San Valentino di sangue 3D

REGIA: Patrick Lussier

CAST: Jensen Ackles, Jaime King, Kerr Smith, Kevin Tighe, Edi Gathegi

ANNO: 2009

 

TRAMA:

 

Nella cittadina mineraria di Harmony, un incidente alle miniere causa la morte di cinque persone. L’unico sopravvissuto, Harry Warden, risvegliatosi dal coma, torna a reclamare vendetta facendo una strage nel giorno di San Valentino.

 

 


 

ANALISI PERSONALE

 

Remake di uno slasher di nicchia degli anni ’80 (il preferito di Tarantino per intenderci), questo San Valentino di sangue in realtà sarebbe uno dei tanti visti e rivisti horror di nuova generazione senza nulla da dire. L’elemento che lo contraddistingue però, e non è cosa di poco conto, è la tecnologia 3d ideata per accompagnare le scene più splatter e gore facendo in modo che lo spettatore si senta veramente minacciato dallo stesso piccone che il terribile villian di questa pellicola utilizza per fare stragi a destra e a manca. Ma non solo, più volte lo spettatore si ritrova a salvare sulla sedia proprio perché si sente quasi imprigionato all’interno dei cunicoli delle miniere o minacciato dai fucili di chi vuole sbarazzarsi del serial killer mascherato. Sicuramente questo non basta a sorreggere una pellicola dalle fondamenta deboli, però è indubbiamente un primo passo molto interessante soprattutto per la cinematografia di stampo orrorifico che su questo genere di espedienti, e cioè il più possibile coinvolgimento visivo e sensazionale dello spettatore, si basa in prima istanza. Certo, rimane il fatto che gli horror più riusciti e più valenti sono quelli dotati di sottotesti interessanti, che portano a considerazioni su argomenti vari che vanno dalla politica, alla religione, alla società, ecc…, sui quali poggiare “una coperta” di effetti speciali che mostrano frattaglie, sangue, arti mozzati e chi più ne ha più ne metta (giovamento che accompagna ovviamente solo i sostenitori del genere).

Non è questo il caso di San Valentino di sangue che può essere considerato più che altro un “vile” divertissment cinematografico atto a saziare solo la sete sadica dello spettatore che si crogiola, e si spaventa molto anche, con tutte le teste che vengono squartate dal piccone del serial killer e con tutti i cuori che vengono amorevolmente impacchettati in scatole per dolcetti di San Valentino. Per il resto bisogna accontentarsi di un cast poco convincente, di una sceneggiatura piena zeppa di luoghi comuni e soprattutto di dialoghi oltremodo imbarazzanti, di una soluzione finale non solo eccessivamente banale e suggerita in vari momenti della pellicola, ma soprattutto “saccheggiata” da un horror francese di ben altro livello (di cui non diciamo il titolo per non rovinare la sorpresa a chi quell’horror non l’ha ancora visto).

Comincia come uno dei più, ormai, classici tenn-horror, con degli studenti universitari che vanno a  fare baldoria nella miniera sede del terribile incidente e che vengono sorpresi dall’arrivo dell’unico sopravvissuto in cerca di vendetta; ma poi si svolge in maniera totalmente diversa dato che l’attenzione si sposta nel periodo successivo di 10 anni in cui gli unici quattro sopravvissuti di quella strage sono ormai diventati uomini e donne, mogli, mariti e genitori. E laddove tenta maldestramente di assumere profondità e spessore, la pellicola fallisce inesorabilmente.

Cosa resta allora? Resta che stiamo parlando di un pazzo armato di piccone che fa fuori più gente possibile, di ragazzi e ragazze (una delle quali completamente nuda nell’atrio di un motel) che venono trucidati e massacrati a sangue freddo, di sangue che schizza da tutti le parti e di ambienti claustrofobici e asfissianti come le gallerie strette e buie della miniera. Tutte caratteristiche che possono accontentare solo i veri appassionati del genere e che, forse, possono peggiorare ulteriormente la situazione con tutti gli altri.

Dunque, San Valentino di sangue, è una pellicola che ha doppia valenza: negativa per chi non ama l’horror, o per meglio dire una sua branca come lo slasher privo di qualsiasi profondità di contenuti; negativo per tutti gli altri.

