Fà la cosa giusta

REGIA: Spike Lee

CAST: Spike Lee, Samuel L. Jackson, Danny Aiello, John Turturro, Ossie Davis, Richard Edson, Ruby Dee, Bill Nunn, Rosie Perez, Robin Harris, Giancarlo Esposito
ANNO: 1989

TRAMA:

Brooklyn, una caldissima giornata d’estate. Il pizzaiolo Sal, insieme ai figli Vito e Pino, si avvale dell’aiuto del nero Mookie che consegna le pizze a domicilio. A popolare il quartiere, a parte loro e una famiglia di cinesi che gestisce un emporio, ci sono solo neri e portoricani. All’apparente convivenza pacifica, si sovrappongono man mano battibecchi e discussioni che portano, verso la fine della giornata, ad una sorta di regolazione di conti.

 



ANALISI PERSONALE

“Gente mia, gente mia. Cosa posso dirvi? Cosa posso dirvi? Ho visto, ma non ho creduto. Non ho creduto a quello che ho visto. Riusciremo mai a vivere insieme? Insieme riusciremo mai a vivere?”, recita così Mister Love Daddy (Samuel L. Jackson) alla We Love Radio, dopo aver accennato all’eccessiva temperatura di inizio giornata. Sarà lui una sorta di osservatore e commentatore di tutto ciò che avverrà in questa afosissima e assolata giornata di un quartiere di Brooklyn. Numerose le personalità che raccontano storie diverse, a partire da Mookie (lo stesso Spike Lee), non molto ligio al dovere che si destreggia tra il suo lavoro in pizzeria e le continue pressioni di Tina (Rosie Perez), la madre di suo figlio che pretende una maggiore presenza nelle loro vite. A completare questo quadro che dipinge una vera e propria umanità a sé stante arrivano numerosi personaggi emblematici e significativi: il “sindaco” (Ossie Davis) rappresentante della memoria collettiva, un uomo dedito all’uso smodato di alcool ma sicuramente colui che si rivelerà il più lucido; Buggin out (Giancarlo Esposito) fissato col fatto che nella pizzeria di Sal ci sono solo foto di italo-americani, fino ad arrivare a voler boicottare il locale perché il gestore si è rifiutato di appendere anche foto di afro-americani; Radio Raheem (Bill Numm) con la sua inseparabile radio che suona sempre e solo i Public Enemy e in particolare la loro Fight the power (una canzone di sicuro scelta non a caso, dato che nel testo inneggia ad una sorta di presa di coscienza contro l’asservimento alle logiche del potere); Smiley, un ragazzo balbuziente che tenta di vendere immaginette di Martin Luther King e Malcom X (è lui molto probabilmente il personaggio fondamentale di questa pellicola, dato che ci riporta alla contrapposizione tra i due modi di vedere dei due grandi personaggi, l’uno tendente al pacifismo e alla negazione totale della violenza, l’altro sostenitore dell’utilizzo di essa solo come autodifesa e quindi come mezzo di intelligenza per non farsi sopraffare dai prepotenti); e moltissimi altri personaggi come i cinesi dell’emporio o i tre uomini che non fanno altro se non stare seduti all’ombra a raccontarsi aneddoti e storielle. Una comunità, quella nera, raccontata da Spike Lee, che di sicuro non ne esce pulitissima, dato che vengono sottolineati i non pochi difetti da cui è contrassegnata (almeno secondo la visione del regista, egli stesso appartenente alla suddetta comunità): la scarsa voglia di lavorare, la litigiosità, l’eccessiva permalosità, il rinchiudersi nel loro mondo nel quale impossibile entrare e via dicendo. A contrapporsi ci sono solo Sal (un bravissimo Danny Aiello, nominato anche agli Oscar) e i suoi stupidi figli, Pino (John Turturro, divenuto poi amico e attore feticcio del regista) il più razzista e violento e Vito (Richard Edson) il più timido e impacciato. Mookie sembra andare d’accordo con loro, soprattutto con Sal che segretamente è innamorato di sua sorella e che per questo chiude un occhio sui continui ritardi del suo fattorino e sulle sue continue assenze durante l’orario di lavoro.

