Sorgo rosso

REGIA: Zhang Yimou

CAST: Gong Li, Jiang Wen, Ting Rujun, Liu Tj
ANNO: 1987

TRAMA:

Julier, di famiglia povera, viene barattata con un mulo dai suoi genitori che la  vendono ad un vecchio lebbroso che la sposa rendendola padrona del suo campo di sorgo. Nel viaggio in portantina per raggiungere la casa del marito, la donna è vittima di un assalto da parte di un brigante che vuole violentarla, ma viene difesa da un servo Yu, che dopo aver visto il suo volto se ne innamora perdutamente. In seguito alla morte misteriosa del marito, Julier sposerà Yu, conducendo una vita felice nella sua azienda di sorgo e dando alla luce un bellissimo bambino, fino a quando…

 


ANALISI PERSONALE

Questo è il primo film del grande regista Zhang Yimou (Lanterne rosse, Hero, La foresta dei pugnali volanti), e possiamo già notare delle doti non comuni.

La prima parte del film è una vera e propria favola, ammaliante e appassionante. Seguiamo le vicende di Julier quasi immedesimandoci in lei e sperando che le cose non peggiorino per la giovane donna innamorata di un servo. Il film comincia proprio con un suo primo piano all’interno della portantina, primo piano intenso ed affascinante, avvolto dal rosso della portantina, rosso che contrassegna praticamente tutta la durata della pellicola. Rosso è il sorgo che Julier produrrà all’interno dell’azienda del marito defunto, rosso è il sangue che verrà versato alla fine del film. Rosso è il tramonto col quale si conclude, in un fotogramma spettacolare, la pellicola.

Ma procediamo con ordine. Si parlava della prima parte del film, nella quale seguiamo la protagonista nel suo viaggio, ammirando luoghi da sogno, fino all’arrivo al campo di sorgo pieno di verde e di piante più alte degli stessi uomini, campo nel quale, il servo Yu, dopo aver rapito Julier che si recava a salutare i propri genitori, fa “strage” di alcune piante in modo tale da creare una sorta di letto e possedere in un crescendo di musica e passione la donna amata. Mai una scena di sesso (anche se non viene mostrato nessun momento dell’atto ma solo il preludio), è stata così intensa e forte come questa, con un sottofondo musicale da brivido. I due alla fine si sposeranno e daranno alla luce un bambino che è il padre dell’uomo che narra la storia e che non si vede mai (in pratica il nipote di Julier e di Yu). Bellissime le scene di Julier con gli “operai” della sua azienda, intenti a produrre il tanto amato vino o a scuoiare animali (questa scena non è indicata ai deboli di stomaco, dato che è molto cruda). Bellissimi tutti questi momenti da favola all’interno del campo da sorgo e dell’azienda del marito defunto nel quale assistiamo a canti folcloristici e balletti divertenti.

Nella seconda parte, invece, assistiamo all’assalto del campo da parte dei Giapponesi, che vogliono costruirvi una strada e che non guarderanno in faccia a nessuno pur di raggiungere i propri obiettivi, costringendo gli stessi operai a trucidarsi l’uno con l’altro. Sinceramente ho trovato questa seconda parte un po’ troppo noiosa e carica di significati politici (di cui il rosso è ovviamente una metafora portante), assalti, battaglie, sangue e vino a più non posso, che per quanto magistralmente resi, alla lunga portano a storcere leggermente il naso. Tutti gli uomini dell’azienda decidono di tendere una trappola ai Giapponesi costruendo delle bombe incendiarie proprio con  la grappa di sorgo così amorevolmente prodotta. Alla fine moriranno tutti in un finale tragico e apocalittico. Morirà Julier, così come Yu, in uno sfondo rosso di eclissi solare che rende il finale ancora più epico, accompagnato dal pianto lamentoso del loro piccolo bambino.

Complessivamente ho trovato questo film davvero perfetto, ottima ambientazione così ricca di colori forti e intensi, soprattutto il rosso come suddetto; bellissima colonna sonora, discreta recitazione e sceneggiatura quasi perfetta (ho guardato il film in lingua originale, quindi sono stata costretta a leggere i sottotitoli visto che, mea culpa, non conosco il cinese :P). Ma la cosa che più mi ha colpito degli aspetti di questo bel film è stata la fotografia. Sono rimasta più di una volta estasiata di fronte ai numerosi bellissimi fotogrammi che mi si paravano davanti agli occhi: fotogrammi del campo, fotogrammi di un tramonto stupendo, fotogrammi di lune così luminose da apparire quasi verdi fosforescenti, fotogrammi dei primi piani della bellissima Gong Li.


 

Non sono mancati neanche i momenti divertenti, come quando Yu ubriaco e deluso dell’iniziale rifiuto di Julier, urina allegramente e impunemente in tutti i fiaschi di vino faticosamente prodotti precedentemente dalla stessa Julier e dai suoi operai. Azione che renderà il vino più squisito e saporito di prima per la gioia di tutti. Ma anche la stessa scena dell’iniziale rifiuto di Julier che sbatte fuori l’amato Yu, sempre ubriaco (e come non esserlo in un campo di sorgo rosso?), mi ha strappato più di un sorriso.

Insomma un film intenso, evocativo, espressivo e passionale che vinse giustamente l’Orso d’oro al festival di Berlino nell’88. Consigliato agli appassionati di buon cinema, sconsigliato a chi odia le cineserie 😛

 

Regia: 8
Recitazione: 8
Sceneggiatura: 8
Fotografia: 9,5
Colonna sonora: 8
Ambientazione: 9
Voto finale: 8,5


 


CITAZIONE DEL GIORNO

Non commettiamo il peccato di voltare le spalle al tempo. (Da "Cast Away")

 


LOCANDINA

 

7 commenti su “Sorgo rosso

  1. Ce l’ho in dvd. Prima o poi riuscirò a vederlo. Più o meno me ne mancano 30 di dvd, poi riprenderò a comprarli. Comunque da quello che dici deve essere molto bello. Alla prossima. Edo

  2. Veramente un bellissimo film, con un finale amaro. L’ho appena visto e devo dire che alcune scene mi rimarranno in mente per sempre. Film ottimo, adesso devo solo più cercare gli altri di questo regista e sperare che siano ottimi come questo. Edo

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