Syriana

REGIA: Stephen Gaghan

CAST: George Clooney, Matt Damon, William Hurt, Jeffrey Wright, Chris Cooper, Amanda Peet, Christopher Plummer
ANNO: 2005

TRAMA:
Quattro vicende di quattro personaggi diversi sparsi per il mondo, dagli Stati Uniti, all’Europa al Kazakistan si intrecciano legate da un sottile filo: la corruzione che porta a compiere le azioni più deprecabili per raggiungere i propri fini.


ANALISI PERSONALE

Al suo debutto registico, dopo aver firmato la sceneggiatura di Traffic, Gaghan ci regala un fanta-thriller politico, che poi tanto fanta non è dato che è tratto dal romanzo di Robert Bear La disfatta della CIA e ne trae spunto per raccontare una storia di fantasia ma con contorni del tutto reali. Se si presta la giusta dose di attenzione e ci si predispone a guardare un film impegnato e molto serio, non si può di sicuro rimanere delusi. Ho letto un pò ovunque critiche allo stile narrativo un pò troppo complesso ed astruso e all’eccessivo stampo documentaristico della pellicola. In realtà le accuse non sono del tutto infondate, ma scompaiono al cospetto dell’importantissimo tema trattato e dell’altissimo grado di impatto che ha sullo spettatore, perlomeno sullo spettatore sensibile a determinate problematiche.
Nel corso della pellicola ci vengono mostrate varie storie in differenti parti del mondo, apparentemente scollegate tra loro, ma indelebilmente unite da un fattore comune. Il tema comune è lo sfruttamento da parte degli Stati Uniti dei paesi arabi per ottenere quanto più petrolio possibile, ma non solo. Ad essere esplorato è anche lo sfruttamento degli stessi emiri che traggono profitti più che vantaggiosi da questo tipo di rapporti con gli Stati Uniti. Ed è così che ci vengono introdotte le vicende dei colossi industriali Connex e Killen che effettuano una fusione per riuscire a sottrarre alla Cina il controllo petrolifero sugli stati arabi. La fusione, alquanto sospetta, non è esente da controllo governativo e per questo motivo le due potenti società ingaggiano uno studio legale di Washington col compito di cercare un caprio espiatorio per tenere buono il Dipartimento di Giustizia e per agire indisturbati. L’avvocato incaricato del lavoro "sporco" è Bennett Holyday (Jeffrey Wright), che deve fare rapporto al capo dello studio legale Dean Whiting (Christopher Plummer).
Contemporaneamente, Bob Barnes (George Clooney), agente segreto della CIA, dopo aver dato problemi con una missione andata storta (doveva consegnare delle armi che poi sono finite nelle mani sbagliate), viene incaricato di assassinare uno dei figli dell’emiro, Nasir riformatore e totalmente incorruttibile che ha persino ceduto i diritti di utilizzo delle sue pozze petrolifere ad una compagnia cinese a discapito della Connex. Un personaggio scomodo quindi e non solo per questo, ma perchè tenta di rendere il suo paese più democratico e più aperto verso i bisogni dei propri abitanti, comprese le donne.  Ma anche in quest’altra missione qualcosa va storto…
In Svizzera, invece, facciamo la conosenza di Brian Woodman (Matt Damon), esperto finanziario di risorse energetiche che viene invitato, insieme alla sua famiglia ad un party dell’emiro nella sua residenza spagnola. Qui, in seguito ad un incidente, suo figlio perde la vita e il principe Nasir per "compensarlo" della perdita lo assume come consulente finanziario per aiuatarlo a portare a termine i suoi progetti "democratici".
Nel frattempo la Connex, in suguito all’entrata della compagnia cinese nei suoi affari, licenzia tutti i suoi operai immigrati, tra cui Farooq e Wasim che tentano in tutti i modi di trovare un altro lavoro ma che alla fine vengono risucchiati nel vortice di corruzione che contraddistingue ciascun personaggio di questo film, venendo reclutati da un islamico (uno dei tizi a cui all’inizio l’agente Bob aveva consegnato le armi) e venendo molto presto trasformati in due spietati kamikaze.
Sono queste le quattro storie che alla fine troveranno un triste epilogo: quella di Bennett, quella di Bob, quella di Brian e quella di Farooq e Wasim. Ognuno di loro è una pedina in un gioco che va al di là della loro comprensione e della loro volontà.
Durante la sua ultima missione, quella di uccidere Nasir, Bob viene tradito da uno dei suoi contatti. Quindi fallisce e viene addirittura rapito e torturato quasi a morte. Tornato nel suo paese si accorge di essere stato abbandonato dalla stessa organizzazione a cui aveva donato alla sua vita e di essere stato usato appunto come caprio espiatorio per distogliere le attenzioni dalla fusione Connex/Killen.