Lo stesso Mookie, sembra difendere i suoi datori di lavoro quando Buggin out cerca in tutti i modi di boicottarli. La sua richiesta di appendere foto di afro-americani nella pizzeria è solo la miccia che farà esplodere la violenza repressa e controllata fino ad allora. Sal si rifiuterà di accondiscendere agli stupidi capricci del ragazzo e questi troverà come unico alleato Radio Raheem, ragazzo solitario e amante della musica. Quando entrerà nel locale e Sal gli intimerà di abbassare il volume della radio, egli si rifiuterà di farlo causando la rabbia del gestore (al quale è difficile dare tutti i torti) che gli romperà lo stereo a suon di mazzate da baseball. Ne scaturirà una rissa dove i neri si contrapporranno ai bianchi, senza pensare alla ragionevolezza dei propri gesti, ma agendo solo in base alla propria appartenenza razziale e alla fine ci scapperà il morto. Mookie dovrà allora decidere come comportarsi, “fare la cosa giusta”, insomma e, piuttosto che rimanere inerme di fronte ad un avvenimento di cotale portata, darà inizio all’assalto della pizzeria di Sal portato in salvo, insieme ai suoi figli, dal “sindaco”.
A fine giornata non ci saranno né vinti né vincitori, ma ciascuno avrà fatto valere la propria posizione. Ed è questo il messaggio che vuole lanciare Spike Lee (ingiustamente accusato di inneggiamento alla violenza), che da seguace di Luther King e Malcom X, in questo caso propende per il secondo e per l’affermazione della propria individualità e comunità a discapito dei più forti e prepotenti. Un messaggio condivisibile o meno, che viene esplicato con una pellicola dai sapori molto forti, mascherata da commedia umoristica che regala sicuramente sorrisi, ma propone maggiormente riflessione e approfondimento di tematiche sempre attuali.
Fà la cosa giusta è un apologo sul razzismo e la violenza che da esso scaturisce, cadenzato non solo dalle note della radio di Raheem, ma anche dalle belle note del compositore Bill Lee (padre di Spike) e fotografato in una maniera da rendere perfettamente l’idea dell’eccessiva afosità della giornata, altro elemento di disturbo che ha portato all’esplosione finale. Fa impressione vedere alla fine i cinesi gridare “Siamo neri anche noi!”, per tentare di salvarsi dalla rivolta dei neri ed è forse questo l’atteggiamento che Spike Lee tenta di esorcizzare, facendo terminare la pellicola con due importanti citazioni dei due personaggi simbolo, la cui foto viene alla fine posta finalmente sul muro di
Sal da uno Smiley più sorridente che mai :

“La violenza come mezzo per raggiungere la giustizia razziale è insieme un sistema impraticabile e immorale” (Martin Luther King)

“Io non invoco la violenza, ma allo stesso tempo non sono contro il fatto di usare la violenza per difendere se stessi. Io non la chiamo violenza. Se si tratta di autodifesa la chiamo intelligenza” (Malcon X)

 
VOTO: 9

 



CITAZIONE DEL GIORNO

La luna di miele e’ finita: e’ ora di sposarci. (Carol Burnett a Walther Matthau in "Un marito per Tillie", 1972)


LOCANDINA

21 commenti su “Fà la cosa giusta

  1. Mi hai fatto venire voglia di farmi una bella retrospettiva del regista, così ne approfittto per recuperare anche quei pochi che ancora non ho visto.

  2. Film immenso.

    La sequenza di Radio Raheem che racconta la storia dell’amore e dell’odio la so a memoria, me la riguardo ogni 15 giorni. 🙂

    Saluti.

    Para

  3. L’avevo visto anni fa, ma ero troppo piccola per comprenderne il vero significato. Rivederlo è stata una bella esperienza!

  4. Un film che adoro in tutti gli aspetti, a cominciara dalle bellissime tonalità pastello usate per la fotografia…

    Summer of Sam l’hai visto?

