Lost mania: il telefilm è finito, ma il delirio continua

Giunto alla sua sesta e ultima stagione, il serial televisivo “Lost” ha mietuto davvero moltissime vittime. Dal 2004, anno di uscita del telefilm in America, fino al 2010, anno di conclusione assoluta, si può dire che sostanzialmente non ci sono stati grossi cali di audience, seppur qualche scossa c’è stata per forza di cose.

Quello che è certo, però, quando si parla di “Lost”, è che è raro trovare un semplice spettatore del telefilm, perchè più che altro si tratta di veri e propri maniaci-dipendenti che succhiano ogni possibile e immaginabile informazione inerente il serial da qualsiasi canale di comunicazione pensabile.

Il primo su tutti è ovviamente Internet, sfruttato a dovere sia dai fan che dai produttori e creatori della serie, che con il loro viral-marketing miratissimo e studiatissimo sono riusciti ad intrappolare nella loro fittissima rete milioni e milioni di telespettatori che hanno cominciato ad interrogarsi anche sulle minime caratteristiche secondarie presenti in ogni singolo episodio, fino a giungere a delle vere e proprie “experience” che hanno appassionato migliaia di utenti.

Non si ferma sicuramente qui l’esorbitante rete informatica che coinvolge ogni singolo aspetto di “Lost”, si potrebbero citare anche le centinaia di siti, blog, forum dedicati al telefilm che ha rivoluzionato la televisione americana e non solo. Partendo da un canovaccio quanto mai usurato e conosciuto, cioè il gruppo di superstiti che si ritrovano su un’isola deserta, “Lost” è riuscito a diventare uno dei più originali fenomeni televisivi mai esistiti, andando a sfociare nel metafisico e nel fantascientifico, con mostri neri che si aggirano per l’isola, botole misteriose, esperimenti scientifici, persone morte che tornano a “vivere”, paraplegici che ritornano a camminare, voci e sussurri che si aggirano nella foresta, viaggi nel tempo, templi e statue egizie, e infine limbi terreni e ultraterreni, metaforici e non. Senza considerare i vari binomi magistralmente affrontati nel corso di tutte le stagioni, a partire da quello natura/civiltà, passando per quello scienza/fede, fino ad arrivare a quello libero arbitrio/determinismo.

Altra grande forza del telefilm sono indubbiamente i numerosi personaggi tutti molto ben caratterizzati e delineati. Ogni spettatore ha così avuto modo di affezionarsi ed interessarsi maggiormente ad alcuni di loro piuttosto che altri, grazie alla costruzione narrativa molto approfondita che ne ha descritto la personalità al 100% con l’utilizzo dapprima di flashback pre-isola, poi di flashforward post-isola e, infine, di flashsideways che ci hanno fatto impazzire per tutta la sesta serie. Come dimenticare il grande John Locke, il primo personaggio in assoluto a comprendere in qualche modo la natura magica dell’isola; o Desmond Hume, l’unico in grado di resistere a grandi rilasci di forza elettromagnetica; o Sawyer Ford, il cinico “bastardo” che si trasforma in una specie di eroe; o Sayid Jarrah, l’iracheno ex-torturatore che troverà la pace solo sull’isola; o Juliet Burke, la dottoressa della fertilità portata sull’isola per risolvere il problema delle nascite; o Hugo Reyes il “cicciotto” amico di tutti con la battuta pronta; o Richard Alpert, l’uomo che non invecchia mai giunto sull’isola con la Black Rock e divenuto poi portavoce di Jacob; o Jacob stesso, protettore dell’isola a tutti i costi tanto da arrivare a richiamare dei candidati a sostituirlo in caso di morte; o l’uomo in nero, il cui unico desiderio è sempre stato quello di lasciare l’isola che non sentiva sua, salvo poi sfociare nella crudeltà più inaudita per raggiungere il suo obiettivo; o Ben Linus, capo dei famigerati “others” poi redento in seguito all’uccisione della figlia Alex; o Jack Shepard, dapprima cinico e testardo, oltre che cieco nei confronti dell’isola e di ciò che sta a rappresentare, fino ad arrivare a comprenderne la natura e a capire che il suo destino è quello di salvarla, e con essa tutti i suoi compagni d’avventura.

Ma finalmente, o purtroppo (a seconda dei punti di vista), “Lost” è finito dividendo in due gli spettatori di tutto il mondo. C’è chi si è ritenuto insoddisfatto dalla mole di misteri lasciati irrisolti, chi invece si è lasciato trasportare dalle immense emozioni che questo finale, molto profondo e significativo (al di là delle credenze religiose di ciascun telespettatore), è riuscito a trasmettere proprio alla luce del percorso formativo che ciascun personaggio ha intrapreso in seguito all’arrivo sull’isola.

