Lasciami entrare




REGIA: Thomas Alfredson

CAST: Kare Hadebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Oskar, un dodicenne con genitori separati che ogni giorno subisce angherie da parte di alcuni suoi compagni di scuola, fa la conoscenza di una bambina, Eli, che viene ad abitare accanto al suo appartamento. Lei si mostra solo di notte e man mano palesa la sua vera natura: una vampira che uccide per il solo bisogno di sopravvivenza. Tra i due nasce un sentimento dolcissimo, che di quando in quando viene inframmezzato da momenti di violenza inaudita.

 



ANALISI PERSONALE

 

Si è fatto tanto parlare di questa pellicola, soprattutto perché tacciata come la diretta antagonista del ben più famoso e fortunato Twilight. Ed è così che è scoppiato quasi un caso, quando in realtà del film bisognerebbe parlarne a prescindere vista la qualità della pellicola e anche l’elevato numero di premi da essa vinti. Questa sorta di battage, anche se è servito a far conoscere Lasciami entrare a chi magari altrimenti non ne avrebbe mai sentito parlare, in parte ha nociuto al film, proprio perché l’ha messo in confronto ad un film sicuramente molto diverso in quanto a stile e in quanto a “presa” sul pubblico. Un paragone, quello con l’altro film, che forse rischiava di lasciare a bocca asciutta tutti i fan di quella storia d’amore vampiresca tra adolescenti e, soprattutto, rischiava di deludere coloro che invece, in seguito al raffronto si erano creati delle altissime aspettative sulla superiorità di una pellicola sull’altra. In realtà Lasciami entrare, preso singolarmente, senza nessun tipo di paragone o di qualsivoglia aspettativa, è davvero un grande film, perché riesce in un intento quasi impossibile e inimmaginabile: fare emozionare toccando le corde del cuore dello spettatore con una dolcissima amicizia tra pre-adolescenti “marchiata” dal sangue e dalla violenza. Una sorta di horror, che però di orrorifico ha veramente poco, a parte il fatto che la protagonista femminile è una vampira e di quando in quando si ciba di alcuni suoi concittadini. Sicuramente la tensione è molto palpabile, particolarmente nei momenti in cui Oskar, il protagonista maschile, ha a che fare con i bulli della sua scuola, o anche quando, ad inizio pellicola, vediamo l’uomo che accompagna Eli, la vampira, aggirarsi tra le pianure innevate per appendere persone a testa in giù e rubare loro il sangue. Che l’uomo misterioso in questione sia il papà di Eli o magari un “Oskar” che le è rimasto accanto per diversi anni (è questa l’ipotesi più plausibile), quello che più conta in Lasciami entrare non è sicuramente la parte orrorifica, anche se costruita in maniera molto abile, con un intelligente utilizzo del fuori-fuoco che non mostra le efferatezze ma solo i loro risultati, e con un’elegante e significativa contrapposizione tra il bianco candido della neve e il rosso peccaminoso del sangue succhiato a vittime meritevoli o meno meritevoli. Non mancheranno nemmeno le sequenze a più alto impatto adrenalinico, come la scena di autocombustione di una donna contagiata dalla piccola vampira o quella pre-finale in piscina, in cui una grande vendetta avrà luogo. Ad avere un ruolo fondamentale è, invece, il percorso formativo e sentimentale di questi due ragazzini che si uniscono sotto i segni del “male” (altamente significativa la scena del loro primo bacio che avviene subito dopo che Eli ha consumato un altro dei suoi “pasti”), chi per pura fascinazione e curiosità, chi per necessità di sopravvivenza e insieme trovano il modo per non essere più soli in mezzo ad una società che sembra non vederli. Il tutto narrato senza ricorrere ad un uso strabordante di parole o di gesti, ma giocando efficacemente con una serie di lunghi silenzi e di sguardi penetranti e decisamente comunicativi. Oskar e Eli sono due personaggi che trasmettono tutta l’inesperienza dei pre-adolescenti per la vita sentimentale (entrambi non sanno cosa succede se si decide “di fare sul serio”), e tutta l’alienazione e l’incomunicabilità che spesso colpisce i ragazzini che non riescono ad inserirsi nella società, nella scuola, nella famiglia addirittura (esemplare la sequenza in cui Oskar va a far visita a suo padre e viene sorpreso a sua volta da una visita inaspettata, un uomo che molto probabilmente è il compagno di suo padre, ma di cui non conosce e non si preoccupa di conoscere nulla). Nell’incontro e nell’unione, trovano però il modo per comunicare e per trasmettersi sensazioni ed emozioni (quasi commovente l’espediente dei due di comunicare attraverso l’alfabeto Morse, battuto con le mani sul muro che separa i loro due appartamenti), cosa che sembra decisamente impossibile in una provincia come la loro, dove gli insegnanti non si accorgono di nulla e i genitori vanno ad ubriacarsi nei bar (la caratterizzazione dei personaggi di contorno che “riempiono” la periferia dove vivono Oskar e Eli, è veramente eccellente). L’indeterminatezza del finale, con un Oskar che corre su un treno verso una meta imprecisata, comunicando in Morse con un’invisibile (almeno a noi spettatori) Eli, riesce a trasmettere una sorta di speranza e di ottimismo, facendoci dimenticare che forse, il povero accompagnatore della ragazzina, da bambino aveva lo stesso volto angelico e inesperto del piccolo Oskar. 

