Prova a prendermi

REGIA: Steven Spielberg

CAST: Leonardo di Caprio, Tom Hanks, Christipher Walken, Martin Sheen, Nathalie Baye, Amy Adams, James Brolin
ANNO: 2002

TRAMA:

E’ la storia vera di Frank Abignale che all’età di 16 anni comincia ad assumere diverse identità. Prima della maggiore età è stato pilota d’aerei, professore, dottore, avvocato, nonché abilissimo truffatore e falsario. Sulle sue tracce il detective Carl Hanratty per cui riuscire a catturare il furfantello diventerà quasi una ragione di vita. Tra i due nascerà un rapporto di rispetto e affetto reciproco e anche dopo la conclusione della corsa, continueranno a mantenere i contatti.

 


ANALISI PERSONALE

Solo Spielberg poteva trasformare una storia vera in una sorta di favola che ci fa sognare, ci fa sorridere, ci fa commuovere e a tratti riflettere. Solo Spielberg poteva far recitare la parte di un sedicenne, all’allora ventottenne Leonardo di Caprio, riuscendo a rimanere del tutto credibile. Solo Spielberg poteva farci parteggiare per il furfante, costruendo attorno a lui una situazione tale da indurlo a comportarsi in quel modo e tale da farci giustificare i suoi torti e le sue malefatte. La forza di questa pellicola, al di là del suo regista sognatore che ci rende dei sognatori, sta proprio nei due protagonisti principali, interpretati egregiamente da un Leonardo di Caprio più bravo che mai e da un Tom Hanks che conferma la sua grandezza di attore. Due personaggi molto diversi, ma sicuramente complementari. L’uno non esiste se non esiste l’altro, l’uno non scapperebbe se non ci fosse l’altro a rincorrerlo e l’altro non lo rincorrerebbe se lui non scappasse. Insomma, due personaggi che in realtà sono le due facce di una stessa medaglia.
Nonostante i numerosi “dispetti” che il giovane furfante fa al suo inseguitore più vecchio, i due non possono fare a meno di fronteggiarsi con cortesia e soprattutto con rispetto. Carl è quasi sempre sul punto di acciuffare il falsario, ma questi con la sua grande furbizia ed abilità riesce a sfuggirgli con numerosi stratagemmi. La storia è ambientata negli anni ’60 e ci catapulta in quell’epoca grazie ad una perfetta ricostruzione di ambienti, costumi, trucci e pettinature. Di particolare interesse anche la bellissima colonna sonora che ci restituisce favolosi pezzi d’epoca, come Come fly with me di Frank Sinatra ma non solo e che sottolinea alla perfezione le varie fasi della fuga di Frank (che si ritroverà a falsificare assegni in quasi tutto gli stati d’America, ma anche in Europa e in altre parti del mondo) e i suoi vari  e altalenanti stati d’animo. Molte le sequenze che si ricordano e che rimangono impresse per l’abilità con cui sono girate o per l’emozione e il sorriso che regalano: ad esempio quella in cui Frank è a cena dai genitori della sua fidanzata e subito dopo si ritrova con loro su un divano a canticchiare impacciato una canzone da karaoke passata in tv (scena che mostra in tutta la sua
tenerezza, il ragazzo desideroso di affetto e di un focolare familiare); ma anche quella molto divertente in cui il ragazzo è alle prese con una bellissima donna (Jennifer Garner) che gli chiede dei soldi per passare la notte con lui e quando si accordano per mille dollari, lui le porge un assegno (ovviamente falso) di 1400 dollari, facendosi restituire addirittura il resto; o, infine, quella molto commovente nella quale il ragazzo si reca disperato alla casa di sua madre per scoprire, guardandola dal di fuori della finestra, di avere una sorellina.