Cosa è dunque quest’isola? Perché era così importante tanto da aver bisogno di un guardiano come Jacob, come sua madre prima di lui e via dicendo? Con gli ultimi minuti dell’episodio finale siamo giunti ad una risposta. Quella luce, il cuore dell’isola, che Jacob ha difeso per secoli dal fratello “cattivo” e che poi è passato per breve tempo nelle mani di Jack, fino ad arrivare ad Hugo (e chissà a quanti altri dopo di lui), è l’emblema della vita, della morte e della rinascita, così come ci era stato detto. E’, quindi, la possibilità delle anime di chi è morto, di redimersi dai propri peccati, di riuscire a staccarsi dal proprio vissuto, di riunirsi con le persone più amate nel corso della vita, e finalmente di andare “oltre”, di lasciar andare. Non ci è detto dove, giustamente, per far sì che sia ogni spettatore a decidere, in base alle proprie credenze.

Che cos’è stato “Lost” allora? “Lost” è stata l’avventura di alcune persone che si sono ritrovate unite dal destino e che hanno avuto la possibilità di lasciare le proprie vite “spezzate” per intrecciarsi a vicenda. E nonostante queste vite siano state vissute sull’isola (luogo magico e fantastico), sono come tutte le nostre vite, con rapporti d’amore, d’amicizia, di filiazione, di fratellanza, ecc…Il tutto inserito in un contesto ricco di misteri e di pericoli che nel corso delle stagioni sono stati più o meno rivelati. Al termine di questo viaggio straordinario si è giunti alla consapevolezza di essere stati scelti per un determinato motivo, fino al sacrificio estremo finale di Jack che riesce a salvare non solo l’isola, ma anche alcuni suoi compagni di viaggio (Kate, Sawyer, Lapidus, Miles, Richard e Claire), lasciando il compito di continuare a difendere l’isola a Hugo e a Ben.

Che cos’era allora quella “realtà parallela” a cui abbiamo assistito nel corso della sesta Stagione? Era una sorta di “limbo” creato da tutti i nostri amati-odiati “losties” in modo tale da incontrarsi finalmente, anche dopo la morte, e poter proseguire insieme il cammino. E’ così che abbiamo avuto modo di emozionarci enormemente col ricongiungimento di Charlie e di Claire, di Juliet e di Sawyer, di Jin e Sun con la loro bambina, di Hugo e di Libby, di Sayid e di Shannon, ma soprattutto di Jack e suo padre, Christian Shepard, il cui nome la dice lunga sul fatto che gli autori avessero le idee chiare sull’impianto complessivo del telefilm sin dall’inizio.

Così come l’intero “Lost” (a cominciare dalle magnifiche musiche di Michael Giacchino), ha detto, e continuerà a dire a lungo, nonostante sia finito, più di mille parole.

 

Pubblicato su www.livecity.it

 

18 commenti su “Lost mania: il telefilm è finito, ma il delirio continua

  1. In occasione dell'inizio della sesta stagione, anche io ho dedicato un post a LOST. Considero la serie quanto di più intenso e rivoluzionario mai visto in Tv e sono pienamente soddisfatto dal finale.

    Nessun uomo è un isola. Chi ha saputo vivere insieme agli altri con amore la propra esistenza può proseguire il proprio viaggio anche dopo la morte. E' un concetto che, se vuoi, può inserirsi anche nel percorso di "conversione" di Jack da uomo di scienza ad uomo di fede. Non è vero cioè, come lui sosteneva inizialmente, che "si vive insieme e si muore da soli", perchè è proprio nella morte – invece – che Jack scopre di non esser solo.

  2. Una grande serie, non c'è che dire. Mi resta ancora qualche piccolo dubbio sulla trama, ma in fondo come dice Rear Window, Lost è una serie ce bisogna accettare e capire da "uomini di fede" e non da "uomini di scienza". La cosa che ho apprezzato di più è stata, a parte i personaggi tutti straordinari (su tutti Locke e Ben) il simbolismo profondo che pervade tutt e 6 le stagioni: di fatto la stessa isola non è altro che un simbolo, un simbolo che rappresenta l'equilibrio del mondo, l'qeuilibrio fra bene e male. Bellissimo il finale, che ho apprezzato tantissimo perfino commuovendosi un pò (anche se ho da ridire sul fatto che Sayd si ricongiunga a Shannon, in fondo la donna della sua vita era un'altra no?).

  3. Rear, perfettamente d'accordo, infatti una delle cose più straordinarie e per me, commoventi, di Lost è stata proprio la "conversione" di Jack.

    Verdoux, è vero Locke e Ben sono forse i personaggi più importanti ed emblematici di Lost, insieme a Jack e al suo intero percorso formativo secondo me. Nulla toglie che ce ne sono stati molti altri indimenticabili come Sayid, Sawyer (almeno quello dei primi tempi), Desmond, Richard…
    Per quanto riguarda il ricongiungimento di Sayid e Shannon io l'ho reputato plausibile perchè alla fine è Shannon che ha condiviso con Sayid la parte più importante della sua vita, quella sull'isola, e non Nadia (anche se magari l'amore per Nadia è stato più grande).

