Festival di Roma 2010: E' arrivato il momento di tirare le somme

A Festival terminato non potevamo non lasciarvi con un resoconto generale di questa grande esperienza, attraversata dalla magia del cinema, ma anche dai tumulti delle proteste che hanno caratterizzato particolarmente questa quinta edizione. Grande spazio anche per la musica con il documentario dedicato a Bruce Springsteen (che qualcuno in giro per l’Auditorium si ostinava a chiamare SpreengSting, fondendo in realtà il nome di due icone musicali), ma anche con il documentario dedicato a Lillian Roxon, la giornalista che ha testimoniato la qualità artistica e indiscutibile di molte star del mondo del rock.

Ma è proprio sul fronte documentari che il Festival ci ha regalato i film migliori, spaziando tra temi e stili, e riuscendo sempre a conquistare lo spettatore, facendolo interessare a ciò che veniva raccontato, ma soprattutto a come veniva fatto. Grande qualità, come sempre, abbiamo riscontrato nei film appartenenti alla sezione Extra, che ci ha offerto le pellicole più apprezzabili e le più grandi sorprese. Calma piatta, o quasi, invece, per i film in concorso, se si esclude, ovviamente, la particolarità estrema e l’ironia nerissima del mitico vincitore “Kill me please”. Stessa cosa dicasi per Alice nella città che non ha colpito o graffiato notevolmente, regalandoci qualche film carino, ma anche alcuni davvero evitabili.

Sul fronte conferenze stampa sono lontani i tempi dei grandi divi, ma c’è da dire che la star assoluta di questa quinta edizione del Festival di Roma è stata senza ombra di dubbio la meravigliosa Zazie de Paris, protagonista del film vincitore, con cui abbiamo anche scambiato due chiacchiere scoprendo che per il personaggio da lei interpretato si è ispirata a Blanche di “Un tram che si chiama desiderio”. Grande fomento, del tutto ripagato, per l’incontro con Martin Scorsese che ha raccontato di come il cinema di Fellini abbia ispirato il suo, partendo proprio da “La dolce vita” e dall’indimenticabile Marcello Mastroianni. I più scoppiettanti, però, sono stati John Landis, il regista indipendente Alexandre Rockwell che ci ha regalato una serie di chicche incredibili e, soprattutto, Nigel Cole che si è “portato dietro” le vere protagoniste della storia a cui è si è ispirato per il suo film: le operaie della Ford che nel 1968 scioperarono a Dogenham per ottenere parità di diritti salariali rispetto ai colleghi uomini.

Nel mezzo i duetti tra Salvatores e De Cataldo da un lato e Silvio Orlando e Margherita Buy dall’altro. Rimanendo in Italia, davvero affollata è stata la conferenza stampa de “Il padre e lo straniero” con il regista Ricky Tognazzi, la sceneggiatrice Simona Izzo e i protagonisti Alessandro Gassman e Ksenia Rappaport. La polemica si è accesa, invece, sulla mancata proiezione de “Le cose che restano” prima della conferenza stampa ad esso dedicata. I protagonisti della fiction che andrà in onda sulla Rai (Paola Cortellesi al centro di un red carpet imperdibile, Claudio Santamaria, Ennio Fantastichini e Lorenzo Balducci), così come il regista Gianluca Maria Tavarelli, non hanno gradito affatto il disguido. Certo è che una proiezione lunga quasi sei ore ha messo a dura prova anche il cinefilo più incallito!

Tra gli eventi speciali, uno dei più entusiasmanti è stato sicuramente la proiezione del pilot di un telefilm americano prodotto da Scorsese e Mark Wahlberg e interpretato da Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly McDonlald, Michael Shannon, Stephen Graham e Mark Stuhlbarg. Trattasi di “Boardwalk empire”, il cui primo episodio doppio è stato girato dallo stesso Scorsese, regalando allo spettatore uno spettacolo di regia e di messa in scena non indifferente. A seguire una particolare conferenza stampa con Michael Pitt che si è dimostrato poco affabile, anche se c’è da giustificarlo per le domande poco delicate che gli sono state poste.

Interesse alle stelle anche per la bellissima e bravissima Julianne Moore che quest’anno ha vinto il Marc’Aurelio alla carriera, oltre ad essere presente come interprete del film “The kids are all right” accanto ad Annette Benning e a Mark Ruffalo. Sul famoso tappeto rosso si è fermato anche il nostro Carlo Verdone che ha speso parole condivisibili riguardanti i famigerati tagli alla cultura del nostro governo.

Proseguendo su questa falsa riga, abbiamo cercato di coprire quasi tutte le proiezioni e tutti gli eventi collaterali, informandovi giorno per giorno sugli sviluppi e le novità di questa quinta edizione che non si è rivelata stratosferica, ma che comunque ha offerto molte soddisfazioni. Per lasciarvi con un’idea più chiara e sintetica del tutto, vi proponiamo una sorta di pagella di alcuni dei film visionati, in modo tale da offrirvi uno sguardo ampio e generale di questa imperdibile esperienza

 

Pubblicato su www.livecity.it
 

6 commenti su “Festival di Roma 2010: E' arrivato il momento di tirare le somme

  1. Come anche per gli anni scorsi, una bella esperienza. Complimenti per la professionalità e l'impegno nel seguire e valutare così tanti film.

  2. E brava Alessandra! Sempre bello l'entusiasmo che traspare nei tuoi articoli.

    Ma di tutti i festival possibili proprio questo che io boicotto stabilmente dopo la PESSIMA esperienza della prima edizione?

    Dai, in futuro vieni anche a Torino o Roma o anche Lecce, così ci incontriamo 🙂

    Davide DG

  3. Luciano, ti ringrazio!!

    Davide, non appena troverò almeno qualcuno che mi ospiti anche in quelle altre città, allora mi ci fionderò. Già così, pur con l'ospitalità, è una spesa alquanto alta per una povera studentessa, giornalista non pagata, cinefila appassionata come me…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĂ  pubblicato.