 

VOTO: 8 

 



CITAZIONE DEL GIORNO

 

Adoro l`ombra delicata di colei che vuole che io esista. (Mel Gibson in "Ipotesi di complotto")


LOCANDINA

 

29 commenti su “Lasciami entrare

  1. “facendoci dimenticare che forse, il povero accompagnatore della ragazzina, da bambino aveva lo stesso volto angelico e inesperto del piccolo Oskar”

    Esattamente la stessa idea che mi sono fatto io!!!

    Ormai credo di aver esaurito tutti gli aggettivi per descrivere questo bellissimo film ^__^

  2. eh, sì, gran bel film davvero.

    concordo sull’importanza di sottolineare la scena in cui oskar è a casa del padre quando si verifica la visita del compagno del genitore. un momento che gioca una volta di più sulla metafora dell’attraversamento di soglie di confine (“posso entrare?”, “non ti sei accorto che abbiamo visite?”) e sull’ambiguità sessuale.

  3. weltall, ho notato che ha trovato consensi quasi ovunque questo film!

    Glore, non pensavo potesse piacerti, sai?

    Virgin, si anche secondo me quella scena è molto importante.

  4. Wow, 8 è un ottimo voto!! Mi hai fatto venire ancora più voglia di guardarlo (ma prima mi toccano “Seven Pounds” e “Yes Man”) ^_^

  5. Alè, vedilo vedilo!!

    Leonard, facci sapere!

    Cine, io Yes man l’ho già visto e devo dire che non mi è piaciuto moltissimo. Seven Pounds lo vedrò perchè una cineblogger mi ha messo curiosità ^^

  6. Eccellente analisi, che un film simile davvero stramerita.

    Molto interessante (non ci avevo assolutamente pensato) e plausibile l’ipotesi che l’uomo che l’accompagna abbia vissuto decenni prima, un’esperienza simile a quella di Oskar.

    Un saluto,

    Mr. Hamlin

  7. Visto ieri ed eccomi a ripescare la tua recensione che condivido riga per riga.

    Commovente e alieno, questo film è un oggetto così raro e prezioso che resterà nella memoria, ne sono certo.

    Anch’io ho pensato alla teoria del “vecchio” Oskar, e questo rende il tutto ancora più lancinante…

  8. molto molto bello. emoziona.

    peccato la presenza in sala di una decina di coattoni che ridevano per ogni cazzata e dicevano “che film di merda”. i cinema ormai so un disastro.

  9. ah cmq brava, l’idea che l’uomo che accompagna eli possa essere un altro oscar che è cresciuto è ottima e molto credibile.. nn c’avevo pensato ed è un valore aggiunto al film

  10. Bè, si, anche l’ambiguità sessuale di Eli è ben presente nella pellicola, sulla pedofilia del tutore, invece, non ci avevo pensato. Offre ulteriori spunti di riflessione. Grazie per avermelo fatto notare ^^

  11. Uno dei film più noiosi che io abbia mai visto. Gli ingredienti erano buoni, ottimi direi, una storia di vampirismo molto originale e romantica, ma non riesco a concepire Cinema senza Ritmo…

  12. ciao mi chiamo giorgio.
    Pochi giorni fa ho visto il film "lasciami entrare" e siccome seguo il tuo blog da tanti mesi ho voluto vedere la recensione del film…
    Hai avuto le mie stesse sensazioni!! le mie stesse emozioni! che film! anche la colonna sonora è molto bella.
    ciao ale.

  13. Ciao Giorgio, grazie mille delle tue visite e del tuo commento. Mi fa piacere che ci troviamo d’accordo su questo splendido film.

  14. Mi ha un pò deluso: pensavo meglio, troppo lento, troppo dilatato un film da un’ora e venti dilatato ad un’ora e cinquanta minuti…..non brutto ma neanche così bello come mi aspettavo……anche la loro amicizia l’ho trovata un pò vuota, non l’ho quasi sentita…….obiettivamente gli darei un 6,5….non di più……
    ciao!

  15. Io invece il rapporto tra i due bambini l’ho trovato tutt’altro che vuoto, anzi. Poi devo ammettere che il finale mi ha lasciato veramente con un macigno sullo stomaco, davvero molto potente.

  16. Si il finale risolleva un film un pò noioso, potenzialmente molto bello….peccato mi aspettavo molto di più….qualcuno addirittura mi aveva parlato di film eccellente!!!!!  Secondo me potevano farlo meno noioso con meno buchi di silenzio che si potevano risparmiare e rendere l’amicizia tra i due bambini più viva, che mi è sembrata un pò fredda (saranno le temperature di lì!).
    Ciao!

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