Comincerà in piccolo il ragazzo, fingendo di essere l’insegnante di francese della sua classe al liceo, ma poi continuerà in grande divenendo un esperto falsario di assegni, carte di credito e tessere di ogni tipo. Con la sua faccia tosta e il suo fascino riuscirà a spillare soldi su soldi e a farsi passare quasi sempre per un uomo adulto, nonostante la tenerissima età. Ma dietro la spensieratezza e leggerezza con le quali effettuerà le sue truffe, si nasconde un sentimento ben più profondo di vendetta e di rivalsa per i torti subiti dal padre, ridotto in miseria dal fisco che si ritroverà senza il becco di un quattrino e costretto a lavorare duramente per continuare a pagare i suoi debiti. Un padre oltremodo adorato dal ragazzo che desidererebbe vederlo tornare con quella madre francese che da tempo si è risposata e che farebbe di tutto per rivedere la sua famiglia unita, dopo quella frattura che causò il suo vagabondare solitario per il mondo. “Due topolini cadono in un secchio pieno di latte. Uno annega e l’altro riesce a trasformare il latte in burro e a saltare così fuori dal secchio. Io sono il secondo topolino”, questa era la parabola e l’insegnamento che suo padre (uno straordinario Christopher Walken) gli raccontava da ragazzino e questa sarà la massima che applicherà durante gli anni della sua corsa in giro per il mondo. Tenterà di uscire fuori dal secchio con le sue sole forze e di restituire a suo padre tutto ciò che gli hanno tolto, compresa la dignità. Più volte sarà sul punto di mollare (quando scopre che sua madre si è risposata o quando si innamora di una giovane e svampita infermiera con la quale si fidanza e che gli permette di lavorare insieme a suo padre avvocato, interpretato da un incisivo Martin Sheen), ma alla fine, a causa del destino e della sua stessa natura, sarà costretto a proseguire la corsa con il detective sempre alle sue calcagna. Non ha tutti i torti il ragazzino che truffa la gente, anche se riesce ad accumulare, rubandoli, quasi quattro milioni di dollari e, ovviamente, non ha tutti i torti il poliziotto che si ostina come non mai a volerlo acciuffare, anche se sembra quasi comprenderne le motivazioni. L’altro elemento che li accomuna e li avvicina è la solitudine che pesa come un macigno sulle vite di entrambi. Due solitudini molto diverse, ma entrambe molto forti e determinanti. Due solitudini che riescono ad unirli e a renderli vicini, anche se lontani, sia fisicamente che idealmente. Costruire un rapporto di fiducia sarà un’impresa assolutamente ardua, ma i due ci riusciranno anche perché, come ci insegna la morale principale di questa bellissima favola, è inutile continuare a scappare se non c’è più nessuno che ti insegue.

 
VOTO: 8,5

 



CITAZIONE DEL GIORNO

I domestici sono nemici pagati. Io il mio non lo pago per non offenderlo. (Toto’ in "Signori si nasce")


LOCANDINA


33 commenti su “Prova a prendermi

  1. Film apparenemente “minore”, ma in realtà fondamentale nella filmografia spielberghiana perché recupera, dopo un periodo un po’ incerto quella cifra sognante e favolistica tipica dei migliori lavori del regista. Lo stesso Spielberg ha ammesso di aver girato il film con grande entusiasmo e freschezza, libero com’era dall’ansia “da capolavoro” che connotava invece le pellicole immediatamente precedenti (penso soprattutto a “A.I.” e “Minority Report”, che proprio per questo erano risultati un po’ ingessati).

    E il risultato si vede: bentornato Steven!

    Davide DG

  2. Davide, credo che tu abbia ragione, anche se a dirla proprio tutta a me sono piaciuti moltissimo anche quei due film ^^

    Dome, ma dai, non pensavo!!!!

