L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

REGIA: Andrew Dominik

CAST: Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Rockwell, Sam Shepard, Mary Louise Parker, Jeremy Renner
ANNO: 2007

TRAMA:

La banda dei fratelli James, Jesse e Frank, imperversa nell’America dell’Ottocento. Il mito di Jesse, criminale a favore del popolo, si impossessa del giovane Robert Ford che cresce nella venerazione del più famoso assassino americano, ma che arrivando a conoscerlo da vicino ne rimane deluso.

 



ANALISI PERSONALE

“Tu vuoi essere come me, o vuoi essere me?”, il grande Jesse si rivolge al piccolo Bob nella scena più significativa del film. E sta in questa domanda tutta l’importanza di questa pellicola, che non è affatto un western convenzionale. Una sola rapina ad un treno (girata con una maestria incredibile) e poi solo avventure private, rapporti interpersonali, racconti di amicizie e di famiglie, analisi psicologiche, sentimenti ed emozioni, consapevolezze e rassegnazioni. Due le anime del film: il mastodontico Brad Pitt (che ha meritato la Coppa Volpi all’ultima mostra del cinema di Venezia) e lo straordinario Casey Affleck (che meriterebbe sicuramente l’Oscar alle prossime premiazioni). A fare da spalla, egregiamente, a questi due grandissimi interpreti, arriva l’espressivo ed intenso Sam Rockwell. Una pellicola di due ore e quaranta che fatica a decollare, ma che (una volta decollata) non tarda ad impossessarsi dell’attenzione dello spettatore, ricca com’è di fascino, di incanto, di emozione, di profondità.

Jesse (Bradd Pitt) e Frank (Sam Shepard) James sono due famosissimi banditi sudisti. Il loro mito e la loro fama li precede. Si accompagnano ad una serie di criminali bonaccioni: Charlie Ford (Sam Rocwell), Wood Hite (Jeremy Renner) cugino di Jesse e Frank e Dick Liddle. Ad aggiungersi al gruppo, nonostante la riluttanza del più grande dei fratelli James, arriva anche il fratello di Charlie, Bob, estremo ammiratore del trentaquattrenne Jesse. Dopo aver condotto in maniera poco ortodossa una rapina su un treno, Frank decide di abbandonare la sua vita avventurosa e criminale e si ritira a vita privata. Jesse è lasciato solo con la sua famiglia. Una moglie e due figli, che forse non conoscono i segreti del proprio caro. Jesse, è ormai in declino, non può più fidarsi di nessuno e così comincia a liberarsi di personaggi scomodi, che gli sono stati amici.
Il leggendario bandito, forte, invincibile e  senza paura comincia a non uscire più di casa. Organizza rapine che non metterà mai in atto e si affianca solo ai due fratelli Ford, consapevole che la sua ora è ormai vicina.
Bob Ford è un giovane ventenne, cresciuto leggendo le avventure del fantastico Jesse James. Tutto quello che ha è una scatola nella quale ripone tutte le cianfrusaglie che gli ricordano il suo mito. La sua è una vera e propria venerazione, alla quale subentra una sorta di spirito di emulazione. Bob non viene mai preso sul serio però: né dai suoi fratelli, né dai fratelli James. Anche quando viene
ammesso nella banda, il suo è un ruolo marginale. Molto presto Bob, ha l’occasione di conoscere meglio il suo mito, la sua leggenda. E forse ha modo di capire molte cose. Il bandito gentiluomo non è più tanto gentiluomo, non combatte più per il popolo ed è solo un criminale. Alla venerazione si sostituisce il disprezzo dettato non solo dalla consapevolezza della vera natura di Jesse, ma anche dal rifiuto di questi. A Bob non basta essere come lui, Bob vuole essere lui. Nel senso che vuole appropriarsi della sua fama, vuole egli stesso essere un mito, una leggenda. Vuole l’ammirazione del pubblico, la venerazione che egli stesso ha rivolto a Jesse.