Quindi Bennett ha portato a termine il suo lavoro in maniera egregia per poi tornare a casa da suo padre, un vecchio ubriacone. Ma Bob ha ormai deciso di prendere in mano le redini di questo gioco corrotto e decide di diventare egli stesso una sorta di kamikaze, tentando a costo della propria vita di salvare la vita del principe Nasir. Si ferma con la sua auto proprio di fronte a quella del principe che sta andando col fidato Brian alla presentazione della fusione e viene crudamente assassinato dai suoi stessi "colleghi". Per Brian, questo sarà troppo, e deciderà quindi di raggiungere sua moglie e l’altro suo figlio che nel frattempo erano tornati in America. La tragica fine di Bob è comune a quella dei due immigrati un pò ingenui e di buon cuore, trasformati loro malgrado in due terribili kamikaze. L’arma consegnata all’inizio del film da Bob e finita in mani sbagliate, è un ordigno nucleare che viene utilizzato dai due ragazzi per far esplodere loro stessi insieme ad una petroliera.

A farla da padrone in questo film è, insomma, la corruzione in ogni sua piega, in ogni sua esternazione. E’ la corruzione che ci fa andare avanti, che ci fa vivere, pronunciano alcuni personaggi-pedine che si dipanano nel corso della storia, anzi delle storie. Ma a contornare il l’argomento accusatorio-politico ci sono anche altri temi: quello della solitudine che contrassegna la figura dell’agente segreto, quello della disperazione degli immigrati che non riescono a trovare lavoro, quello dell’avidità che porta a compiere qualsiasi scellerataggine, ma soprattutto, il rapporto padre-figlio. C’è Bennett che deve confrontarsi ogni giorno con un padre alcolista, o Nasir che deve fare i conti con suo padre che sembra essere "culo e camicia" con gli Stati Uniti, o di Bob che deve tentare di tenere nascosti i suoi "affari" al figlio liceale, o Brian che deve sopportare il lutto di un figlio morto, continuando ad occuparsi di quello ancora vivo.
In realtà comprendere bene l’intreccio di tutte queste storie e il dipanarsi delle varie vicende è cosa alquanto ardua, e molto spesso ci sono dei riferimenti economici e politici non proprio accessibili, ma il risultato è comunque apprezzabilissimo. Pur non riuscendo ad "entrare" nel dettaglio di tutti gli avvenimenti, il messaggio arriva ugualmente e colpisce come un pugno allo stomaco, così come colpisce la scena delle torture effettuate sull’agente Bob o l’addestramento dei due ragazzi per diventare kamikaze o la morte del piccolo figlio di Brian.
Syriana può quasi essere considerato un documentario e non solo per la quasi totale presenza della camera a mano che segue ciascun protagonista passo dopo passo, ma anche per lo stile narrativo e soprattutto recitativo. Il tutto sembra dannatamente reale, come se fossero scene vere e non girate da attori professionisti. Il merito va di sicuro allo stampo registico scelto per l’occasione, ma soprattutto agli ottimi attori che hanno dato prova delle loro doti, primi su tutti un ingrassato George Clooney altamente credibile nelle vesti dell’agente tradito e disperato e Jeffrey Wright un impeccabile avvocato immischiato in cose più grandi di lui. Ma sono degne di nota anche numerose altre intrepretazioni, a partire da quella di Matt Damon, fino ad arrivare ai quasi camei di Amanda Peet nel ruolo di sua moglie o di William Hurt nel ruolo di ex collega e confidente di Bob. E non possono non essere citate anche le apparizioni dei grandi Christopher Plummer e Chris Cooper. Il tutto è contornato da una intensissima e coinvolgente colonna sonora e da un’ambientazione "mondiale" davvero molto interessante. Syriana non sarà sicuramente un film di facile impatto e di semplice comprensione e potrebbe addirittura annoiare la maggior parte degli spettatori, ma ha il grande pregio di aprire gli occhi su questioni molto spesso lasciate in sospeso o del tutto ignorate e di farlo in maniera elegante e a tratti davvero molto emozionante.

Consigliato agli amanti dei film impegnati, sconsigliato a chi sbadiglia se non ci sono le sparatorie e le donne nude.

