Lo sport preferito dall'uomo

REGIA: Howard Hawks

CAST: Rock Hudson, Paula Prentiss, Maria Perschy, Charlene Holt, Paul Langton
ANNO: 1964

TRAMA:

Roger Willoughby è responsabile delle vendite alla Abercombie e Fitch ed ha scritto un venditissimo manuale su come pescare nel migliore dei modi. Quando il suo capo lo “costringe” a partecipare ad un torneo di pesca, viene a galla che in realtà Roger non ha mai pescato in vita sua. Per non farsi scoprire e per aiutare le organizzatrici del torneo a non fare brutta figura, Roger sarà costretto ad imparare in poco tempo l’arte della pesca.

 



 

ANALISI PERSONALE

Howard Hawks era un maestro nel campo della screwball-comedy e non solo. Numerose sono le sue pellicole appartenenti a questo filone, una tra le tante anche questo Lo sport preferito dall’uomo che condensa in poco meno di due ore tutte i topoi di quella che è denominata anche la commedia degli equivoci. Un uomo e una donna continuano a beccarsi e a farsi i dispetti, ma in realtà covano un’attrazione l’uno nei confronti dell’altra. Attrazione dapprima negata, persino a se stessi, ma poi inesorabilmente talmente potente e prepotente da non poter essere più osteggiata, nonostante i battibecchi non danno alcun segno di terminare o anche solo di scemare. Grazie anche alla simpatica ed esuberante recitazione dei due attori protagonisti, questo film riesce a divertire e a far sorridere per le situazioni strampalate che colpiscono il povero Roger costretto a subire una serie di “angherie” e i numerosi malintesi dovuti al susseguirsi di episodi apparentemente ambigui. Ed è così che la sua fidanzata Tex lo trova prima con una bionda che sta cercando di farlo uscire da un sacco a pelo, poi con una bruna, Abigaile, che esce proprio dal suo letto e poi nuovamente con la bionda a cui manca il di dietro del vestito. In realtà c’è una spiegazione per ciascuno di questi avvenimenti, e noi spettatori che lo sappiamo non possiamo trattenerci dal sorridere di gusto ogni volta che Roger viene beccato con le mani nel sacco suo malgrado. Con questo film lo stereotipo dell’uomo che non deve chiedere mai viene completamente stravolto. Roger non solo è vittima più o meno consapevole di tre donne che non lo fanno respirare un attimo, ma soprattutto non brilla neanche nel campo di cui gli uomini sono i detentori del primato assoluto e cioè lo sport. Roger non sa pescare, addirittura non sa nemmeno nuotare. Ma deve assolutamente vincere questo torneo per non farsi beccare dal suo capo e per tenersi quindi il posto di lavoro. Numerosi i personaggi sgangherati che fanno da sfondo alle vicende della “coppia che scoppia”, primo su tutti il suddetto capo con tanto di toupè che di quando in quando si trova dove non dovrebbe essere o anche il finto indiano che lavora nell’albergo sul lago che studia sempre un metodo per racimolare soldi dai suoi clienti.

Tra orsi che appaiono all’improvviso terrorizzando il poco impavido protagonista, cadute nell’acqua, battute di pesca più o meno rocambolesche e baci rubati qua e là, Roger riesce miracolosamente e grazie ad una fortuna sfacciata (sono quasi i pesci a pescare lui e non viceversa) a vincere il torneo, ma soprattutto ad innamorarsi della terribile, ma frizzante ed esilarante Abigaile. Solo che alla fine, proprio lei che aveva premuto affinché Roger mentisse per poter dare lustro al torneo da lei organizzato, si rifiuta di cedere all’amore verso una sorta di impostore, di imbroglione e soprattutto si sente in colpa per avergli fatto perdere il posto di lavoro una volta che questi, dopo aver confessato tutto agli altri concorrenti, viene licenziato. Ma lo spettatore più smaliziato sa bene che una screwball-comedy che si rispetti non può affatto concludersi senza il bacio dei due scapestrati innamorati, bacio che arriverà sotto una pioggia torrenziale nel bel mezzo del lago.
Un allegro motivetto accompagnerà le diverse battute di caccia del fortunatissimo Roger che involontariamente ritornerà a casa col bottino più ricco, sconfiggendo anche il vincitore dello scorso torneo e un arzillo vecchietto, nonché suo fidato cliente,  del tutto determinato a batterlo. Roger cercherà di combattere onestamente, applicando gli stessi consigli da lui dispensati nel suo libro scritto seguendo i racconti altrui, ma alla fine saranno solo eventi fortuiti che lo porteranno alla pesca miracolosa. E a cadere nella rete, sempre suo malgrado, non saranno solo i pesci.
Lo sport preferito dall’uomo è una commedia leggera e divertente e spiritosa, a
tratti spassosa e coinvolgente. Molto probabilmente non rientra tra le migliori pellicole del grande Hawks, ma sicuramente colpisce per la qualità dei dialoghi, sempre velocissimi e piacevolissimi, ma anche sferzanti e sarcastici che non lasciano il tempo di respirare, ma solo di ridere e passare un po’ di tempo in allegria e spensieratezza.

VOTO: 7,5

 



 

CITAZIONE DEL GIORNO

Ciccio: "Dobbiamo dimostrare che siamo innocenti". Franco: "Se mi catturano dicono che sono reo… se mi catturano con te, dicono che sono reo con-fesso… chi mi salva?" (Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in "Per un pugno nell’occhio")


LOCANDINA

12 commenti su “Lo sport preferito dall'uomo

  1. Una bellissima commedia, semplicemente perfetta. Un tipo di cinema che rivedo sempre con nostalgia, preferibilmente nelle fredde giornate piovose (chissà perché)^^

  2. Ah, fantastico questo film: ricordo che lo vidi da bimbo e non riuscivo a smettere di ridere, poi fra l’altro le disavventure di Rock Hudson erano incredibili, una dietro l’altra!!!! 😀

    Gloria eterna al Sommo Maestro Hawks (che essendo l’idolo di John Carpenter per proprietà transitiva è anche il mio – inchino).

    Davide DG

  3. Eh già, anche se sono sicura che ha fatto sicuramente di moolto meglio, vedasi ad esempio l’esilarantissimo e scoppiettante La signora del venerdì. Comunque sia, questo film rimane comunuqe un grande esempio di screwball comedy.

  4. trama da far accapponare la pelle invece il film è delizioso e divertente… semplicemente la grandezza di hawks

  5. fantastico… se penso ai puerili tentativi dei nostri giorni di rivitalizzare il genere… che film ragazzi, lo ricordo con tanto affetto.

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