Crede di poter ottenere questo risultato in un solo modo: uccidere a tradimento il famoso bandito. Solo in questo modo può sostituirsi a lui. Dal canto sui Jesse, consapevole egli stesso di essere diventato qualcun altro, di aver tradito la sua natura, di essere ormai solo e incapace di sopportare determinati pesi, si lascia assassinare alle spalle: il leggendario bandito si mette a spolverare un quadro, consapevole del suo destino.
Bob, inizialmente fiero del suo atto di codardia e di tradimento, comincia ad inscenare a teatro la sua impresa. Ad accompagnarlo c’è il fratello Charlie, sempre più silenzioso e sofferente. Ottocento è il numero di rappresentazioni, segno della spettacolarizzazione del crimine che stava nascendo. Il pubblico osserva interessato e attento, ma disprezza il giovane Bob che non è diventato affatto un mito, anzi. Il suo intento è fallito e laddove sperava di potersi sostituire alla sua leggenda, è diventato, invece, bersaglio dei disprezzi e dei dileggi della gente che non vuole far altro che vendicarsi dell’uccisione del vero mito.

Interessantissimo il percorso formativo dei due straordinari protagonisti che, grazie ad una sceneggiatura impeccabile, vengono scandagliati psicologicamente in modo tale da mostrare di entrambi forze e fragilità, paure e inquietudini, sentimenti ed emozioni. Jesse, rimane sempre più sconvolto ad ogni azione violenta che compie, Bob rimane sempre più deluso dalla figura del suo mito. Di entrambi riusciamo a cogliere ogni percettibile cambiamento ogni minima crescita interiore, anche per via delle straordinarie interpretazioni. Funzionale, in questo caso, il bellissimo ed emozionante finale che sovrappone le due figure e ce le mostra nella loro vera natura, nella loro quasi delicatezza. Fa quasi pena il povero Jesse che si lascia tradire ed assassinare alle spalle e fa quasi pena il povero Bob che si aspettava ringraziamenti dalle famiglie delle vittime di Jesse e riconoscimenti dal pubblico e ottiene solo disprezzo. La crescita delle due figure, ottenuta non solo grazie alla sceneggiatura e all’interpretazione entrambe encomiabili, è mostrata anche attraverso una regia che ci regala dei primi piani (quasi indispensabili alla comprensione della crescita e della trasformazione del rapporto intercorrente tra i due)  e dei momenti nei quali man mano la figura di Jesse diviene sfocata, viene mostrata nell’ombra. La sua grandiosità e leggendarietà rimane pur sempre riconoscibile (stupenda la scena che precede l’assalto al treno con Jesse che staglia la sua ombra nel buio dei binari), ma piano piano quello sfocatura e quell’ombrosità cominciano a far parte dell’animo di Bob. Dominik, ha appreso diligentemente la lezione malickiana, ed è così che è riuscito ad inscrivere il sua straordinario racconto, in sterminati campi di grano nel quale ci si fa il bagno nella vasca e sotto cieli immensi con bianchissime nuvole sempre in movimento, quasi irrequiete. La straordinarietà dei paesaggi e dei colori è resa ancora più idilliaca (nonostante le vicende alle quali fanno da sfondo) grazie ad una fotografia a dir poco sublime.
E se tutto ciò (che è già tantissimo) non basta per convincere di essere di fronte ad un vero e proprio capolavoro, basti citare la partecipazione di Nick Cave (presente in un bellissimo cameo verso la fine del film) nella costruzione di una colonna sonora epica, toccante e molto commovente.

L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (e già il titolo porta con sé una sorta di poeticità) è una pellicola di non facile digestione per chi si aspettava rapine e sparatorie in puro stile western, ma che riesce a colpire violentemente lo spettatore dritto nel cuore grazie allo struggente e intenso scrutamento delle interiorità dei suoi protagonisti.

