certo gusto citazionistico che una determinata generazione di spettatori non potrà far altro che adorare, soprattutto gli appassionati di serie tv (c’è Bob Odenkirk nel ruolo del presidente che fa palesemente il Saul Goodman della situazione e ci sono una serie di riferimenti a serie tv come Beverly Hills 90210 o a star televisive passate al cinema come George Clooney, Woody Harrelson e Jennifer Aniston, o quest’ultima forse no?).

L’altra sorpresa del film è che, a differenza di quello che ci si aspetterebbe dato il trailer, il titolo italiano e l’esistenza di una folta schiera di film e serie tv in cui il nerd grassoccio riesce magicamente a conquistare la bionda avvenente (The Big Bang Theory vi dice nulla?), in Non Succede, Ma Se Succede, questo clichè viene ampiamente ribaltato, perché in realtà non viene quasi mai sottolineata la differenza estetica tra i due personaggi e non si punta mai sull’intelligenza di uno rispetto a quella dell’altro, restituendoci paradossalmente un inaspettato equilibrio tra le parti, nonostante il ribaltamento dei ruoli: lui è la parte “debole” della coppia, ma non ha paura a lasciarsi sfuggire la bellissima donna in carriera quando si rende conto che non persegue totalmente gli ideali che lui condivide; lei è una donna di potere che non si impone, non sbraita e non tratta male i suoi sottoposti, ma che, anzi, si pone al loro livello.

Per tutti questi motivi, quindi, Non Succede, Ma Se Succede risulta più che apprezzabile perché volgarità e romanticismo si incontrano a metà strada riuscendo ad accontentare gli appassionati dell’una e dell’altro.

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