 

VOTO: 5,5/6

 

 


 

CITAZIONE DEL GIORNO

 

"La paura tende ad impressionare" (Grindhouse)

 


LOCANDINA

 

16 commenti su “San Valentino di sangue 3D

  1. più ne leggo e più mi rammarico di non avero potuto vedere XD.. purtroppo da noi non ci sono sale abilitate per il 3D peccato ç_ç aspetterò di noleggiarlo con quei simpatici occhialini colorati che sicuamente schizzaranno via dopo i primi dieci minuti per il troppo ridere XDDDDD

    *Asgaroth

  2. Buona recensione.

    Citazione del giorno: “Certo, rimane il fatto che gli horror più riusciti e più valenti sono quelli dotati di sottotesti interessanti, che portano a considerazioni su argomenti vari che vanno dalla politica, alla religione, alla società, ecc…, sui quali poggiare “una coperta” di effetti speciali che mostrano frattaglie, sangue, arti mozzati e chi più ne ha più ne metta (giovamento che accompagna ovviamente solo i sostenitori del genere).”

    Considerazione davvero imbarazzante…

  3. Asgaroth, è un film che si fa guardare dagli appassionati senza troppe pretese però.

    Utente anonimo, imbarazzante in che senso? 🙂

  4. La devo dire da qualche parte. Ieri sera un amico mi fa “fichissimo San Valentino di Sangue, altro che quella ca**ata di Star Trek che mi avevi consigliato!”.

    Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno…

  5. Il film è probabilmente piaciuto a molti per via degli incassi, ma non ne sono stato attratto anche perché dalle mie parti non vi sono sale 3d. Ho preferito vedere Star Trek.

  6. L’ho visto ieri sera al Warner Village di Roma. E’ ridicolo! Può funzionare (forse) con un pubblico adolescente e non appassionato del genere horror. Meglio visionare altri film in 3d.

  7. Bè, così tanto male secondo me non è. E’ uno slasher un pò così…ma si fa guardare insomma. Ho visto di molto, ma di molto peggio.

  8. Io non l’ho boccio. La mediocrità fa parte di quasi tutto il genere slasher, però l’innovazione del 3D è ben amalgamata alla (esile) trama.

    6+.

  9. Concordo abbastanza con la recensione,non sono d’accordo però sulle considerazioni sul finale (che trovo ben riusciuto e non banale) perchè:

    SPOILER SPOILER SPOILER

    L’assassino metaforicamente rappresenta il marcio della città e l’amore distorto e malato dei due uomini verso la ragazza,per tutto il film viene mostrato come sia il marito che l’ex della donna siano animati da istinti possessivi e non da amore sincero.Quando tutto finisce e la donna dice “ti amo”,ritornando nell’ipocrisia dalla quale era partita,al marito e subito dopo viene mostrato il killer (l’amore malato) ancora vivo.E’ ben riuscito.

  10. Ma sinceramente sti finali scontatissimi con sdoppiamenti della personalità, hanno un pò rotto i maroni…almeno secondo me eh?

  11. Il film non è malaccio, visto e considerato che ha una trama e non si limita a corpi sgozzati e maciullati in vario modo. Per un horror di questi tempi, avere elementi di questo tipo è grasso che cola. Ma ovviamente il genere fornisce di molto meglio e persino io che di horror ne mastico poco, ne ho visto di migliori. Sono andato a vedere questo film per vedere la tecnologia 3D, ero curiosissimo ed un po’ mi ha deluso, ma probabilmente è solo perché siamo agli inizi. Speriamo bene.

    Ciao

  12. L’ho visto ieri sera, mi aspettavo una ciofeca salvata solo dal 3D e invece non l’ho trovato affatto male, anzi… sia per la trama che per una volta non si limitava a darci un thriller senza faccia ma cercava anche di far ragionare gli spettatori mettendoli di fronte ad un “whodunnit?” non troppo immediato.

    E gli effetti 3D, nonché quelli splatter, sono veramente una meraviglia!!

  13. Babol, bè sul Whodunnit però sinceramente si potevano sforzare di più, dato che secondo me si capiva sin dal primo fotogramma…

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