Regia: 9
Sceneggiatura: 9
Recitazione: 9
Fotografia: 9
Colonna sonora: 9
Ambientazione: 9
Voto finale: 9

 



CITAZIONE DEL GIORNO

E che tu ce l’hai con me? E che cazzo, tu ce l’hai con me??? Questo stronzo ce l’ha proprio con me!! (da "Taxi driver")


LOCANDINA


30 commenti su “L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

  1. No, Claudio: una recensione al giorno ^^. Ma molte le avevo di riserva sinceramente ^^

    Questo secondo me lo devi recuperare assolutamente!!!

  2. Contento che sia piaciuto decisamente anche a te. L’avevo inserito, in extremis, nella top 10 2007. Effettivamente hai un ritmo invidiabile…^^

    Ciao

    Chimy

  3. scrivi troppo!non ho tempo per due giorni di commentare e scrivere e tu vai avanti come un treno!non è giusto!lo devo ancora recuperare questo!la tua recensione al solito è molto convincente..speriamo bene!

  4. Parachimy avrei voluto inserirlo anche io nel classificone! Ma ho intenzione di rifarlo una volta che avrò recuperato quello che devo ^^

    deniel, non preoccuparti ho quasi finito le cartuccie nel mio fucile!!! (Cioè le recensioni che avevo da parte sono praticamente finite ^^).

  5. Per me è uno tra i migliori degli ultimi sette anni, fai te ^^

    Però ha fatto storcere il naso a molti…alla fine si riduce tutto ad una questione di gusti personali.

  6. Bello, è piaciuto molto anche a me. Sono d’accordo western è soprattutto l’ambientazione il resto è basato sulla psicologia dei protagonisti rappresentata con una profondirtà più che mai rara di questi tempi. Brava per la rece!

  7. Si Claudio, sarà che non ho visto tutto quello che c’era da vedere, ma per me è tra i primi 10 degli ultimi sette anni!!!

    Grazie mille Lilith ^^

  8. dunque un western introspettivo? esperienza inedita. ho letto un gran bene di qeusto film, ma mai così tanto entusiasmo.

    lo vedrò.

    mario

  9. Deve essere sicuramente un film bellissimo che purtroppo non ho visto. Da me è arrivato un martedì sera, l’hanno programmato fino al giovedì e poi tolto dagli schermi! Che rabbia!!
    Ciao, Ale

  10. Sono d’accordo, è un bellissimo film, grandi musiche del mitico Nick Cave. Mi ha stupito particolarmente l’interpretazione di Casey Affleck. E credo che Sam Rockwell dovrebbe essere molto più famoso perchè è un grande.

    Ciao!

    Alberto

  11. Anche il cameo di Nick Cave è strepitoso!!!

    Casey Affleck è da Oscar, anche se ha dei concorrenti davvero coi fiocchi…

    Sam Rocwell non è famoso? Se non lo è, lo merita sicuramente, è un bravissimo attore.

    Ciao Alberto ^_-

  12. Grandissimissimo film! io l’ho digerito alla grande, altrochè! felicissimo che sia piaciuto anche a te. Una delle cose più belle viste al cinema negli ultimi anni.

  13. Si sicuramente!! Io l’ho guardato con mia madre che continuava a ripetermi: Si, bellissimi paesaggi, stupenda fotografia, attori madornali…ma che noia!!! Io continuavo a guardare estasiata con gli occhi luccicanti, poi dopo la prima mezz’oretta forse, hanno cominicato a luccicare anche i suoi occhi!

  14. Bè Luciano, sapessi quante volte mi fai rimpiangere tu! 😛

    Comunque questo ti consiglio caldamante di recuperarlo, sono sicura che non ne rimarrai deluso ^_-

  15. Strepitoso film.. Pensavo che No country fosse inarrivabile, mentre ho trovato un altro prodotto dello scorso anno che quasi si avvicina… Entrambi con elementi western tra l’altro.. Peccato che questo abbia avuto meno spazio, almeno io personalmente ne ho sentito parlare poco…

    Stupendi i personaggi, che mi hanno ricordato molto deadwood (che è un telefilm western della HBO, anch’esso con personaggi molto complessi)

  16. Deadwood purtroppo non l’ho visto, ma ci feci un pensierino. Felice che ti abbia apprezzato questa strepitosa pellicola.

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