Hatchet




REGIA: Adam Green

CAST: Tony Todd, Robert Englund, Joel Moore, Tamara Feldman, Joleigh Fioreavanti, Deon Richmond, Mercedes McNab, Parry Sheen

ANNO: 2010

 

Un gruppo di persone si riunisce per un giro turistico tra le paludi della Louisiana, famose per una leggenda che ruota attorno ad esse, quella del fantasma di Victor Crowley, bambino deforme che fu accidentalmente ucciso dal padre con un colpo d’accetta. Durante il tragitto avranno modo di rendersi conto che molto spesso le leggende hanno un fondo di verità.

 

A distanza di quattro anni dalla sua uscita in patria, finalmente “Hatchet” arriva anche nelle nostre sale, forse perché si parla già di un sequel e soprattutto di un’altra pellicola dello stesso regista, “Frozen”, che verrà presto distribuita. Sin dalla lettura di alcuni componenti del cast di “Hatchet” è possibile ravvisare la caratteristica principale di questa deliziosa e spassosissima pellicola, cioè la voglia di omaggiare e ricordare il caro vecchio cinema slasher degli anni ’80, e in qualche modo parodiarlo benevolmente. Ecco che allora ci troveremo di fronte a camei di molti dei volti noti del suddetto cinema, come Tony Todd (Candyman), Robert Englund (Freddy Krueger) o Kane Hodder (che di “mostri” ne ha interpretati parecchi, compreso questo sfigurato e “pazzoide” fantasma della palude armato di accetta), ognuno in qualche modo protagonista delle varie mattanze che si susseguono sullo schermo, per la gioia di tutti i fan del genere. Altro grande pregio di “Hatchet”, è quello di riportare in auge l’artigianalità degli effetti speciali, con una sarabanda irresistibile (a patto di avere la predisposizione a certo genere di visioni) di arti mozzati, teste volanti, copri squarciati e via dicendo. Non manca nemmeno la solita ironia che contrassegna il genere, con un insieme di protagonisti al limite dell’assurdo, volutamente e simpaticamente stereotipati (come non citare le due “attrici porno” che non perdono occasione per mostrare il loro seno, o il ragazzetto squinternato in cerca di sesso e sballo, ma si potrebbe continuare a lungo), che si comportano in maniera stupida e prevedibile e si esprimono per frasi fatte o per battute a volte esilaranti e surreali. Ovvio che non bisogna prendere “Hatchet” sul serio, anche perché a non prendersi sul serio in primis e il regista stesso, anche autore della sceneggiatura di questo irresistibile divertissment che comincia in modo a dir poco sfizioso (proseguendo sulla stessa falsa riga per tutta la sua durata, anche quando il nostro stomaco viene “stuzzicato” da alcune scene decisamente disgustose  e “vomitevoli” in tutti i sensi), con la musica martellante dei Korn che ci accompagna all’interno di alcune condutture e poi nel bel mezzo dei fastosi e chiassosi festeggiamenti per il martedì grasso, occasione per la quale gli “stolti” protagonisti decidono di farsi un giro per la palude. L’ambientazione e la recitazione degli attori sono palesemente fittizie, proprio per rimarcare la totale assenza di volontà di autorialità di contro alla volontà di divertirsi e divertire, facendo rivivere in maniera assolutamente intelligente un genere ormai quasi irriproducibile nella sua vera essenza, senza fare ricorso a remake, sequel o rifacimenti di film giapponesi, ma solo alla vecchia scuola horror, così come recita la didascalia di una delle locandine originali.

E la dichiarazione d’intenti trova completa rispondenza nello svolgimento del film che, pur non essendo memorabile o ricco di tensione, pathos o eccessivo terrore, riesce comunque a tenere desta l’attenzione dello spettatore, grazie ad un ritmo invidiabile e perfetto nella successione delle morti rocambolesche per mano di un “cattivo” che di sicuro (soprattutto in seguito al sequel che si farà della pellicola) potrà assurgere al ruolo di icona horror al pari dei vari Jason Voorhees, Candyman, Leatherface, Freddy Kueger e company. Insomma, per i nostalgici di questo tipo di cinema, il nome Victor Crowley non sarà facile da dimenticare!

 

VOTO:



Pubblicato su www.livecity.it e www.supergacinema.it


12 commenti su “Hatchet

  1. Splatter allo stato puro, eh?? Ma lo sai che l'immagine è alquanto sconvolgente? Io non riuscirei mai a guardarlo al cinema, al massimo in casa, con le luci accese e le mani sugli occhi!!!!
    Ciao, Ale

  2. Si, molto splatter, ma anche molta ironia. Certo se non sei abituato a vedere crani squarciati, arti volanti, corpi spezzati in due, vomiti a destra e a manca e cose del genere, allora potrebbe venirti anche il "voltastomaco".

  3. Non gli avrei dato una lira, anche perchè è vecchio di 4 anni e sa di sofficino scongelato, ma ora che ho letto la tua recensione mi hai incuriosito!!!

    🙂

    Valentina

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