Con gli occhi dell'assassino

REGIA: Guillem Morales
CAST: Belen Rueda, Lluís Homar, Pablo Derqui, Francesc Orella, Joan Dalmau
ANNO: 2011
 
Julia, affetta da una malattia degenerativa della vista, ha appena perso la sorella che si è impiccata. Presto si accorge, però, che c’è qualcosa di strano nella morte della gemella affetta dal suo stesso male. Cominciando ad indagare si imbatterà in una presenza invisibile che solo lei sarà in grado di percepire. Sarà costretta così ad ingaggiare una lotta contro il pericolo imminente, ma anche contro la progressiva perdita della vista.
 
Più che un horror potrebbe essere descritto come un melodramma con venature da thriller questo “Con gli occhi dell’assassino” (in originale “Los ojos de Julia”, titolo ben più confacente al tipo di storia narrata), che non riesce a farsi guardare senza storcere il naso e a risultare totalmente apprezzabile per la sua alta componente di prevedibilità, banalità e per la patina retorica che attraversa il concetto dell’”invisibilità” che spesso contraddistingue alcune persone grigie e incolori, ignorante dal mondo e per questo bisognose di attenzioni. L’assunto metaforico non è poi così spregevole, se non fosse che viene messo in scena in maniera alquanto didascalica, oltre che eccessivamente fuori luogo, come quando il soggetto “invisibile” in questione cammina liberamente in mezzo alla gente senza essere minimamente visto o percepito da nessuno. Va bene l’indifferenza del mondo, insomma, ma in questo modo si perde di credibilità e soprattutto si rompe la cosiddetta sospensione dell’incredulità facendo spazientire lo spettatore per questo, ma anche per altri aspetti non proprio convincenti della pellicola. Ci stiamo riferendo in questo caso ad un parterre di personaggi di contorno davvero macchiettistico, a cominciare dal vecchietto ignorato da tutti, anche lui, che è l’unico ad accorgersi dell’antagonista di Julia, passando per l’anziana vicina di casa, cieca anche lei, che si farà al centro di un colpo di scena, oltre che telefonatissimo, a tratti involontariamente ridicolo. Le cose vanno un po’ meglio quando ci soffermiamo sulla protagonista, interpretata da Belen Rueda già al centro dell’horror d’atmosfera “The Orphanage”, e su suo marito, interpretato dal Bentivolio spagnolo.
L’altro problema di “Con gli occhi dell’assassino” è che non riesce a creare quel giusto mix di tensione e angoscia necessario e, soprattutto,  a non apportare nulla di decisivo o di originale rispetto ai molti altri film di genere incentrati proprio sulla cecità e ovviamente sul terrore e l’orrore del buio. Bisogna dire, però, che registicamente abbiamo qualche momento alquanto ispirato e che in una sequenza le luci del flash della macchina fotografica, usata dall’assassino per ritrarre le sue vittime, creano un gioco con le ombre davvero affascinante. Per il resto il film prodotto da Guillermo Del Toro non è sicuramente all’altezza delle altre pellicole spagnole di genere che in alcuni casi hanno ispirato registi americani per alcuni remake e in molti altri casi hanno fatto la gioia di cinefili e non.

VOTO:


 
Pubblicato su www.livecity.it

2 commenti su “Con gli occhi dell'assassino

  1. sono abbastanza d'accordo con le cose che hai scritto, eppure a me non è affatto dispiaciuto: una volta che stai al gioco il film risulta anche gradevole.
    ciao!
    alberto

  2. Insomma, non è proprio un disastro, però per certi versi mi ha fatto un po' innervosire. Forse non sono riuscita a stare al gioco questa volta…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.