La notte del demonio

REGIA: Jacques Tourneur
CAST: Dana Andrews, Nial McGinnis, Peggy Cummings, Athene Seyler
ANNO: 1957
 
Uno scienziato americano arriva in Inghilterra per prendere parte ad una conferenza in cui dimostrare l’inconsistenza della stregoneria, ma viene a sapere che il collega che avrebbe dovuto affiancarlo è morto in circostanze sospette. Al tempo stesso viene avvicinato da un uomo sinistro, il capo di una setta, che lo minaccia di morte se non lascia perdere il suo lavoro di indagine.
 
Un horror davvero straordinario, fatto di atmosfere, di inquietudini, di sospetti, di dubbi e di incertezze. Insieme al protagonista ci siamo anche noi che ci interroghiamo sulla reale natura degli avvenimenti straordinari, delle coincidenze, degli incidenti che gli capitano e che sono capitati precedentemente al suo collega. Il punto di vista si divide in due rami, quello dello scienziato cinico e incredulo, che continua imperterrito a sostenere l’impossibilità dell’esistenza di stregonerie, di demoni e di magia nera; e quello della giovane donna che lo affianca ammonendolo della pericolosità delle sue indagini e cercando di scoprire come spezzare il malefico incantesimo lanciato contro di lui. Il vero protagonista del film, infatti, è il terribile e mellifluo dottor Karswell, che ha il volto e gli atteggiamenti perfettamente ambigui di Nial Mcginnis, colui che si dichiara capace di lanciare maledizioni, di richiamare il demonio in persona per uccidere tutti coloro che gli si oppongono e gli mettono i bastoni tra le ruote. Sono molte le sequenze che lasciano davvero a bocca aperta, proprio perché mostrano la doppia natura di quest’uomo, in grado di intrattenere bambini ad una festa vestendosi da clown e inscenando trucchi magici per loro e che poi si fa al centro di ricatti, minacce e sinistre maledizioni ai danni dello scienziato tutto d’un pezzo. Tutti gli strani fenomeni a cui quest’ultimo assiste (un biglietto da visita dal quale scompaiono delle scritte, tempeste che scoppiano all’improvviso, pagine di calendari e di diari magicamente strappate, sedute spiritiche piuttosto movimentate e via dicendo), non bastano a fargli credere di avere a che fare con fenomeni paranormali, nonostante gli sia stato predetto che morirà entro tre giorni, così come era successo al suo collega poi effettivamente deceduto. Nemmeno rivolgersi alla polizia, però, riuscirà a salvarlo dal caos mentale nel quale cadrà a causa di piccoli cedimenti della sua ferma posizione. Cedimenti che man mano cominciano ad impossessarsi anche dello spettatore…
Tourneur torna all’horror dopo aver diretto la trilogia composta da “Il bacio della pantera”, “Ho camminato con uno zombie” e “L’ultimo leopardo”, avvalendosi della sceneggiatura ferma e precisa che vede la collaborazione di Charles Bennet, che per anni aveva lavorato con Hitchcock in Inghilterra, e ispirandosi al racconto di Montague Rohdes James, “Casting the runes”. Il risultato è un horror sobrio, elegante, arguto e affilato che riesce magicamente, tanto per rimanere in tema, a coinvolgere lo spettatore sia a livello emotivo che a livello intellettivo, affascinandolo anche visivamente grazie alla raffinata fotografia in bianco e nero che gioca abilmente con le ombre e che incornicia alla perfezione alcune stupende sequenze notturne.
Pergamene stregate, libri magici, apparizioni diaboliche, terribili tempeste: di questi elementi è fatto “La notte del demonio”, che riesce a spaventare ed inquietare senza ricorrere a grandi effetti speciali se si esclude la doppia apparizione del terribile mostro, potentemente voluto dalla produzione per attirare più spettatori, ma decisamente osteggiato dal regista che avrebbe voluto ricorrere all’immaginazione e all’allusione, piuttosto che all’esposizione vera e propria, lasciando quindi il dubbio sulla reale natura degli avvenimenti narrati. Ma anche così il film non perde di mordente nel suo essere uno straordinario veicolo di riflessioni e  considerazioni sulla cieca fede nel soprannaturale e l’ostinato scetticismo sull’esistenza dello stesso. Un film che quindi striscia nelle nostre più profonde credenze e le mette in discussione in maniera intelligente e sottile. Una pellicola, dunque, che fa delle ombre, degli sguardi, dell’allusione, del timore e soprattutto del dubbio i suoi maggiori punti di forza, vincendo su tutta la linea.

Pubblicato su www.livecity.it

4 commenti su “La notte del demonio

  1. bellissimo film assai suggestivo.Non è facile creare paura o tensione senza mostrare scene raccapriccianti,e infatti io prediligo questi horror piuttosto che lo splatter dei joe d'amato e company

  2. …questo manca all'appello, però Jacques Tourneur è una vera garanzia !!!
    Ottimi pure "Il bacio della pantera" e "Ho camminato con uno zombie"

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