  3. Anche a me sono piaciuti molto, ne facevo solo un discorso di gerarchia e importanza nell’evoluzione del suo stile e della sua poetica 😉

    Davide DG

  4. Si si, infatti mi trovi più che d’accordo. Solo che ho ribadito che mi piacciono perchè invece molti storcono il naso di fronte a queste pellicole ^^

  5. catch me è un grandissimo film

    e, finalmente, trovo qualcuno che adora “la guerra dei mondi”.. ohhhh era ora ! 😀

    Davide se ti va, leggi cosa ho scritto nel mio blog su questo film, così mi dici la tua.

  6. Non l’ho ancora visto, anzi, confesso che l’ho sempre un po’ snobbato (non saprei nemmeno io spiegare perchè, boh?). Forse è il caso di superare questo blocco psicologico ^^

    Ciao,

    Lore

  7. film molto divertente, che ho visto due volte e che non vorrò rivedere mai più.

    al tuo 8,5 sostituirei un 7 tondo tondo.

  8. divertente ma nulla più… è il classico esempio del cinema di spielberg pieno di quel suo mondo sognante anche in un contesto molto serio…

    è una critica? o è il pregio del suo cinema?

  9. Questo bellissimo film di Spielberg (tra i suoi migliori film) mi ricorda (ma non è un remake) un film del 1960, “Il grande impostore” di Robert Mulligan basato però sulla memoria eidetica del protagonista, un frizzante Tony Curtis. Da questo film (e dal romanzo da cui è tratto) ha preso spunto il serial Jarod (che non ho seguito). Mi hai ricordato questo aspetto della memoria eidetica, capacità posseduta da poche persone. Abagnale Jr possiede questo tipo di memoria? Dopotutto è capacissimo di “inventarsi” grande falsario, medico, avvocato. Ti ringrazio.

  10. Spielberg le cose migliori le fa appunto quando tutto il resto del mondo (e soprattutto lui) non crede stia facendo il *filmone*. Spielberg è un bambino, però bravo è bravo.

  11. Lo vidi al cinema, quindi lo ricordo un po’ poco… Ricordo che lo avevo trovato un po’ spento, per essere Spielberg… Mi era piaciuto di più il libro (ma questo vale poco: mi piace SEMPRE di più il libro).

    Dopo questo otto e mezzo però lo riguarderò, forse l’ho sottovalutato.

  12. Adoro!Adoro!Adoro!..questo e The Terminal (questo però dotato di una vela malinconica) sono due film a cui tengo molto perchè dimostrano l’essenza di Spielberg: un sognatore che sa far sognare senza risultare patinato o forzato. Il più grande raccontastorie della sua generazione, una sorta di zio che viene dalle terre lontani e ogni volta lo aspetti perchè sai che ti racconterà, aggiungendoci elementi di fantasia, de suoi viaggi e dei suoi incontri.Questo è Spielberg.

  13. Evvai Davis!!!! Concordo, anche The terminal è una bellissima favola!!! Sono d’accordissimo anche sulla definizione che hai dato a Spielberg ^^

  14. Gran bel film! puro divertissement spielberghiano! certo “Incontri ravvicinati”, “Duel” e “Sugarland express” sono cose di un’altra categoria…poi ci sono certe favole per bambini di tutte le età a cui affettivamente sono parecchio legato, Indy expecially…lo stiamo aspettando!!!

    Non si vive di solo cinema “impegnato”, nel modo più assoluto 😉

    Un salutone, a presto

  15. Tutti i film di cui parli devo ancora recuperarli!!! Comunque sono d’accordo, questo film è un vero e proprio divertissement, che non manca però di emozionare!

  16. Un film che riesce a mixare il tutto con sapiente leggerezza e maestria! Grande cast, ma soprattutto un grande Spielberg!
    Ciao, Ale

  17. Grande film, uno dei migliori spielberg degli ultimi 20 anni, e un di caprio sorprendente e ormai promosso al ruolo di attore vero. Peccato che poi il buon spielberg affondi in sontuose porcate tipo “la guerra dei mondi” (ciao davide… eh eh).

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