Regia: 8
Recitazione: 8
Sceneggiatura: 8
Fotografia: 8
Colonna sonora: 8
Ambientazione: 8
Voto finale: 8


CITAZIONE DEL GIORNO

Sapete com’è Londra: the, nebbia, big ben, cibo di merda, tempo peggio, Mary scassapalle Poppins!". (da "Snatch")


LOCANDINA


19 commenti su “Syriana

  1. Dev’essere veramente coinvolgente questo film, triste al punto giusto, reale, non melenso e tragico. E’ un film che mi interessa molto.

    Grazie come sempre dell’obiettiva e lucida recensione, Ale55andra :*

    Il tuo stile migliora sempre di più, a vista d’occhio 🙂

  2. Ti ringrazio Ottavio, lo sai che mi fa piacere essere apprezzata, soprattutto da un amico come te. Hai centrato il punto, il film è scevro di melassa e di facili sentimentalismi strappalacrime…

  3. La prima volta che ho visto Syriana non c’ho capito una mezza mazza… Alla seconda ho goduto come un riccio. Mi preoccupa il fatto che ‘sta cosa capiti sempre più spesso. Che sia l’età?

    saluti

    Alteredo

    p.s. ho messo su un’intervista al mitico Costa-Gavras

  4. Devo ancora vederlo, ma mi darò da fare per recuperarlo (da quando seguo il tuo blog mi è aumentato il “lavoro”). Scherzo. Mi fa piacere leggere recensioni di film che non ho visto. Adesso posso ripeterti la domanda che mi hai fatto nel mio blog? ;P

  5. ciao aleeeeeeee!!

    ho il pc nuovo, finalmente!!

    cmq nn ho molto tempo per girare sui blog ultimamente, anche il mio è fermo da un po’!

    cmq Syriana mi è piaciuto, il finale poi… mi ha messo una tristezza addosso!

    un bacio!

    ciao ciao

  6. Trinity a chi lo dici!! Spero che recuperi tempo per leggermi, mi fa piacere che tu mi commenti come mi fa piacere commentare il tuo blog.

    Luciano le mie passioni sono: cinema, letteratura, musica (anche se in misura minore) e, anche se può sembrare strano e soprattutto se non c’entra niente, tutto ciò che riguarda il mondo forense (non per niente sono un’appassionata smisurata di gialli e thriller sin da bambina, i miei preferiti sono Agatha Christie e Artur Conan Doyle).

  7. Quindi stai frequentando o ti stai laureando in giurisprudenza? Gli avvocati hanno la fortuna di conoscere molte storie e osservare direttamente le persone coinvolte nei processi, le loro ansie, le loro emozioni. Goldoni era un avvocato e questo lo ha aiutato non poco a rinnovare completamente il teatro del settecento. Già la musica. E’ un’altra mia passione. Mi devo essere dimenticato di metterla tra le tre che mi avevi chiesto, ma bisogna pur sintetizzare. A presto 😉

  8. Ho frequentato un anno di Giurisprudenza, volevo diventare Crimonologa. Poi mi sono scontrata con un mondo che era totalmente opposto a quello che avevo immaginato e ho cambiato. Ora studio Editoria e giornalismo, mi piacerebbe diventare critica letteraria e cinematografica e anche scrittrice se ci riesco ^^

  9. un film che ho faticato davvero tanto a vedere.. però lo dovrei rivedere, per un giudizio più giusto!

    PS: cmq sono tornato a tempestarti di commenti e neanche un bentornato mi hai detto! che mondo ingrato! 😉

  10. Ahahah, ma tu potevi sforzarti a mette Firefox che del resto è pure mejo! Cmq pensavo che fosse finita la fase dei convenevoli tra noi, pensavo si fosse già + intimi!!! XDDDD

  11. eheh, direi che c’hai ragione te!

    senti un po’, na domanda tecnica, dove le prendi queste ottime immagini tratte dai film (nn facevo prima a scrivere frames?) che metti nei post?

  12. complimenti a LikearollingSyrianaLessio per la domandona…

    comunque a ‘sto film (e a quanto apre non sono l’unico…) non c’ho capito un fico secco di niente…

    birvio

  13. Stupenderrimo! Davvero un bel film, un oscar meritato a Goergie per un film impegnato e sui generi. Lo devo riguardare di certo, anche per aggiornare la mia ragazza e/o diffondere il verbo 😛

    bella recenzione °°/

  14. Grazie Aoshi. Concordo l’oscar è meritatissimo. Mi raccomando fallo vedere alla tua ragazza, tanto nn c’è pericolo, qui Clooney (che a me nn piace in generale fisicamente) è ingrassato di venti chili! 😛

  15. Bè capolavoro non direi proprio, o forse sono io che reputo tali solo veramente pochi film, però di sicuro mi ha colpito notevolmente…

    Grazie del commento Federico.

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