The Room: chi troppo vuole nulla stringe rimanendo letteralmente con un mucchio di cenere tra le mani

Kate e Matt vanno a vivere in una grande casa da ristrutturare dove cominciare una nuova vita insieme. Presto scoprono che c’è una stanza molto particolare, all’interno della quale qualsiasi desiderio diventa realtà. Ma il prezzo da pagare per vedere i propri sogni esauditi sarà troppo alto.

Thriller fantascientifico con piccole dosi di horror che sfocia anche nel dramma soprattutto in un finale fin troppo diluito, pesantemente caricato e per certi versi addirittura noioso, The Room, a di là di questo, mescola bene il messaggio del “chi troppo vuole nulla stringe” con quello del “cogli l’attimo” con tutto ciò che puoi afferrare per essere felice anche solo per un momento, nonostante le conseguenze che potrebbero derivarne.

Ed è così che all’interno della stanza “magica” se prima si desideravano opere d’arte di alto valore, ben presto si cominciano a chiedere soldi, champagne, caviale e diamanti, sintomo dei più bassi istinti umani volti, laddove ce ne fosse la possibilità immediata e tangibile, a beni principalmente materiali. Ma una volta ottenuto tutto ciò che si desidera, cosa rimane?

A questa domanda cerca di rispondere il film raccontandoci che rimane da raggiungere l’irraggiungibile, giocando a fare Dio (in un sottotesto che viene purtroppo didascalicamente trasmesso allo spettatore per bocca di uno dei personaggi del film), travalicando dei limiti che nessuno dovrebbe mai travalicare. Quindi i due sposi si ritrovano a prendere una “scorciatoia” (così la definisce lei), per raggiungere il loro desiderio più grande e per evitare di soffrire ancora, sostituendosi però ad una “natura” e ad uno stato delle cose che sarebbe stato meglio non toccare.

Della serie, insomma, attenzione a cosa si desidera, perché l’ottenimento di ciò che si vuole ardentemente più di ogni cosa al mondo potrebbe risultare meno entusiasmante di quanto previsto e, soprattutto, foriero di imprevisti inimmaginabili. In questo caso, chiaramente, si parla di una genitorialità vista fin troppo egoisticamente da parte dei due protagonisti, soprattutto di una maternità morbosa, che porta i due a conseguenze disastrose e inimmaginabili.

The Room, quindi, è in grado di trascinarci nella spirale incontrollabile in cui i due protagonisti cadono a causa dei loro desideri e della loro cupidigia (viene detto ad un certo punto “Brami, brami, brami… e poi muori“), facendo ricorso a tutto l’armamentario tipico delle storie di case infestate da un lato e di quelle di bambini “malefici” dall’altro, che il regista utilizza in maniera sapiente mescolando le varie componenti in un mix di tensione, suggestione e dramma, raccontandoci della brama del possesso e di quanto questa nasconda del marcio, fino a svelare la natura inconsistente, mistificatoria e in certi casi pericolosa di quanto ottenuto senza esserselo meritato.

Ovviamente a fianco a questa riflessione risiede anche quella sul rapporto genitore-figlio, spesso visto come oggetto del proprio desiderio, appunto, piuttosto come persona ed essere a sé (ad un certo punto Kate dice al marito “Un bambino non è una cosa”, pur avendolo lei creato all’interno della stanza, e lui le risponde “Si, lo è. Una cosa di carne e ossa”, e il dialogo, ovviamente, non si riferisce solo al particolare bambino al centro del film, ma a quello che spesso universalmente per molte coppie significa un figlio).

Tutto questo assume dei contorni fin troppo drammatici nell’ultima parte del film che appesantisce notevolmente il discorso generale e non si amalgama totalmente con lo stile e col tono precedentemente tenuti cosa che scalfisce, anche se non del tutto, il livello di gradimento complessivo.

Ma tutto sommato, nonostante questo, The Room prosegue la sua corsa lasciandosi guardare senza troppi scossoni, questo sì, ma con un sufficiente grado di interesse (soprattutto nella parte iniziale, più enigmatica e suggestiva), non tanto per ciò che avviene, quanto per cosa la fantomatica stanza nasconde in profondità, perché ognuno di noi, almeno una volta nella vita, all’interno di quella “stanza” ci è stato.

2 commenti su “The Room: chi troppo vuole nulla stringe rimanendo letteralmente con un mucchio di cenere tra le mani

  1. Non è tra le cose migliori in assoluto che ho visto nell’ultimo periodo, ma ha dei momenti molto interessanti, soprattutto all’inizio. Comunque è un film abbastanza interessante.

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