The killer inside me

REGIA: Michael Winterbottom
CAST: Casey Affleck, Jessica Alba, Kate Hudson, Elias Koteas, Ned Beatty, Simon Baker, Bill Pullman, Tom Bower
ANNO: 2010
 
Lou Ford è un giovane poliziotto di una contea del Texas. E’ il classico bravo ragazzo a cui tutti chiedono dei favori che lui cerca in tutti i modi di soddisfare. Quando un anziano affarista gli chiede di cacciare dalla città una prostituta che sta rovinando il figlio, Lou instaura con lei  un rapporto sadomasochistico che lo condurrà verso una spirale di violenza non indifferente. Da lì in poi fermarsi sarà impossibile.

Michael Winterbottom si trasferisce in America e si affida alle qualità recitative di un ottimo attore come Casey Affleck. Si affida anche e soprattutto alle pagine scritte da Jim Thompson nel suo omonimo romanzo che si prefigge di raccontare il male che si annida dove meno ce lo aspetteremmo, che si traveste da bene per colpire alla sprovvista. Il male più impensabile e più crudele, quello che colpisce maggiormente le persone che paradossalmente si amano. E’ quello che vediamo accadere durante la pellicola, è quello che il protagonista, Lou Ford, rappresenta crudamente e perfettamente. Con “The killer inside me”, siamo dalle parti del noir come ci suggeriscono l’ambientazione, i costumi, il tipo di storia narrata, ma soprattutto la riflessiva voce narrante del protagonista che delinea lo spessore psicologico dello sceriffo e la sostanza della situazione circostante (i titoli di testa, invece, si avvicinano più ad un’estetica a metà tra il moderno e il retrò). Essendo un racconto pulp, totalmente fondato sull’esplicazione e la deflagrazione della violenza estrema del protagonista, il film non ci mette molto a mostrarci la doppia natura del poliziotto che cova una vena violenta nascosta sotto le apparenze di buon cittadino, onesto e ligio al dovere. Il tutto avviene così velocemente e inaspettatamente da lasciare di stucco, anche se il tutto viene trattato in maniera poco “carnale”, ad esclusione di un paio di sequenze dal forte impatto visivo ed emotivo (impressionante il pestaggio ai danni della prostituta Jessica Alba che continua a chiedere sempre più flebilmente il perché della crudeltà che si sta riversando sul suo volto e sul suo corpo). Il regista si limita a mostrarci, tra l’altro efficacemente dal punto di vista visivo, il cambiamento del protagonista, il suo ricorrere alla violenza per sentirsi potente, ma non si preoccupa di approfondire i motivi di questi cambiamenti, di questi impressionanti momenti di violenza. Lou Ford, tra l’altro, potrebbe essere considerato una sorta di antenato del Patrick Bateman di “American Psycho”, anche se quello si caricava del peso di osservare con fare critico la società circostante. Per certi versi, inoltre, il personaggio di Lou ricorda anche in alcuni tratti il “Dexter” prima letterario e poi televisivo, soprattutto per quanto riguarda i pensieri che lo attraversano o in alcuni risvolti personali (la violenza infantile, il fratellastro).
Casey Affleck ha il giusto volto pulito e innocuo e la perfetta voce infantile spezzata e petulante, atti a rappresentare alla perfezione la dualità del personaggio e la dicotomia tra la sua interiorità e la sua esteriorità. Ed è quasi interamente su di lui che si regge la pellicola, che comunque è caratterizzata da una solida, ma fredda regia, da un realismo teso a raccontare oggettivamente il germe della violenza, senza lanciarsi in riflessioni interpretative o contestualizzazioni di sorta. Fanno un buon lavoro anche gli attori co-protagonisti seppure i loro personaggi vengono scarsamente approfonditi.
“So cosa sei”, gli dice uno di questi personaggi coi quali interagisce, ma in realtà nessuno conosce davvero il male che cova all’interno di questo ragazzo apparentemente sano. Nessuno, appunto, “sa cosa è” Lou Ford, o se in qualche modo ne intuisce i contorni, comincia a sentirne enormemente il peso (così come avviene per alcuni personaggi in “Dexter”), senza riuscire a sopportarlo fino in fondo.

VOTO:

Pubblicato su www.livecity.it e www.supergacinema.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.