  4. C'ero anche io tra gli spettatori più che ansiosi di Lost. Piano piano però ho smesso di cercare info sui moltissimi spunti che dava. Forse sapevo che un casino del genere non poteva essere risolto.
    C'ero anch'io tra quelli che hanno pianto alla fine, forse increduli per la fine della serie.

    Gegio.

  5. COME FAREMO ADESSO?!

    ?_?

    Ormai Jack, Desmond, Hugo & Co. erano diventati amici di famiglia!!!

    😀

    Bellissimo post!

    Anche se, lo sai, per me Jack era figo fin dall'inizio!!! 
    ^^

    Grandissima storia, grandissimi personaggi, musica eccezionale….
    Un film che è durato sei anni.

    Insuperabile.

  6. Si, veramente, un pezzo del mio percorso formativo, anche se può sembrare esagerato. Comunque è vero a te è sempre piaciuto Jack, anche se non riesco a capire come potesse piacere il Jack del passato 😛 No vabè a parte gli scherzi, davvero un gran personaggione. L'ultimo fotogramma finale di Lost, quello con l'occhio che si chiude, rimarrà indelebile nella mia memoria.

  7. come ho scritto più volte sul mio blog, Lost è stato quasi una droga per me 😛 ..
    E mi ripeto anche qui…purtroppo per me è finito molto prima della VI serie … e questo finale mi ha lasciato del tutto indifferente -.- . probabilmente delusa:( ..( ma questo dall'inizio della stagione…)
    Speravo emozionasse anche me… invece mi ha solo innervosita 😀 .
    C'erano molti aspetti affascinanti… sembra che tutto sia rimasto un pò sospeso. Secondo me.

    Comunque ….. loveeeeeeeeee Lost!!! ;D 

  8. Fino alla quinta serie era droga anche per me. Aspettavo la puntata con ansia e non ne perdevo una manco sotto tortura 🙂 . per l'ultima non è andata così. e purtroppo non sono soddisfatta dell'epilogo. Mannaggia daiiiii :((((

    Anche se rimane il top delle serie …Sawyer nel cuore   . … 😀

  9. Sawyer è sempre stato uno dei miei tre personaggi preferiti insieme a Locke e Sayid. Poi uno me l'hanno fatto morire e gli altri due man mano me li hanno fatti diventare sempre più inutili o "invisibili". In quest'ultima serie Sayid praticamente ha fatto lo zombie e Sawyer praticamente non ha fatto niente. Un peccato per questi due personaggi secondo me.

  10. verissimo. E questo è uno degli aspetti che non mi sono proprio andati giù nell' ultima serie. peccato davvero. Sawyer erano in assoluto il mio preferito ( va bhè, sotto mooolti aspetti ^^)  … ma anche Sayd .. ma i loro personaggi sono diventati assolutamente insignificanti  . peccato

  11. caspita….io ho scritto giusto ieri un post che è circa l'opposto di questo…se non altro non sono l'unico ad averne discusso!
    Poi vabbè…io sono un po' un caso a parte perchè il telefilm l'ho visto ma l'ho sempre ritenuto più che sopravvalutato (il finale poi mi ha sbigottito per quanto è osceno)…detto questo l'unica cosa che mi chiedo veramente è…cosa hai trovato nelle musiche?! Io le ho sempre trovate uno dei peggiori difetti del telefilm!

  12. Yvanie, c'è da dire però che se alcuni personaggi prima grandiosi sono passati un pò in secondo piano, ne abbiamo avuti di nuovi micidiali come Flocke e di vecchi "sbiaditi" che hanno assunto nuovi e impensabili contorni come Jack.

    Zenn, io le trovo fantastiche le musiche, sono emozionanti e coinvolgenti e sempre azzeccate alle immagini. Poi va bè, posso comprendere il malconento per il finale, ma quello che cercavo io non era una risposta ai millemila misteri (che tra l'altro secondo me sono stati quasi tutti risolti) ma un percorso interessante ed emozionante di ciascun personaggio (i personaggi per me sono la vera anima di Lost) e questo c'è stato eccome. Ancora mi vengono i brividi con Ben sulla panchina che non entra o con Locke che si alza dalla sedia a rotelle ed entra, per esempio.

  13. Il finale originale prevedeva Eko che sodomizzava Kate, lo hanno detto al TG1, però poi è stato cancellato perché il Papa temeva la nascita di una nuova religione attorno al profeta Eko e al suo stendardo sacro e da lì hanno riscritto il finale in quello che purtroppo tutti abbiamo visto.
    Pierrot

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.