    Secondo me ci sono molti punti in comune tra le due pellicole

  5. Luciano, davvero? Non credevo. Io per ora metto a pari merito questo e La 25° ora.

    Filippo, purtroppo Summer od Sam ancora mi manca. Ma ho intenzione di recuperare tutto Lee, quindi non c’è problema ^^

  6. ho il computer rotto. strappo un commento! come va ale? dal 2 maggio torno ad avere il computer! per fortuna ; ) ho letto i tuoi pezzi sul sito superga. molto belli.

    ps – questo è un filmone!

  7. Cara Alessandra,

    stavolta sono in linea con la tua valutazione perché “Fa’ la cosa giusta”(“Do the Right Thing”)

    diretto nel 1989 da Spike Lee,è un mio Cult e lo considero un capolavoro.

    Quando ero adolescente avevo il mito dell’America,poi vidi questo Film e mi crollò tutto,dato che che criticava il sistema Americano e il razzismo che aleggia nel paese,in maniera brutale nello stile del regista.

    Poi per essere una produzione con

    un budget risicato il regista

    ti trasmette una carica d’energia

    dal principio fino alla fine,

    anche per la colonna sonora Rap

    che batte molto il pugno della

    potenza musicale.

    la pizzeria Italiana,gestita da Sal

    e dai suoi due figli Vito e Pino,rappresenta

    l’America con tutta le sue contraddizioni

    e il quartiere di Brooklyn,quello che è intorno a questo paese.

    strepitosa la scena dove Spike Lee interroga Turturro quali sono i gusti musicali e gli attori preferiti facendo accorgere che sono tutti di colore e come si trattasse di una competizione.

    Addirittura anticipa i disordini che

    sono successi,mi pare,nel 1993

    perché un uomo di colore era stato

    picchiato dai poliziotti,che proprio

    il regista mise il filmato nel

    suo Film:”Malcolm X”.

    Grande Cast con il già citato

    John Turturro e Danny Aiello

    e lo stesso Spike Lee e in più

    una serie di Attori di colore.

    Il messaggio del regista è chiaro:

    “L’America ha creato di bello solo la

    musica e il Cinema”.Memorabile!

    Il mio voto: 8,5.

    Baci e a presto!

  8. film incredibile di quelli che capitano raramente.

    ma questo si sapeva, quindi intervengo con una curiosità da due lire: prima di intraprendere la carriera d’attore, Richard Edson fu il primo batterista dei Sonic Youth. yeah.

  9. Uff possibile che ancora non sia riuscito a vederlo? 🙁

    Ottima recensione, a questo punto non posso aspettare ancora (perchè le giornate non durano 48 ore?).

    Ciao,

    Lore

  10. Ma quanto scrivi????!!!!!

    🙂

    Questo film è uno di quelli che devo vedere da una vita e ancora non ho avuto l’occasione…

    Mi sembra ricordi un pò Summer of Sam.

    Nel frattempo ho comprato il dvd dell’Assassinio di Jesse James.

    Appena lo vedo magari ti dico che ne penso.

    Vediamo se come hai detto tu Casey Affleck merita anche in questo film (ma credo proprio di si).

    Ciaoooooo!

    Valentina

  11. Eheheh, a volte ho scritto anche di più 😛 Comunque sia, Jesse James è un filmone coi fiocchi e vedrai che meritano tutti, non solo Casey ^^

  12. Grande Ale! Recuperando questo film (e in generale tutto Spike) hai fatto la cosa giusta 🙂

    Grandissimo film, senz’altro il capolavoro di Lee. Personaggi memorabili (Il “sindaco” Ossie Davis, Radio Raheem e Mister Love Daddy su tutti), grande regia, grande messaggio, grande tutto.

    Un consiglio a quanti è piaciuta la bellissima sequenza di “Love and hate” con Radio Raheem: recuperate in qualche modo e con urgenza un filmino che si chiama “La morte corre sul fiume”.

    A presto, un salutone 😉

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