Frequently asked questions about time travel

REGIA: Gareth Carrivick
CAST: Chris O’Dowd, Dean Lennox Kelly, Marc Wotton, Anna Faris
ANNO: 2009
 
Tre amici una sera si ritrovano in un pub a discutere dei loro strambi progetti per il futuro e dei loro insuccessi lavorativi e non. Quando uno dei tre comincia a fantasticare sulla spettacolarità dei viaggi nel tempo, tema sul quale è a dir poco fissato, quello più cinico e meno nerd della compagnia lo prende in giro. Improvvisamente, però, quest’ultimo, dopo essere andato in bagno, si ritroverà ad assistere ad una scena ambientata nel futuro. Sarà solo l’inizio di una serie di salti temporali che condurranno i tre in una fantastica avventura.
 
Una grande sorpresa questo simpaticissimo e imperdibile, per i fan del genere perlomeno, “Frequently asked questions about time travel”, da noi mai distribuito. Trattasi di un film di fantascienza che però non si prende troppo sul serio e, anzi, cerca in qualche modo di parodiare il genere in maniera intelligente e bonaria. Un po’ come avveniva con i mitici “Shaun of the dead” e “Hot fuzz”, a farla da padrone, oltre ad un irresistibile humour inglese, è la profonda conoscenza del mondo preso di mira, così come si nota dalle continue citazioni e dai vari riferimenti sparsi qui e lì nella pellicola. La particolarità di questo film molto singolare e originale sta nel fatto che si basa e si mantiene saldamente sulla capacità interpretativa del buon cast di attori (il protagonista Chris O’Dowd viene direttamente dalla serie televisiva “The It Crowd”, mentre l’unico volto noto è quello dell’americana Anna Faris) e, soprattutto, sulla precisa e perfetta sceneggiatura che giostra abilmente il complicatissimo groviglio di salti temporali, di paradossi, di fratture da riparare e di viaggi in varie epoche, recenti o meno recenti, facendoci nel frattempo partecipi di una serie di domande che da sempre attanagliano gli appassionati di questo argomento. Toccare o non toccare il sé stesso di un’altra epoca? Approcciarsi o meno al sesso opposto con il pericolo di inciampare in qualche nostro antenato? Rompere o meno l’equilibrio temporale cambiando il corso degli eventi? (viene citato il solito dubbio sulla possibilità o meno di tornare indietro nel tempo e uccidere Hitler e compaiono delle esilaranti figure, gli Editori, che hanno come unico scopo quello di uccidere un artista subito dopo che ha prodotto la sua opera migliore). Queste e molte altre sono le frequenti domande che danno il titolo alla pellicola e che vengono dipanate, più o meno rocambolescamente, nel corso della narrazione. I due nerd del gruppo, o per meglio dire “immaginatori”, così come essi stessi si definiscono, cercano di districarsi come meglio possono nel caos totale che li ingloba dopo che il più ignorante in materia (confonde addirittura “Star Trek” con “Star Wars” in una scena a dir poco esilarante e geniale), è entrato nel bagno del pub dove sono andati a ingozzarsi di birre come loro solito.
Pub nel quale è magicamente e con successo ambientata la quasi totalità di “Frequently asked questions about time travel” (imperdibili nella loro assurda comicità tutte le sequenze girate nel bagno). La ristrettezza del budget, quindi, non è un elemento a sfavore di questo film e anzi, riesce a renderlo ancora più appetibile e apprezzabile per lo spettatore in cerca di una pellicola nella quale non ha importanza la spettacolarizzazione fatta di effetti speciali o di grandi mezzi, ma l’intrattenimento arguto e al tempo stesso spassoso, costituito da una serie di dialoghi brillanti e divertenti e dall’impianto narrativo oltremodo coinvolgente. “Frequently asked questions about time travel”, dunque, è un film di fantascienza un po’ atipico che richiama con nostalgia, ma anche con ammiccamento, grandi pellicole e telefilm simbolo per una generazione di nerd come quelli raffigurati nel film: dai succitati a “Ritorno al futuro”, fino ad arrivare a “Doctor Who”. Se ci aggiungiamo una simpaticissima colonna sonora che sfrutta alla perfezione brani come “Total eclypse of the heart” e “The final countdown” per incorniciare delle sequenze dalla squisita fattura comica, allora non possiamo che dirci pienamente soddisfatti di un prodotto che, pur andandosi a posizionare accanto ad una folta schiera di film e telefilm che si concentrano sul mondo dei nerd e sulle loro strambe passioni, riesce a discostarsi e ad essere totalmente godibile in ogni sua componente.
 

Pubblicato su www.livecity.it

11 commenti su “Frequently asked questions about time travel

  1. A me ha dato l'idea di un'occasione persa…o sprecata!
    Parte bene, poi pian piano si spegne, e mio parere, non fa nemmeno tanto ridere.
    Ciao!
    21

  2. Secondo me invece intrattiene alla grande, pur non essendo una vera e propria commedia a tutti gli effetti. Più che far ridere di gusto, è attraversata da uno humour inglese, a volte sottile, a volte meno che me lo ha fatto apprezzare, al di là della sceneggiatura, dell'ambientazione e degli attori che ho trovato tutti ottimi.

  3. Sono contenta che ti sia piaciuto. Per me non è affatto scemo, anche se per certi versi spassoso e demenziale, ma nella maniera giusta.

  4. Si, infatti, oltre alla demenzialità che comunque contraddistingue determinate fasi del racconto, c'è comunque di base una certa consistenza della storia e dell'intreccio.

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